Summa Teologica - III

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Articolo 6 - Se la penitenza sia « la seconda tavola dopo il naufragio »

In 4 Sent., d. 2, q. 1, a. 3, ad 5; d. 14, q. 1, a. 2, sol. 4; d. 16, q. 4, a. 1, sol. 1, ad 1

Pare che la penitenza non sia « la seconda tavola dopo il naufragio ».

Infatti:

1. La Glossa [ interlin. di Gir. ], nel commentare le parole di Isaia [ Is 3,9 ]: « Essi ostentano il peccato come Sodoma », afferma: « La seconda tavola dopo il naufragio è nascondere i peccati ».

Ma la penitenza non li nasconde, bensì li rivela.

Quindi la penitenza non è la seconda tavola.

2. Le fondamenta occupano nell'edificio non il secondo, ma il primo posto.

Ora, nell'edificio spirituale la penitenza costituisce le fondamenta, come risulta dalle parole di S. Paolo [ Eb 6,1 ]: « Non gettiamo di nuovo le fondamenta della penitenza dalle opere di morte ».

Essa infatti precede il battesimo, come risulta dalla Scrittura [ At 2,38 ]: « Fate penitenza, e ciascuno di voi si faccia battezzare ».

Quindi la penitenza non può essere considerata la seconda tavola.

3. Tutti i sacramenti sono delle tavole, ossia dei rimedi contro il peccato.

Ora, la penitenza tra i sacramenti non occupa il secondo posto, ma il quarto, come si è visto sopra [ q. 65, a. 2 ].

Quindi la penitenza non deve essere chiamata « la seconda tavola » dopo il naufragio.

In contrario:

S. Girolamo [ Epist. 130 ] afferma che « la seconda tavola dopo il naufragio è la penitenza ».

Dimostrazione:

Ciò che è per se precede per natura ciò che è per accidens: come la sostanza viene prima dell'accidente.

Ora, tra i sacramenti alcuni sono ordinati per se alla salvezza dell'uomo: vale a dire il battesimo, che è la rigenerazione spirituale, la cresima, che è la crescita spirituale, e l'Eucaristia che è il nutrimento spirituale.

La penitenza invece è ordinata alla salvezza dell'uomo quasi per accidens, in modo condizionato, cioè supposto il peccato.

Se l'uomo infatti non commettesse alcun peccato attuale non avrebbe bisogno della penitenza, e tuttavia avrebbe bisogno del battesimo, della cresima e dell'Eucaristia: come anche nella vita fisica l'uomo non ha bisogno di medicine se non perché si ammala, mentre di per sé ha sempre bisogno della generazione, della crescita e del nutrimento.

La penitenza quindi occupa il secondo posto rispetto allo stato di integrità che viene conferito e conservato dai sacramenti suddetti.

Per cui metaforicamente viene detta « seconda tavola dopo il naufragio ».

Infatti il primo rimedio per coloro che attraversano il mare è conservarsi nella nave integra, mentre il secondo, dopo la rovina della nave, sta nell'aggrapparsi a una tavola.

E così anche nel mare di questa vita il primo rimedio sta nel conservare l'integrità, mentre il secondo, dopo che uno ha perduto l'integrità con il peccato, sta nel ravvedersi mediante la penitenza.

Analisi delle obiezioni:

1. Si possono nascondere i peccati in due modi.

Primo, nell'atto di commetterli.

Ora, peccare pubblicamente è peggio che peccare di nascosto: sia perché chi pecca pubblicamente mostra di peccare con maggiore disprezzo, sia anche perché pecca scandalizzando gli altri.

Perciò il fatto che uno pecchi di nascosto è già un certo rimedio.

E in questo senso la Glossa può affermare che « la seconda tavola dopo il naufragio è nascondere i peccati »: non perché ciò cancelli il peccato come la penitenza, ma perché in questo modo il peccato diventa meno grave.

Secondo, uno può nascondere il peccato commesso rifiutandosi di confessarlo.

E ciò è incompatibile con la penitenza.

Ora, nascondere il peccato in questo modo non è una seconda tavola, ma piuttosto il suo contrario, poiché nei Proverbi [ Pr 28,13 ] si legge: « Chi nasconde le proprie colpe non avrà successo ».

2. La penitenza non può dirsi fondamento dell'edificio spirituale in modo assoluto, cioè nella sua prima edificazione, ma è il fondamento nella riedificazione seguente che avviene dopo la distruzione del peccato: infatti la prima cosa indispensabile per coloro che tornano a Dio è la penitenza.

Tuttavia in quel testo l'Apostolo parla del fondamento della dottrina spirituale.

- La penitenza poi che precede il battesimo non è la penitenza sacramentale.

3. I primi tre sacramenti riguardano la nave integra, ossia lo stato di integrità, rispetto al quale stato la penitenza viene detta « seconda tavola ».

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