Supplemento alla III parte

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Articolo 1 - Se il consenso sia la causa efficiente del matrimonio

Pare che il consenso non sia la causa efficiente del matrimonio.

Infatti:

1. I sacramenti non derivano dalla volontà umana, ma dall'istituzione divina [ In 4 Sent., d. 2, q. 1, a. 4, sol. 4; III, q. 64, a. 2 ].

Ora, il consenso dipende dalla nostra volontà.

Esso quindi non può essere la causa del matrimonio, come nemmeno di alcun altro sacramento.

2. Una cosa non può essere causa di se stessa.

Ma il matrimonio si identifica con il consenso: poiché il consenso matrimoniale sta a significare l'unione di Cristo con la Chiesa.

Quindi il consenso non è la causa del matrimonio.

3. Una data cosa deve avere un'unica causa.

Ora, il matrimonio tra due persone è unico, come si è visto sopra [ q. 44, a. 1 ].

I consensi dei due invece sono diversi, sia per il soggetto che per l'oggetto: poiché una parte acconsente al marito e l'altra alla moglie.

Perciò il mutuo consenso non è la causa del matrimonio.

In contrario:

1. Il Crisostomo [ Op. imp. in Mt hom. 32 ] afferma: « Il matrimonio non è prodotto dal rapporto sessuale, ma dal volere ».

2. Uno non consegue un diritto su ciò di cui un altro può disporre liberamente se non per il consenso di quest'ultimo.

Ora, col matrimonio entrambi i contraenti acquistano un diritto sul corpo dell'altro, come insegna S. Paolo [ 1 Cor 7,4 ], mentre prima ognuno poteva disporre liberamente del proprio corpo.

Quindi il consenso produce il matrimonio.

Dimostrazione:

Tutti i sacramenti producono un effetto spirituale mediante un atto materiale che lo significa: come nel battesimo si produce un'abluzione interiore spirituale mediante un'abluzione corporale.

Poiché dunque nel matrimonio si ha un'unione spirituale in quanto esso è un sacramento, e un'unione materiale in quanto è un istituto naturale e sociale, è necessario che l'unione spirituale venga realizzata per virtù divina mediante qualcosa di materiale.

Perciò, dal momento che le stipulazioni dei contratti di ordine materiale vengono fatte col mutuo consenso, è necessario che ciò avvenga anche per l'unione matrimoniale.

Analisi delle obiezioni:

1. La causa prima dei sacramenti è « la virtù divina, che con essi opera la salvezza » [ Isid., Etym. 6,19 ], ma le cause seconde strumentali sono gli atti esterni che hanno efficacia dall'istituzione divina.

Ed è così appunto che il consenso è causa del matrimonio.

2. Il matrimonio non è il consenso medesimo, bensì l'unione di due esseri ordinati a un unico scopo prodotta dal consenso, come si è visto sopra [ q. 44, a. 1 ].

Né, propriamente parlando, il consenso significa l'unione di Cristo con la Chiesa, ma piuttosto l'atto del suo volere che ha determinato tale unione.

3. Come è unico il matrimonio per l'unicità del fine dell'unione coniugale, sebbene siano due i contraenti, così è unico il consenso per l'oggetto a cui si acconsente, che poi è l'oggetto di tale unione, sebbene siano molteplici i consensi dalla parte dei contraenti.

Né dalla parte della donna il consenso cade sul marito, ma sull'unione col marito; e così pure il consenso dell'uomo cade sull'unione con la moglie.

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