Supplemento alla III parte

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Articolo 2 - Se l'ordine sia ben definito dal Maestro delle Sentenze

Pare che il Maestro delle Sentenze [ 4,24,13 ] non abbia dato una buona definizione dell'ordine affermando che « l'ordine è un contrassegno di cui la Chiesa si serve per conferire un potere spirituale all'ordinato ».

Infatti:

1. La parte non può mai essere presa come genere di un tutto.

Ora il « carattere », che dalla definizione successiva viene identificato col « contrassegno », è una parte [ integrante ] dell'ordine: poiché va aggiunto a ciò che ne costituisce la res tantum e il sacramentum tantum, essendo esso insieme res et sacramentum [ cf. III, q. 63, a. 3, ad 2 ].

Quindi il termine « contrassegno » non va posto come genere nella definizione dell'ordine.

2. Nel sacramento dell'ordine viene impresso il carattere come nel battesimo.

Ma nella definizione del battesimo non si accenna al carattere [ Sent., 4, d. 3, c. 1 ].

Quindi non se ne deve parlare neppure nella definizione dell'ordine.

3. Anche il battesimo conferisce un certo potere spirituale: quello di accostarsi ai sacramenti; ed è un contrassegno, essendo anch'esso un sacramento.

Perciò questa definizione vale per il battesimo, e non va bene per l'ordine.

4. L'ordine non è altro che una relazione, la quale si riscontra in entrambi i termini correlativi.

Ora, i termini di questa relazione sono il superiore e l'inferiore.

Perciò negli inferiori ci deve essere l'ordine come nei superiori.

Ma in essi non c'è un qualche potere di preminenza, di cui invece si parla nella definizione dell'ordine, che nomina « il conferimento di un potere ».

Quindi l'ordine non è qui ben definito.

Dimostrazione:

La definizione data dal Maestro delle Sentenze si addice all'ordine in quanto è un sacramento della Chiesa.

Per cui egli ricorda queste due cose: il segno esterno, o « contrassegno », e l'effetto interiore, là dove dice: « per conferire un potere spirituale » [ cf. Ugo di S. Vitt., De sacram. 2,3,5 ].

Analisi delle obiezioni:

1. Il termine « contrassegno » non sta qui per il carattere interiore, ma per quello impresso esteriormente, quale segno e causa del potere interiore.

E lo stesso si dica per il termine « carattere » nell'altra definizione.

Tuttavia anche se indicasse il carattere interiore, non ci sarebbe alcun inconveniente.

Poiché la divisione suddetta del sacramento non vuole essere quella in parti integranti in senso proprio.

Infatti la grazia che è res tantum non è essenziale al sacramento.

E così pure il segno sensibile che è sacramentum tantum è transitorio, mentre il sacramento rimane.

Perciò si deve concludere che il costitutivo essenziale e principale dell'ordine è il carattere interiore.

2. Sebbene il battesimo conferisca il potere di ricevere i sacramenti, in vista del quale imprime il carattere, tuttavia non è questo il suo effetto principale, che è piuttosto il lavacro interiore, il quale giustifica il battesimo anche a prescindere dall'altro suo effetto.

Invece l'ordine implica principalmente il potere.

Quindi il carattere, che è un potere spirituale, è posto nella definizione dell'ordine e non in quella del battesimo.

3. Nel battesimo la capacità spirituale che viene data è per ricevere, per cui è piuttosto passiva.

Il « potere » invece indica propriamente « una facoltà attiva unita a una certa preminenza ».

Perciò la definizione suddetta non si addice al battesimo.

4. Il termine ordine può avere due significati.

Talora significa la relazione stessa.

E in questo senso appartiene sia all'inferiore che al superiore, come nota l'obiezione.

Ma non è questo il significato che ora ci interessa.

- Talora invece sta a indicare il grado che deriva dall'ordine preso nel primo significato.

E poiché l'ordine nel senso di relazione si riscontra innanzitutto là dove c'è superiorità di una cosa su un'altra, per questo il grado che emerge in forza del potere spirituale viene denominato ordine.

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