Summa Teologica - II-II

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Articolo 4 - Se la sobrietà sia maggiormente richiesta nelle persone ragguardevoli

In 1 Tim., c. 5, lect. 3

Pare che la sobrietà sia maggiormente richiesta nelle persone ragguardevoli.

Infatti:

1. La vecchiaia conferisce autorità, come si rileva dalla Scrittura [ Lv 19,32 ]: « Alzati davanti a chi ha i capelli bianchi, onora la persona del vecchio ».

Ma l'Apostolo scrive a Tito [ Tt 2,2 ] che si devono esortare alla sobrietà specialmente i vecchi: « Che i vecchi siano sobri ».

uindi la sobrietà è richiesta specialmente nelle persone ragguardevoli.

2. Nella Chiesa il vescovo occupa il grado più eminente.

Ora, a lui l'Apostolo [ 1 Tm 3,2 ] impone la sobrietà: « Bisogna che il vescovo sia irreprensibile, non sposato che una sola volta, sobrio, prudente », ecc.

Perciò la sobrietà è richiesta specialmente nelle persone ragguardevoli.

3. La sobrietà implica l'astensione dal vino.

Ora, la Scrittura proibisce il vino ai re, che occupano il primo posto nella società, mentre lo permette agli oppressi: « Non conviene ai re bere il vino » [ Pr 31,4 ]; « Date bevande inebrianti a chi sta per perire, e il vino a chi ha l'amarezza nel cuore » [ Pr 31,6 ].

Quindi la sobrietà è richiesta maggiormente nelle persone altolocate.

In contrario:

L'Apostolo [ 1 Tm 3,11 ] scrive: « Le donne siano pudiche, sobrie », ecc.; e ancora [ Tt 2,6 ]: « Esorta i più giovani a essere sobri ».

Dimostrazione:

La virtù dice relazione a due cose: primo, ai vizi contrari che esclude e alle concupiscenze che tiene a freno; secondo, al fine che tende a raggiungere.

Ora, in certe persone si può richiedere una virtù in modo speciale per due motivi.

Primo perché in esse è più forte la propensione ai vizi e alle concupiscenze che quella data virtù tiene a freno.

E in questo senso la sobrietà è maggiormente richiesta nei giovani e nelle donne: poiché nei giovani sovrabbonda la concupiscenza dei piaceri per l'ardore della loro età, e nelle donne scarseggia il vigore della mente per resistere alle concupiscenze.

Per cui, come dice Valerio Massimo [ Dict. factorumque memorab. 2,1 ], in antico presso i romani le donne non bevevano vino.

Secondo, la sobrietà è più richiesta in certe persone perché più necessaria alle loro funzioni.

Ora, l'eccesso nell'uso del vino impedisce soprattutto l'uso della ragione.

E così la sobrietà è raccomandata in modo speciale ai vecchi, in cui la ragione deve essere vigorosa per l'istruzione degli altri, ai vescovi e a tutti i ministri della Chiesa, che devono attendere con devozione alle loro funzioni spirituali, e finalmente ai re, che devono governare con saggezza il loro popolo.

Sono così risolte anche le obiezioni.

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