Supplemento alla III parte

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Articolo 1 - Se i corpi gloriosi saranno dotati di agilità

Pare che i corpi gloriosi non saranno dotati di agilità.

Infatti:

1. Quanto è di per sé agile al moto non ha bisogno di nulla che lo porti.

Invece i corpi glorificati saranno portati dopo la risurrezione « sulle nubi incontro a Cristo nell'aria » [ 1 Ts 4,17 ], « dagli angeli », come dice la Glossa [ interlin. ].

Quindi i corpi gloriosi non saranno agili.

2. Non può dirsi agile nessun corpo che si muove con sforzo e con pena.

Ora, i corpi gloriosi si muoveranno in questo modo: poiché il loro motore, cioè l'anima, dovrà muoverli in senso contrario alla loro natura: altrimenti essi tenderebbero sempre verso un'unica direzione.

Quindi non saranno agili.

3. Fra tutte le funzioni dell'animale la sensazione è più nobile e più specifica del moto.

Ma ai corpi gloriosi non viene attribuita alcuna proprietà che ne perfezioni la sensibilità.

Quindi non si deve loro attribuire neppure l'agilità che ne perfezionerebbe il moto.

4. La natura assegna ai vari esseri organi diversi secondo le loro diverse proprietà: per cui non attribuisce organi delle stesse capacità a un animale lento e a uno veloce.

Ora, Dio agisce più ordinatamente della natura.

Avendo quindi i corpi gloriosi le membra identiche a quelle attuali, sia nella figura che nella grandezza, sembra che non debbano avere un'agilità diversa da quella attuale.

In contrario:

1. A proposito del testo di S. Paolo [ 1 Cor 15,43 ]: « Si semina debole e risorge pieno di forza », la Glossa [ interlin. ] aggiunge: « cioè dotato di moto e di vita ».

Ora, la mobilità non esprime altro che l'agilità nel moto.

Quindi i corpi gloriosi saranno dotati di agilità.

2. La lentezza sembra opporsi in modo particolare alla spiritualità.

Ma i corpi gloriosi saranno « spirituali », come dice S. Paolo [ 1 Cor 15,44 ].

Quindi saranno agili.

Dimostrazione:

Il corpo glorioso sarà del tutto soggetto all'anima glorificata: non solo per l'esclusione di ogni resistenza alla volontà dello spirito, poiché ciò si riscontrava anche nel corpo di Adamo, ma anche per la presenza di una perfezione che dall'anima ridonderà sul corpo, così da renderlo predisposto a tale perfetta sudditanza, perfezione che è denominata dote del corpo glorificato.

Ora, l'anima è unita al corpo non solo come forma, bensì anche come motore, per cui è necessario che il corpo glorioso sia del tutto soggetto all'anima glorificata nell'uno e nell'altro modo.

Come quindi mediante la dote della sottigliezza il corpo si rende soggetto all'anima quale sua forma, così mediante la dote dell'agilità il corpo si rende soggetto all'anima in quanto questa ne costituisce il motore: in modo cioè da essere spedito e pronto a ubbidire allo spirito in tutti i moti e azioni dell'anima.

Alcuni però attribuiscono la causa di questa agilità alla quinta essenza, che allora sarebbe predominante nei corpi gloriosi.

- Ma abbiamo già detto più volte in proposito che questa non è una spiegazione accettabile [ q. 82, a. 1; q. 83, a. 1; In 2 Sent., d. 17, q. 3, a. 1 ].

Perciò è più giusto attribuire tale causa all'anima, la cui gloria ridonda sul corpo.

Analisi delle obiezioni:

1. I corpi gloriosi si dice che verranno portati dagli angeli, e anche sulle nubi, non perché ne abbiano bisogno, ma per esprimere la riverenza verso questi corpi sia da parte degli angeli che da parte di tutte le creature.

2. Quanto più la virtù dell'anima movente predomina sul corpo, tanto minore è lo sforzo nel moto compiuto anche contro la natura del corpo.

Coloro infatti nei quali la facoltà di moto è più forte, oppure sono più allenati a subire nel corpo l'impulso dello spirito, provano meno fatica nel moto.

Poiché dunque dopo la risurrezione l'anima avrà un dominio perfetto sul corpo, sia per la perfezione della propria virtù che per la prontezza del corpo glorioso, dovuta alla ridondanza della gloria su di esso, così non ci sarà alcuno sforzo nel moto dei santi.

E in questo senso i corpi dei santi potranno dirsi agili.

3. La dote dell'agilità non si limiterà a rendere il corpo adatto al moto locale, ma anche alla sensazione e a tutte le altre operazioni volute dall'anima.

4. Come la natura dà agli animali più veloci organi di diversa struttura e grandezza, così Dio darà ai corpi dei santi una disposizione diversa da quella attuale, non già quanto alla struttura e alla grandezza, ma quanto a quella proprietà della gloria che sarà appunto l'agilità.

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