Summa Teologica - II-II

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Articolo 2 - Se l'ambizione si opponga alla magnanimità per eccesso

Pare che l'ambizione non si opponga alla magnanimità per eccesso.

Infatti:

1. A un unico giusto mezzo non si contrappone dalla stessa parte che un solo estremo.

Ora, come si è visto sopra [ q. 130, a. 2 ], alla magnanimità si contrappone per eccesso la presunzione.

Quindi ad essa non si contrappone per eccesso l'ambizione.

2. La magnanimità ha per oggetto gli onori.

L'ambizione invece ha di mira le dignità: si legge infatti nella Scrittura [ 2 Mac 4,7 ] che « Giasone ambiva il sommo sacerdozio ».

Perciò l'ambizione non si contrappone alla magnanimità.

3. L'ambizione riguarda l'apparato esterno, come risulta dagli Atti degli Apostoli [ At 25,23 ], dove si afferma che Agrippa e Berenice entrarono nel pretorio « con grande ambizione »; e dalle Cronache [ 2 Cr 16,14 ], dove si dice che sul cadavere di Asa furono bruciati « con grande ambizione » aromi e unguenti.

Ora, la magnanimità non riguarda l'apparato esterno.

Quindi l'ambizione non si contrappone alla magnanimità.

In contrario:

Cicerone [ De off. 1,19 ] afferma: « Dal momento che uno eccelle per grandezza d'animo, brama sommamente di essere l'unico sovrano di tutti ».

Ma ciò è proprio dell'ambizione.

Quindi l'ambizione è un eccesso di magnanimità.

Dimostrazione:

L'ambizione, come si è detto [ a. prec. ], è il desiderio smodato dell'onore.

Ora, la magnanimità ha per oggetto gli onori, e se ne serve nel modo dovuto.

Quindi è evidente che l'ambizione si contrappone alla magnanimità come il disordine all'ordine.

Analisi delle obiezioni:

1. La magnanimità tende a due cose.

Alla prima come al suo fine: e questo consiste in un atto eccellente, che il magnanimo intraprende secondo le sue capacità.

Da questo lato dunque alla magnanimità si contrappone per eccesso la presunzione, che intraprende cose grandi al disopra delle sue capacità.

Alla seconda cosa invece la magnanimità tende come alla materia di cui si serve debitamente, e che è l'onore.

Ora, da questo lato alla magnanimità si contrappone per eccesso l'ambizione.

Infatti non ripugna che rispetto a un unico giusto mezzo vi siano vari eccessi sotto aspetti diversi.

2. Alle persone costituite in dignità per l'eccellenza del loro stato è dovuto l'onore.

E per questo motivo il desiderio smodato delle dignità rientra nell'ambizione.

Se infatti uno desiderasse disordinatamente una dignità non per l'onore annesso, ma per il debito uso di essa, che però supera le sue capacità, costui non sarebbe ambizioso, ma presuntuoso.

3. Anche la magnificenza dell'apparato esterno contribuisce all'onore: per cui si è soliti rendere onore anche con tali esteriorità.

E S. Giacomo [ Gc 2,2s ] vi accenna con quelle parole: « Se nella vostra adunanza entrasse un uomo con un anello d'oro e un vestito splendido, e diceste a lui: Siedi qui al posto d'onore », ecc.

Quindi l'ambizione non riguarda l'apparato esterno se non in quanto esso contribuisce all'onore.

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