Supplemento alla III parte

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Articolo 2 - Se la risurrezione sarà universale, cioè per tutti

Pare che la risurrezione non sarà universale, cioè per tutti.

Infatti:

1. Nei Salmi [ Sal 1,5 ] sta scritto: « Gli empi non risorgeranno nel giudizio ».

Ma la risurrezione avverrà al tempo del giudizio universale.

Quindi per i cattivi non ci sarà risurrezione.

2. Leggiamo in Daniele [ Dn 12,2 ]: « Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno ».

Ora, questa espressione comporta una certa restrizione.

Quindi non tutti risorgeranno.

3. Per mezzo della risurrezione gli uomini si conformano a Cristo risorto: infatti l'Apostolo [ 1 Cor 15,20ss ] dice che se Cristo è risorto, risorgeremo anche noi.

Ma dovranno essere conformi a Cristo risorto solo quelli che « portarono la sua immagine » [ 1 Cor 15,49 ], cioè i buoni.

Perciò solo questi risorgeranno.

4. Non si può rimettere la pena se non si toglie la colpa.

Ora, la morte è la pena del peccato originale.

Poiché dunque il peccato originale non è stato rimesso a tutti, non tutti risorgeranno.

5. Come rinasciamo in virtù della grazia di Cristo, così in virtù di questa grazia risorgeremo.

Ma coloro che muoiono nel seno materno non potranno mai rinascere.

Perciò non potranno nemmeno risorgere.

Quindi non tutti risorgeranno.

In contrario:

1. Nel Vangelo [ Gv 5,25.28 ] si legge: « Tutti quelli che sono nei sepolcri udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata vivranno ».

Perciò tutti i morti risorgeranno.

2. S. Paolo [ 1 Cor 15,51 ] afferma: « Noi tutti risorgeremo », ecc.

3. La risurrezione è necessaria perché i risorti ricevano il premio o la pena che hanno meritato.

Ora, sia la pena che il premio spettano a tutti, o per merito proprio, come negli adulti, o per merito altrui, come nei bambini.

Tutti perciò dovranno risorgere.

Dimostrazione:

Le cose che dipendono essenzialmente dalla natura di una data specie devono essere comuni a tutti gli individui della medesima specie.

Ora, tale è la risurrezione: poiché, come si è spiegato sopra [ a. 1, ad 4 ], l'anima non può raggiungere l'ultima perfezione della specie umana se è separata dal corpo.

Perciò nessun'anima rimarrà per sempre separata dal corpo.

Come quindi è necessario che risorga uno solo, così devono risorgere tutti.

Analisi delle obiezioni:

1. In quel Salmo, come spiega la Glossa [ P. Lomb. ], si parla della risurrezione spirituale, in cui gli empi non saranno in grado di risorgere nel giudizio che subiranno le coscienze.

Oppure si parla di quegli empi che mancano assolutamente di fede, poiché costoro non risorgeranno per essere giudicati, « essendo già stati giudicati » [ Gv 3,18 ].

2. Per S. Agostino [ De civ. Dei 20,23 ] qui « molti » equivale a « tutti ».

E questo modo di parlare è assai frequente nella Sacra Scrittura.

Oppure la restrizione può essere riferita ai bambini condannati al limbo, i quali, sebbene risorgeranno, tuttavia non si può dire propriamente che « si risveglieranno », mancando in essi il senso [ o l'esperienza ] della pena e della gloria: risvegliarsi infatti significa « riprendere i sensi » [ De somn. et vig., 1 ].

3. Tanto i buoni quanto i cattivi nella loro vita sono conformi a Cristo in tutto ciò che riguarda la natura della specie, ma non in ciò che riguarda la grazia.

Quindi tutti saranno simili a lui nella reintegrazione della vita naturale, ma solo i buoni saranno simili a lui nella gloria.

4. Coloro che sono morti col peccato originale ne hanno già in tal modo subito la pena.

Perciò, nonostante la colpa originale, possono anch'essi risorgere, poiché la pena di quel peccato è più il fatto di morire che quello di restare prigionieri della morte.

5. Noi rinasciamo mediante la grazia conferitaci da Cristo, ma risorgeremo mediante quella grazia in base alla quale Cristo prese la nostra natura: poiché è per questa che diveniamo a lui conformi sotto l'aspetto naturale.

Perciò quelli che muoiono nel seno materno, quantunque non siano rinati mediante il conferimento della grazia, tuttavia risorgeranno per la conformità della loro natura a quella di Cristo, conformità che hanno conseguito raggiungendo la perfezione della specie umana.

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