Summa Teologica - III

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Articolo 4 - Se una donna possa battezzare

In 4 Sent., d. 5, q. 2, a. 1, sol. 3

Pare che una donna non possa battezzare.

Infatti:

1. Si legge in un Concilio di Cartagine [ IV, 99-100 ]: « La donna, anche dotta e santa, non osi istruire gli uomini nell'assemblea, né battezzare alcuno ».

Ma insegnare nell'assemblea non è permesso alla donna in alcun modo, a norma delle parole di S. Paolo [ 1 Cor 14,35 ]: « È sconveniente per una donna parlare in assemblea ».

Quindi anche battezzare non è permesso alla donna in alcun modo.

2. L'atto di battezzare è legato al potere di giurisdizione, per cui il battesimo deve essere conferito dai sacerdoti che hanno cura d'anime.

Ma ciò non può competere alla donna, secondo le parole di S. Paolo [ 1 Tm 2,12 ]: « Non concedo ad alcuna donna di insegnare né di dettare legge all'uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo ».

La donna quindi non può battezzare.

3. Nella rigenerazione soprannaturale l'acqua pare fare le parti del grembo materno, come dice S. Agostino [ In Ioh. ev. tract. 11 ] commentando le parole [ Gv 3,4 ]: « Può forse l'uomo rientrare nel grembo di sua madre e rinascere? ».

Chi battezza invece pare fare piuttosto l'ufficio del padre.

Ma ciò non si addice alla donna.

Quindi la donna non può battezzare.

In contrario:

Il Papa Urbano [ Epist. et priv. 271 ] dice: « Sui quesiti a noi sottoposti dalla tua Dilezione ci pare di dover rispondere in questo modo: È valido il battesimo se una donna in caso di urgenza battezza un bambino nel nome della Trinità ».

Dimostrazione:

L'agente principale del battesimo è Cristo, secondo il testo evangelico [ Gv 1,33 ]: « L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza ».

Ora, S. Paolo [ Gal 3,28 ] dice: « In Cristo non c'è né maschio né femmina ».

Quindi, come un laico maschio può battezzare quale ministro di Cristo, così anche una donna.

Tuttavia, « essendo l'uomo il capo della donna e Cristo il capo dell'uomo », come afferma S. Paolo [ 1 Cor 11,3 ], la donna non deve battezzare se è disponibile un uomo, né un laico se è presente un chierico, né un chierico se è presente un sacerdote.

Quest'ultimo invece può battezzare anche se è presente un vescovo, poiché si tratta di una competenza del suo ufficio.

Analisi delle obiezioni:

1. Come la donna non può insegnare pubblicamente, ma può tuttavia istruire qualcuno con insegnamenti o avvertimenti privati, così non può battezzare pubblicamente e solennemente, ma lo può in caso di necessità.

2. Quando il battesimo viene celebrato solennemente e gerarchicamente, deve essere conferito da un sacerdote in cura d'anime o da un suo sostituto.

Ma ciò non è obbligatorio in caso di necessità, quando appunto può battezzare una donna.

3. Nella generazione fisica l'uomo e la donna operano secondo la virtù della loro natura, e quindi la donna non può essere principio attivo di generazione, ma solo passivo.

Nella generazione soprannaturale invece nessuno dei due opera per virtù propria, bensì strumentalmente per virtù di Cristo.

Di conseguenza sia l'uomo che la donna possono alla pari conferire il battesimo in caso di necessità.

Se tuttavia la donna battezzasse anche fuori del caso di necessità non si dovrebbe ripetere il battesimo, come è stato detto [ a. 3, ad 1 ] anche nei riguardi del laico.

Peccherebbero però sia la donna che battezza, sia gli altri che cooperano con lei, o ricevendone il battesimo, o presentandole qualcuno da battezzare.

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