Summa Teologica - III

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Articolo 6 - Se la remissione della colpa sia un effetto della penitenza in quanto virtù

In 4 Sent., d. 14, q. 2, a. 1, sol. 1; De Verit., q. 28, a. 8, ad 2; Quodl., 4, q. 7, a. 1

Pare che la remissione della colpa non sia un effetto della penitenza in quanto virtù.

Infatti:

1. La penitenza è considerata una virtù in quanto è principio di atti umani.

Ma gli atti umani non influiscono sulla remissione della colpa, che è un effetto della grazia operante.

Quindi la remissione della colpa non è un effetto della penitenza in quanto virtù.

2. Altre virtù sono più eccellenti della penitenza.

Eppure la remissione della colpa non viene detta effetto di nessuna di esse.

Quindi non può dirsi neppure effetto della penitenza in quanto virtù.

3. La remissione della colpa non si ha che in virtù della passione di Cristo: poiché, come dice S. Paolo [ Eb 9,22 ], « senza spargimento di sangue non esiste perdono ».

Ma la penitenza opera in virtù della passione di Cristo in quanto sacramento, come anche gli altri sacramenti, secondo le spiegazioni date [ a. 4, ad 3; q. 62, a. 5 ].

Perciò la remissione della colpa è un effetto della penitenza non in quanto virtù, bensì in quanto sacramento.

In contrario:

Propriamente è causa di una data cosa quanto è indispensabile perché essa possa esistere, dato che ogni effetto dipende dalla propria causa.

Ora la remissione dei peccati, come si è già notato [ a. 2; q. 84, a. 5, ad 3 ], può derivare da Dio senza il sacramento della penitenza, ma non senza la penitenza in quanto virtù.

Per cui anche prima dei sacramenti della nuova legge Dio rimetteva i peccati a chi faceva penitenza.

Quindi la remissione della colpa è un effetto della penitenza in quanto virtù.

Dimostrazione:

La penitenza è una virtù in quanto è principio di certi atti umani.

Ora, gli atti umani del penitente costituiscono come la materia nel sacramento della penitenza.

Ma ogni sacramento produce il suo effetto non solo in virtù della forma, bensì anche in virtù della materia: poiché entrambe le cose costituiscono un unico sacramento, come si è detto sopra [ q. 6, a. 6, ad 2 ].

Come quindi nel battesimo la remissione della colpa non dipende solo dalla virtù della forma, dalla quale anche la stessa acqua ottiene la sua virtù, così anche la remissione della colpa è effetto della penitenza principalmente per il potere delle chiavi esercitato dai ministri, dai quali secondo le spiegazioni date [ q. 84, a. 3 ] deriva ciò che è formale in questo sacramento; tuttavia secondariamente deriva anche dall'efficacia degli atti del penitente che rientrano nella virtù della penitenza, sia pure in quanto tali atti sono ordinati in qualche modo alle chiavi della Chiesa.

Perciò è evidente che la remissione della colpa è effetto della penitenza in quanto virtù; più principalmente però è effetto della penitenza in quanto sacramento.

Analisi delle obiezioni:

1. Come si è spiegato nella Seconda Parte [ I-II, q. 111, a. 2; q. 113 ], la giustificazione dell'empio è un effetto della grazia operante.

Ma in tale giustificazione, come si disse [ I-II, q. 111, a. 2; q. 113 ], non rientra solo l'infusione della grazia e la remissione della colpa, bensì anche il moto del libero arbitrio, sia quello verso Dio, che è un atto della fede formata, sia quello contro il peccato, che è un atto della virtù della penitenza.

Tuttavia questi atti umani si presentano qui come effetti della grazia operante, prodotti insieme con la remissione della colpa.

Quindi la remissione della colpa non avviene senza gli atti della virtù di penitenza, pur essendo un effetto della grazia operante.

2. Nella giustificazione dell'empio abbiamo non solo un atto di penitenza, ma anche un atto di fede, come si è notato sopra [ I-II, q. 113, a. 4 ].

Perciò la remissione della colpa non è solo effetto della penitenza in quanto virtù, ma prima ancora della fede e della carità.

3. Gli atti della penitenza in quanto virtù sono legati alla passione di Cristo tanto mediante la fede quanto mediante il potere delle chiavi esistente nella Chiesa.

Quindi essi per entrambi i motivi causano la remissione della colpa in virtù della passione di Cristo.

4. [ S. c. ]. In risposta all'argomento in contrario va detto che l'atto della virtù di penitenza deve la sua indispensabilità per la remissione della colpa al fatto che è un effetto inseparabile della grazia, da cui principalmente deriva la remissione della colpa, e che opera in tutti i sacramenti.

Perciò da questo fatto non si può concludere se non che la grazia è la causa principale della remissione della colpa, più ancora del sacramento della penitenza.

Si noti però che anche nell'antica legge e nella legge di natura esisteva in qualche modo il sacramento della penitenza, come sopra [ q. 84, a. 7, ad 1,2 ] si è accennato.

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