Supplemento alla III parte

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Articolo 6 - Se le parti da ungersi siano convenientemente determinate

Pare che queste parti non siano convenientemente determinate, quando si afferma che l'infermo deve ricevere l'unzione sugli occhi, sulle narici, sulle orecchie, sulle labbra, sulle mani e sui piedi.

Infatti:

1. Il buon medico cura il male nella sua radice.

Ora, come dice il Vangelo [ Mt 15,18ss ], « dal cuore vengono i cattivi pensieri che contaminano l'uomo ».

Quindi l'unzione va fatta sul petto.

2. La purezza di cuore è necessaria a chi esce [ dalla vita ] come a chi entra in essa.

Ora, il sacerdote unge con il crisma il capo di coloro che entrano per indicare la purezza dell'anima.

Quindi anche i moribondi vanno unti sul capo con l'estrema unzione.

3. Bisogna applicare il rimedio là dove più intenso è il male.

Ora, l'infermità spirituale più intensa per l'uomo è nelle reni, e per la donna è nell'ombelico, come afferma S. Gregorio [ Mor. 32,14 ] commentando quelle parole [ Gb 40,11 ]: « La sua forza sta nei suoi fianchi ».

Quindi l'unzione va fatta su queste parti.

4. Come si pecca con i piedi, così si pecca anche con le altre membra del corpo.

Quindi, come i piedi, così vanno unte anche le altre membra del corpo.

Dimostrazione:

In noi i princìpi del peccare e dell'agire sono gli stessi: poiché il peccato consiste nell'azione.

Ora, i nostri princìpi di azione sono tre:

primo, la facoltà conoscitiva che dirige l'operazione;

secondo, la facoltà appetitiva che la comanda;

terzo, la facoltà motrice che la mette in esecuzione.

Ma ogni nostra conoscenza comincia dai sensi.

Poiché dunque l'unzione va fatta là dove è l'origine del peccato, di conseguenza vengono unte le parti nelle quali sono situati i cinque sensi: cioè gli occhi per la vista; le orecchie per l'udito; le narici per l'olfatto; la bocca per il gusto; le mani per il tatto, il quale è localizzato soprattutto nei polpastrelli delle dita.

Alcuni ungono poi anche le reni, per la facoltà appetitiva, mentre per la facoltà motrice [ vengono unti ] i piedi, che sono i suoi principali strumenti.

Siccome però il primo principio è la facoltà conoscitiva, così l'unzione dei cinque sensi viene osservata da tutti, come necessaria all'essenza del sacramento.

Alcuni invece non compiono le rimanenti unzioni, mentre altri praticano l'unzione sui piedi e non quella sulle reni: e questo perché la facoltà appetitiva e quella motrice sono princìpi secondari [ dell'agire ].

Analisi delle obiezioni:

1. La conoscenza procede dal cuore soltanto per mezzo dell'immaginazione, la quale secondo Aristotele [ De anima 2,3 ] è « un movimento prodotto dal senso ».

Quindi la prima radice del pensiero è data dagli organi sensoriali, non dal cuore; a meno che questo non venga considerato come il principio [ vitale ] di tutto il corpo.

Ma in questo senso è la radice remota.

2. Chi viene introdotto [ nella vita ] ha bisogno di acquistare la mondezza, mentre chi ne esce ha bisogno soltanto di purificarla.

Perciò quest'ultimo va unto in quelle parti con le quali ha potuto macchiare la purezza dell'anima.

3. Da alcuni l'unzione viene praticata sulle reni perché lì predomina l'appetito concupiscibile.

Ma la facoltà appetitiva non è la prima radice [ dell'agire umano ], come si è visto [ nel corpo ].

4. Gli organi corporei mediante i quali si pecca sono i piedi, le mani e la lingua, sui quali viene fatta l'unzione, e anche i membri genitali, sui quali però non si può praticare l'unzione a causa dell'immondezza di quelle parti e del rispetto dovuto al sacramento.

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