Summa Teologica - III

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Articolo 5 - Se il Figlio di Dio abbia assunto l'intera natura umana mediante le parti

In 3 Sent., d. 2, q. 2, a. 1, sol. 3; a. 3, sol. 1

Pare che il Figlio di Dio abbia assunto l'intera natura umana mediante le parti.

Infatti:

1. S. Agostino [ De agone christ. 18 ] dice che « la Verità invisibile e immutabile prese l'anima mediante lo spirito e il corpo mediante l'anima, e così assunse tutto l'uomo ».

Ma lo spirito, l'anima e il corpo sono le parti dell'uomo intero.

Quindi assunse tutto l'uomo mediante le parti.

2 Il Figlio di Dio assunse il corpo mediante l'anima perché l'anima assomiglia a Dio più del corpo.

Ma le parti della natura umana, essendo più semplici, assomigliano più dell'intero uomo a colui che è semplicissimo.

Quindi egli assunse il tutto mediante le parti.

3. Il tutto risulta dall'unione delle parti.

Ma l'unione va concepita come termine dell'assunzione, le parti invece come presupposto.

Quindi [ il Verbo ] assunse il tutto mediante le parti.

In contrario:

Dice il Damasceno [ De fide orth. 3,16 ] : « In Gesù Cristo Signore non vediamo le parti delle parti, ma solo quelle che si uniscono direttamente, cioè la divinità e l'umanità ».

Ora, l'umanità è un tutto che ha come parti l'anima e il corpo.

Quindi il Figlio di Dio assunse le parti mediante il tutto.

Dimostrazione:

Quando nell'incarnazione qualcosa viene considerato come realtà intermedia non si fa questione di tempo, poiché l'assunzione del tutto e delle singole parti avvenne simultaneamente.

Si è già detto infatti [ aa. 3,4 ] che l'anima e il corpo si unirono contemporaneamente al Verbo per costituire in lui la natura umana.

È in causa invece l'ordine di natura.

Per cui mediante ciò che per natura precede viene assunto ciò che segue.

Ma la precedenza di natura può essere intesa in due modi: primo, dalla parte dell'agente; secondo, dalla parte della materia: queste due cause infatti preesistono all'effetto.

Dalla parte dell'agente viene prima in senso assoluto ciò che è primo nell'intenzione, mentre in senso relativo viene prima ciò che dà l'avvio alla sua operazione: e questo perché l'intenzione precede l'operazione.

Dalla parte invece della materia la precedenza spetta a ciò che ha una priorità nella trasformazione della materia.

Ora, nell'incarnazione l'ordine che più si impone è quello dell'agente poiché, come dice S. Agostino [ Epist. 137,2 ], « in fatti di tal genere tutta la ragione sta nella potenza dell'agente ».

Ora, è evidente che nell'intenzione dell'agente il completo viene prima dell'incompleto, e quindi il tutto prima delle parti.

Perciò dobbiamo concludere che il Verbo di Dio assunse le parti della natura umana mediante il tutto.

Come infatti assunse il corpo per il suo rapporto con l'anima razionale, così assunse l'anima e il corpo per il loro rapporto con la natura umana.

Analisi delle obiezioni:

1. Le parole citate significano solo che il Verbo, assumendo le parti della natura umana, assunse tutta la natura umana.

E in questo senso l'assunzione delle parti ha una precedenza nel nostro modo di concepire le cose, anche se non in ordine di tempo.

L'assunzione della natura ha però la precedenza nell'ordine dell'intenzione: e questa è la precedenza pura e semplice, come si è detto [ nel corpo ].

2. Dio è insieme semplice e perfettissimo.

Perciò il tutto assomiglia a Dio più delle parti, in quanto è più perfetto.

3. Il termine dell'assunzione non è l'unità della natura che risulta dal congiungimento delle parti, ma l'unione ipostatica.

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