Summa Teologica - III

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Articolo 1 - Se la carne di Cristo sia derivata da Adamo

Comp. Theol., c. 217; In Is., c. 11

Pare che la carne di Cristo non sia derivata da Adamo.

Infatti:

1. Afferma l'Apostolo [ 1 Cor 15,47 ]: « Il primo uomo tratto dalla terra è di terra; il secondo uomo viene dal cielo ».

Ma il primo uomo è Adamo e il secondo è Cristo.

Quindi Cristo non viene da Adamo, ma ha un'origine diversa.

2. Il concepimento di Cristo doveva essere il più miracoloso possibile.

Ma formare un corpo umano dal fango della terra è un miracolo maggiore che formarlo dalla materia umana trasmessa da Adamo.

Perciò non era conveniente che Cristo assumesse la carne da Adamo.

Quindi il corpo di Cristo non doveva essere formato dalla massa del genere umano discendente da Adamo, ma da un'altra materia.

3. « Il peccato è entrato in questo mondo per colpa di un solo uomo », cioè di Adamo, perché in lui hanno peccato in origine tutte le genti, come insegna S. Paolo [ Rm 5,12 ].

Ma se il corpo di Cristo fosse stato preso da Adamo, anche Cristo in origine sarebbe stato in Adamo quando questi peccò.

Perciò avrebbe contratto il peccato originale.

Il che però disdiceva alla santità di Cristo.

Quindi il corpo di Cristo non fu desunto dalla materia di Adamo.

In contrario:

L'Apostolo [ Eb 2,16 ] dice che il Figlio di Dio « non ha assunto la natura angelica, ma il seme di Abramo ».

Ora, il seme di Abramo viene da Adamo.

Quindi il corpo di Cristo è stato formato con la materia desunta da Adamo.

Dimostrazione:

Cristo assunse la natura umana per purificarla dalla corruzione.

Ma la natura umana non aveva bisogno di purificazione se non perché era stata macchiata nella sorgente corrotta di Adamo, da cui discendeva.

Perciò era conveniente che Cristo prendesse la carne dalla materia derivante da Adamo, per risanare mediante l'assunzione la natura stessa.

Analisi delle obiezioni:

1. Il secondo uomo, cioè Cristo, si dice che viene dal cielo non per la materia del suo corpo, ma per la virtù che lo ha formato, o anche per la sua natura divina.

Invece quanto alla materia il suo corpo era terreno come quello di Adamo.

2. Come si è detto sopra [ q. 29, a. 1, ad 2 ], il mistero dell'incarnazione non è un miracolo che deve confermare la nostra fede, ma un suo articolo.

Perciò nel mistero dell'incarnazione non conta la grandezza del miracolo, come nei prodigi che avvengono a conferma della fede, ma conta la convenienza rispetto alla sapienza divina e alla salvezza umana, come in tutti gli articoli della nostra fede.

Oppure si può rispondere che nel mistero dell'incarnazione il miracolo non riguarda tanto la materia del concepimento, quanto piuttosto il suo modo e quello del parto: poiché fu una vergine a concepire e a partorire Dio.

3. Come si è detto sopra [ q. 15, a. 1, ad 2 ], il corpo di Cristo fu in Adamo nella sua materialità, in quanto la materia stessa del corpo di Cristo discendeva da Adamo, ma non fu in lui secondo la forza genetica del seme, poiché la carne di Cristo non fu concepita da seme umano.

Perciò egli non contrasse il peccato originale, come invece lo contraggono gli altri che discendono da Adamo seminalmente.

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