Relazione sessennio 2004 - 2009

Introduzione

Al termine del mio mandato come Presidente Generale dell'Unione Catechisti, affidatomi nel gennaio del 2004 dall'Assemblea Generale per il sessennio 2004 – 2009, e in occasione della prossima Assemblea, che avrà luogo dal 28/12/2009 al 6/01/2010, presento a tutti i Catechisti, Consacrati e Associati, una relazione sullo stato del nostro istituto secolare.

Inizio richiamando a grandi linee l'origine del nostro istituto del quale metterò in risalto il carisma e la missione.

Passerò poi a descrivere quanto è stato fatto in questo periodo, in collaborazione con il Consiglio Generale con il lavoro delle singole fraternità e con il sostegno di alcuni catechisti in particolare.

Infine cercherò di dare un'interpretazione della medesima realtà e di intuirne le prospettive per il futuro.

La relazione è articolata nei seguenti punti:

1. Origine

2. Carisma

3. Missione

4. Diritto proprio dell'istituto

5. Statistiche

6. Primato dello Spirito

7. Vita fraterna

8. Attuali difficoltà

9. Apostolato

10. Le opere

11. Collaborazione con i Fratelli

12. Pastorale vocazionale

13. Formazione

14. Relazioni con la Chiesa

15. Finanze e immobili

1. Origine

L'unione Catechisti è stata fondata da Fr. Teodoreto, che incoraggiato dai superiori, volle fondare una associazione per un fratello delle Scuole Cristiane.

Nel 1906 egli si trovava in Belgio, a Lembecq-lez-Hall, dove era stata trasferita la Casa Generalizia dell'Istituto, a causa delle leggi laiciste del Governo francese.

Di fronte alla gravità della situazione, politica i superiori dell'Istituto manifestarono ai confratelli del secondo noviziato, la necessità di incrementare l'impegno per la loro missione e li esortarono a promuovere iniziative per rinvigorire la perseveranza nella vita cristiana dei loro allievi ed ex allievi.

Fr. Teodoreto, profondamente colpito dalle loro parole, rifletté a lungo e pregò.

Poi prese la risoluzione di coinvolgere i suoi studenti e "Formare un'associazione di giovani veramente buoni e zelanti per aiutarli a condurre una vita intensamente cristiana e animarli all'apostolato catechistico".

Passarono ancora anni di riflessione e preghiera, per concretizzare questo suo progetto.

Finalmente il 27 aprile 1913 tenne una prima adunanza di giovani.

Essi vengono invitati a formare una "associazione di perseveranza".

Nel suo libro dal titolo: "Nella intimità del Crocifisso" così Fratel Teodoreto descrive quegli avvenimenti: "In quell'adunanza dopo le funzioni religiose, si parlò ai giovani della Divozione a Gesù Crocifisso, che divenne poi, sia per la pratica che per la propaganda, una delle principali attività dell'erigenda associazione'.

"Il giorno 14 marzo 1914, in una adunanza di tutti i giovani scelti nelle scuole diurne e serali, presieduta dal compianto Fratel Assistente, Candido Chiorra, fu proclamato all'unanimità il titolo di "Pia Unione del SS. Crocifisso".

Si è così costituita un'associazione, che sarebbe confluita negli Istituti Secolari, e sarà uno dei primi 10 istituti secolari riconosciuti canonicamente dalla Chiesa.

In questa Pia Unione troviamo tutti gli elementi che caratterizzano tali istituti e precisamente:

▪ la ricerca della santificazione personale secondo una specifica spiritualità;

▪ l'osservanza dei consigli evangelici, che i consacrati professano con voti, e i membri associati all'Istituto accolgono con promessa di osservarne lo spirito;

▪ la laicità che li impegna a vivere nel mondo per contribuire alla sua santificazione operando al suo interno.

Questa nostra missione, si sarebbe attuata privilegiando la catechesi, in tutta la sua estensione: dal catechismo parrocchiale, alla scuola e alla formazione professionale; dal riferimento ai giovani e alle famiglie, alla testimonianza nel lavoro e nel campo sociale.

Incoraggiamento dei Superiori

Il 28 marzo 1914 Fratel Teodoreto incontra in Belgio il Superiore Generale dei Fratelli.

Gli parla della Divozione e dell'Unione del SS. Crocifisso: "In tale circostanza, scrive, notai nel mio Superiore una premura straordinaria per quello che gli narravo e una fede viva nella protezione del SS. Crocifisso.

Mi disse parole di grande incoraggiamento per proseguire nella propaganda della Divozione a Gesù Crocifisso e nella formazione di giovani Catechisti.

Caratteristiche della Pia Unione

L'Unione nasce e si sviluppa ai piedi di Gesù Crocifisso, "Amabilissimo" e "Signore", nella adorazione alle sue Piaghe sanguinanti e gloriose.

Fin dagli inizi i fanciulli e i giovani, da lui riuniti periodicamente, sono impegnati a coltivare la pietà giovanile e popolare, mediante la pratica e la diffusione della Adorazione a Gesù Crocifisso, insieme ad un'ardente devozione mariana.

Approvazione

Poco dopo, e precisamente il 9 maggio 1914, la nuova associazione viene canonicamente eretta dall'Arcivescovo Card. Agostino Richelmy, con il titolo di "Pia Unione del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata".

Tale giorno è da considerare quello della fondazione del nostro Istituto.

2. Carisma

Il carisma dell'Unione così come ci è stato trasmesso dal nostro fondatore il Ven. Fr. Teodoreto, consiste nell'impegno da parte dei suoi membri, di tendere alla perfezione cristiana, vivendo nel mondo, per santificarlo dal suo interno.

In questo cammino ci santifica la contemplazione amorosa delle piaghe sanguinanti e gloriose di Gesù Crocifisso, accompagnata da un tenerissimo amore a Maria Immacolata, che Gesù dall'alto della croce ci ha indicato come nostra madre.

Su questo amore a Gesù Crocifisso e all'Immacolata si fonda dunque il carisma dell'Unione Catechisti, che appunto per questo è denominata: "Unione Catechisti di Gesù Crocifisso e di Maria Immacolata".

Il nostro carisma si è sviluppato e ci è stato trasmesso attraverso fr. Teodoreto, che Dio ha scelto per fondare, sostenere e guidare l'Unione Catechisti, ed è stato confermato dalle le rivelazioni di un "santo" frate cappuccino: fra Leopoldo Maria Musso.

Seguendo il cammino del nostro fondatore, "i membri dell'Unione, come recita l'art. 3 delle nostre Costituzioni, operano affinché la Croce di Cristo si manifesti come trono di gloria, sorgente di perdono e di vita, di riconciliazione e di rinnovamento universali, suprema manifestazione della regalità del Signore".

I concetti biblici di questo nostro carisma, a cui Fratel Teodoreto fa riferimento, si possono concentrare nei seguenti versetti biblici:

- "Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me" ( Gv 12,32 );

- "Quando avrete innalzato il Figlio dell'Uomo allora saprete che IO SONO" ( Gv 8,28 ).

Altri passi particolarmente significativi, proposti da Fratel Teodoreto, sono i seguenti:

- "Io ritenni … di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo e questi Crocifisso" ( 1 Cor 2,2 );

- "Non prego che li tolga dal mondo, ma che li costudisca dal Maligno" ( Gv 17,15 );

- "Mostrò loro le mani e il costato" ( Gv 20,20 );

- "Dalle sue piaghe siamo stati guariti" ( 1 Pt 2,24 – cfr. Is 53,5 );

- "Ecco tuo figlio" … "Ecco tua madre" ( Gv 19,26 ).

Questi fondamenti biblici, proposti da fr. Teodoreto ai suoi giovani, suscitarono in loro il desiderio di diventare buoni cristiani e ferventi catechisti e trasformarono la loro vita.

3. La missione

Il carisma suppone sempre una missione, perché il Signore chiama sempre per estendere il suo Regno.

La nostra missione è dunque quella di rivelare al mondo l'amore misericordioso del Signore, animando e intessendo di esso tutte le attività umane.

Tale missione i Catechisti la attuano in primo luogo attraverso la pratica e la diffusione dell'Adorazione a Gesù Crocifisso, perché dalla contemplazione delle sue piaghe essi traggano la forza per una crescente intimità d'amore con Lui.

Da questa contemplazione, i Catechisti attingono la forza e il coraggio per una risposta d'amore, che si traduce in una audace testimonianza di vita cristiana nel mondo, che si riflette nell'apostolato catechistico e in ogni ambito della vita secolare e sociale.

Nella preghiera di Adorazione al Crocifisso, risiede il fondamento della spiritualità dell'Unione, perché in essa si contempla Cristo nella sua totalità:

- obbedienza al Padre, nell'accettare volontariamente la sofferenza;

- vita eucaristica, nella trafittura del Costato;

- risurrezione, nel rivelarsi Dio;

- corpo mistico, nelle invocazioni per la Chiesa e l'umanità.

Rivelare al mondo l'amore misericordioso del Signore, testimoniarlo nella sua Passione, Morte e Risurrezione, animando e intessendo di esso tutte le attività umane, è la specifica missione dell'Unione Catechisti, che deriva dal suo carisma.

La necessità e l'urgenza di rivelare tale amore è la motivazione dell'impegno, dell'Unione Catechisti nelle opere che da lei sono sorte nei vari settori della catechesi, della formazione professionale, della scuola, della carità, dell'impegno sociale e politico.

Come dice l'art. 4 delle nostre costituzioni, "I Catechisti trovano nella contemplazione delle Sacratissime piaghe di Gesù e nell'ascolto del suo grido "Ho sete", la sorgente d'un amore che si trasforma in zelo ardente per la salvezza dei ragazzi e dei giovani.

Desiderando soddisfare la sete di anime di Cristo Crocifisso, i Catechisti si sentono chiamati ed inviati ad evangelizzare, annunciando l'amore di Dio manifestato in Cristo.

Sull'esempio di Cristo Gesù, modello e maestro nella catechesi, sono disposti a donare la loro vita per la salvezza delle persone a loro affidate, specialmente dei più poveri, piccoli ed umili".

Nel nostro tempo, fortemente secolarizzato, la pratica e la diffusione dell'adorazione a Gesù Crocifisso è fondamentale per un annuncio di evangelizzazione e di catechesi.

É infatti necessario annunciare il Crocifisso, poiché è sulla croce che Dio si rivela nella testimonianza dell'amore, ed è sul Crocifisso che deve basarsi ogni sapere umano, come ci suggeriscono i testi biblici precedentemente indicati.

L'Adorazione pertanto, non è solo uno strumento di contemplazione e di ascesi, ma è anche un mezzo di apostolato, di catechesi e di annuncio evangelico.

4. Diritto proprio dell'Istituto e membri che ne fanno parte.

L'Istituto Secolare: Unione Catechisti di Gesù Crocifisso e di Maria Immacolata è un Istituto Secolare maschile di Diritto Diocesano

Esso si regge sulle Costituzioni, riesaminate e rinnovate nell'Assemblea nel 1998 e approvate ad experimentum dall'allora Arcivescovo della Diocesi di Torino: Sua Eminenza il Card. Giovanni Saldarini.

Al termine di detta sperimentazione le Costituzioni furono ulteriormente riviste nell'Assemblea del 2003 e approvate dall'Arcivercovo di Torino: Sua Eminenza il Card. Severino Poletto, il quale ci ha tuttavia invitati a precisare meglio il settore dei membri Associati nell'ambito di una prossima Assemblea Straordinaria da farsi a circa tre anni di distanza, come di fatto avvenne dal 28 dicembre 2005 all'8 gennaio 2006

Nella presente Assemblea riterrei opportuno precisare meglio altri aspetti del diritto dell'Istituto quali quello del governo e la richiesta di deroghe, derivanti dall'attuale ridotto numero dei membri, da chiedere alle autorità ecclesiastiche.

Da quali membri è formato l'Istituto?

In base alle precisazioni fatteci pervenire il 13 maggio 2009 dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, viene ribadito che membri dell'Istituto Secolare, in senso stretto, sono i Catechisti consacrati, mentre sono membri dell'Istituto in senso largo i Catechisti e le Catechiste associati.

Per consacrati qui non intendo quanti Dio ha consacrati a sé con il Battesimo ma i battezzati che rispondendo ad una interiore chiamata dello Spirito Santo hanno riposto alla chiamata divina con una speciale consacrazione, sempre fondata e radicata sulla consacrazione battesimale ma espressa anche con i voti di castità celibataria, di povertà e di obbedienza.

Ecco quanto ci ha ribadito la citata Congregazione: …" l'art. 38 delle Costituzioni erroneamente, e creando quindi confusione parla di diverse categorie di membri dell'Unione".

L'autorità della Chiesa ci precisa che membri dell'Istituto Secolare maschile denominato Unione Catechisti di Gesù Crocifisso e di Maria Immacolata sono solo i consacrati con una speciale consacrazione.

Da tutto ciò deriva che: "l'attuale formulazione dell'Istituto Secolare Unione Catechisti di Gesù Crocifisso e di Maria Immacolata non è pienamente conforme al diritto e alla prassi degli Istituti secolari.

Tanto il contenuto dell'art.38, quanto la struttura del testo delle Costituzioni richiamano piuttosto la forma giuridica di una associazione laicale e non quella di un istituto secolare".

Da questo richiamo è scaturito in modo più chiaro ed inequivocabile chi siano i membri dell'Istituto secolare, quali noi vogliamo essere, e chi vi aderisce in senso largo come associati.

Catechisti Associati

Gli associati, come sopra già precisato sono coloro che pur non essendo membri in senso stretto dell'Istituto ne condividono il carisma e la missione

Tra gli associati si distinguono quanti hanno dato una adesione personale e quanti hanno dato una adesione come Gruppo: i primi si sono impegnati con un promessa a Dio e all'istituto, nell'ambito dei rispettivi gruppi e sulla base di uno specifico Statuto, gli altri sono normalmente dediti a collaborare alle Opere dell'Unione in sintonia con il suo carisma e la sua missione.

La necessità di pervenire ad una chiara distinzione tra Catechisti consacrati e Catechisti associati mi ha spinto soprattutto in questi ultimi anni a precisare e a ribadire con insistenza tale distinzione pur condividendo tutti, nei propri ambiti la stessa spiritualità e missione.

L'adesione all'Unione Catechisti come associati non è automatica o a vita, ma verrà confermata ogni anno secondo i criteri stabiliti dal Consiglio Generale dell'Unione e la fedeltà dei singoli ai rispettivi statuti.

Circa gli associati al nostro istituto secolare, una particolare attenzione va rivolta alle Catechiste Associate Consacrate e agli Sposi Catechisti.

Questi gruppi, soprattutto a Torino, si trovano a percorrere i primi passi del loro cammino dopo la loro formazione avvenuta in questi ultimi anni.

Le Catechiste associate consacrate sono orientate, come sappiamo, alla costituzione di un Istituto secolare femminile, separato da quello maschile, da fondarsi sul carisma, sulla spiritualità e sulla missione dell'Unione Catechisti.

Pur rimanendo in un rapporto di reciproca collaborazione, esse stanno percorrendo i primi passi del loro cammino, tendente ad assumersi gradatamente una autonomia gestionale ed economica.

In questa fase transitoria, le Catechiste associate Consacrate vengono sollecitate, dai Responsabili dell'Istituto secolare maschile, ad assumersi gradualmente lo specifico ruolo che loro compete.

Detta azione viene svolta in modo particolare nei confronti della coordinatrice pro tempore allo scopo di incoraggiarla ad assumersi i propri compiti in seno al Gruppo, secondo quanto previsto dallo Statuto che le riguarda.

Anche gli Sposi Catechisti si trovano a percorrere i primi passi, come Gruppo, dopo la loro costituzione.

Vengono sostenuti nel loro cammino attraverso la guida di un sacerdote e di un Catechista e, in questi ultimi due anni, anche attraverso una coppia coordinatrice referente, alla quale spetta procedere alle nomine per lo svolgimento dei vari servizi e di coordinare l'attività apostolica secondo lo specifico Statuto.

Anche questo Gruppo sta gradatamente prendendo coscienza di essere chiamato alla santità nell'ambito della coppia, di essere associato ad un Istituto secolare e dell'insostituibile compito di evangelizzazione segnatamente nell'ambito della famiglie.

Attualmente essi sono così suddivisi:

• Catechisti / Catechiste associati

• Catechiste Associate Consacrate

• Sposi Catechisti

• Associazione – Fondazione - Casa di Carità Arti e Mestieri

• Associazione personale della Casa di Carità A. e M.

• Opera Messa del Povero

Aggregati

Sono aggregati all'Unione Catechisti quanti si impegnano a praticare e diffondere l'Adorazione a Gesù Crocifisso e a collaborare alle sue iniziative, e gli aderenti al gruppo: "Il Coraggio della Sofferenza".

Sia degli aderenti al Movimento Adoratori ( che praticano e diffondono l'adorazione ), sia degli iscritti a "Il Coraggio della Sofferenza" ( che offrono con amore le loro sofferenze al Signore per il prezioso dono delle vocazioni ).

Pur sapendo che sono costituiti da centinaia di aderenti, non possiamo indicarne il numero esatto, in quanto non disponiamo attualmente di elenchi aggiornati.

5. Statistiche

6. Il primato dello Spirito:Vita di preghiera

I membri dell'Unione da sempre hanno apprezzato e tuttora apprezzano la chiamata alla santità nello stato di vita secolare nel quale il Signore li ha posti.

In coerenza con tale apprezzamento si sono impegnati a vivere in un intimo rapporto di amicizia con Gesù e con Maria per impregnare se stessi dei loro stessi sentimenti di amore misericordioso, da riversare sui fratelli con i quali condividono le gioie e le difficoltà della vita.

Per quanto riguarda la vita di preghiera ho continuato a sostenere e a proporre con regolarità le preghiere comunitarie previste nei nostri momenti di incontro

Motivi diversi hanno spesso impedito ad alcuni membri dell'Unione di parteciparvi con regolarità, il più delle volte per problemi di salute e di lavoro, e talvolta per la distanza dai luoghi di incontro.

Per quanto riguarda la preghiera liturgica delle Lodi, dei Vespri e di Compieta si è fatta regolarmente, anche se solamente consigliata, solo durante gli esercizi spirituali mentre nella Settimana Santa e durante i Ritiri spirituali mensili ci si è limitati alla sola preghiera delle Lodi.

I momenti di preghiera, suggeriti dalle Costituzioni, che ho cercato di proporre con regolarità in questi anni sono stati i seguenti

a. Adunanza settimanale

b. Ritiro spirituale mensile

c. Esercizi spirituali annuali, di alcuni giorni

d. Adunanza mensile per Catechisti Consacrati

e. Colloquio o Rendiconto mensile

A tali momenti fondamentali ho aggiunto altre importanti proposte facoltative quali:

• L'adorazione eucaristica il primo giovedì del mese

• Il pellegrinaggio a "La Sorgente" nel pomeriggio della quarta domenica del mese

• Il pellegrinaggio alla Consolata il primo sabato del mese

• Il pellegrinaggio annuale al Santuario di Nostra Signora del Sacro Cuore presso la Parrocchia di S. Tommaso di Torino

• Il pellegrinaggio annuale a Vinchio d'Asti, presso la casa natale di fr. Teodoreto.

• La partecipazione alla scuola di catechismo per adulti del sabato mattina

Come si vede dall'elenco sopra presentato le proposte di crescita interiore e di attuazione della nostra missione catechistica-educativa e sociale non sono mancate, ora forse occorre viverle con maggiore intensità e cioè più intimamente uniti all'amabilissimo nostro Signore imitando l'amore, lo zelo, la docilità e l'obbedienza di Maria.

7. Vita Fraterna: suo apprezzamento

Ho cercato in questi anni di unire i membri dell'Unione in un contesto di carità fraterna, carente già dall'inizio del mio mandato.

Fermamente convinto della sua essenzialità, è stato un mio costante impegno coinvolgere sia i consacrati che gli associati nei momenti di preghiera, nelle adunanze, e nell'apostolato.

Pur essendo stati fatti in questo senso molti tentativi, debbo onestamente riconoscere che siamo ancora lontani dal sentirci un cuor solo ed un'anima sola come dovremmo essere.

8. Attuali difficoltà

Della necessità di realizzare autentiche fraternità cristiane costituite da laici consacrati che vivono nel secolo si è parlato molto in questi ultimi tempi ma, a mio avviso essa non potrà realizzarsi qualora manchino i seguenti requisiti fondamentali:

1. Sentirsi amati

2. la volontà di gareggiare nella stima vicendevole

3. Il senso di appartenenza allo stesso Istituto

4. La volontà di abbattere fazioni contrapposte al loro primo apparire.

5. L'improntare rapporti di carità fraterna e di solidarietà che facciano superare la tentazione della reciproca indifferenza

6. La mancata coscienza di una fraternità aperta ad una condivisione che non consista nel livellamento dei ruoli ma fondata su un rapporto di amore fraterno sul reciproco rispetto e su un umile ubbidienza ad imitazione della carità dell'umiltà e dell'ubbidienza della santa Famiglia di Nazaret.

7. Il dilazionare e spesso il disattendere il periodico dialogo o colloquio personale dei singoli membri dell'Unione con il Responsabile competente.

8. Il non sapere dare la priorità alle iniziative formative ed apostoliche dell'Unione distratti dalle innumerevoli proposte di bene che da più parti vengono continuamente sollecitate.

9. Apostolato

Circa la sensibilità e l'urgenza di annunciare l'amore misericordioso del Signore, in conformità con la nostra missione, ho cercato di approfondire il contenuto del nostro carisma attraverso una serie di circolari, delle riflessioni proposte nell'adunaza settimanale, nei Ritiri spirituali mensili, negli Esercizi spirituali annuali, come pure ed in modo particolare, negli incontri di formazione degli aspiranti all'Unione Catechisti.

Tra le principali iniziative intraprese segnalo quella del Crocifisso e della Madonna pellegrini e in modo particolare la diffusione dei foglietti dell'Adorazione attraverso una presentazione della stessa più capillare per favorirne la conoscenza e l'accoglienza della stessa da parte dei comuni fedeli e degli stessi parroci alcuni dei quali si sono resi disponibili per la sua diffusione nelle loro parrocchie.

Altra attività collegata alla nostra missione è stata l'animazione pastorale nelle diverse sedi della Casa di Carità Arti e Mestieri sia in Italia che in Perù dove oltre l'azione diretta di catechesi agli allievi vennero utilizzati gli stessi locali, nei giorni e nelle ore non utilizzate dalla scuola per catechesi ed iniziative pastorali.

Occorre segnalare anche la partecipazione all'Opera Messa del Povero, il sostegno e la conduzione della Colonia Climatica di Camanà in Perù, le missioni annuali in alcune località più isolate del Perù e precisamente nelle zone andine e della selva che videro coinvolte le Fraternità e i gruppi delle nostre sedi locali.

È da segnalare inoltre l'avvio e il consolidamento di alcuni gruppi AMI in Perù e il tentativi di avvio della stessa fatti i in Italia.

10. Le opere

Casa di Carità Arti e Mestieri

▪ Fondata dai Catechisti, animati dal Fondatore nel 1925.

Nel 1971 diventa "Associazione" avente come Soci fondatori l'Unione Catechisti e la Provincia di Torino dei Fratelli delle Scuole Cristiane.

▪ Opera di formazione professionale gratuita, per l'educazione cristiana e sociale dei giovani lavoratori.

È "Casa di Carità" perché si fonda sull'amore di Gesù Crocifisso, Maestro e Salvatore, e realizza l'attività educativa nella solidarietà.

Attualmente ha 18 sedi, di cui due in Perù.

Attualmente la Casa di Carità si stà trasformando da Associazione in Fondazione.

"La Sorgente" - Centro di Spiritualità

È situato nella collina torinese e promuove incontri e riunioni secondo la spiritualità dell'Unione, incentrati sull'Adorazione al Crocifisso e sulla fraterna accoglienza.

Gruppo famiglia

Incontri mensili di formazione che si propongono di aiutare a vivere il sacramento del matrimonio, per la difesa e la santificazione della famiglia.

Bollettino "L'Amore a Gesù Crocifisso"

Periodico di formazione-informazione dell'attività dell'Unione.

Corsi di catechesi per adulti e per la formazione di base dei catechisti parrocchiali

Messa del povero - Collaborazione

Caratterizzata dalla messa domenicale cui segue un pranzo gratuito.

Tale opera intende offrire ai più poveri ed emarginati il conforto dell'incontro con Cristo Crocifisso e con la bontà del Padre, mediante un'azione di accoglienza, di comprensione e di servizio fraterno.

Perù

Fraternità di Arequipa

Fraternità di Lima – Nana

Attività: La Scuola di Catechesi a livello Diocesano

▪ Catechesi parrocchiale

▪ Missioni nei villaggi più poveri

▪ Colonia Climatica Pio XII - Camanà

Bolivia

La Paz: El Alto si sta consolidando un gruppetto di Catechisti Associati ed allievi catechisti.

Eritrea

Fraternità di Asmara

Progetto "Charity Center" di accoglienza e promozione

Repubblica Democratica Congo ( ex Zaire )

Vasto gruppo del Movimento Adoratori e Adoratrici di Gesù Crocifisso.

11. Collaborazione con i Fratelli delle Scuole Cristiane

1935 Lettera di Affiliazione all'Istituto dei Fratelli per tutti i Catechisti Consacrati.

1949 Lettera circolare ( n° 328 ) del Superiore Generale Fr. Athanase Emile per diffondere la conoscenza e promuovere l'istituzione dell'Unione Catechisti, Istituto Secolare, nelle sedi dei Fratelli.

1958 Come già detto, sorgono per iniziativa di alcuni Fratelli le prime sedi dell'Unione in Perù e in Eritrea, insieme a una vasta diffusione dell'Adorazione nel mondo.

1993 Partecipazione dell'allora Presidente Generale dell'Unione al 42° Capitolo dei Fratelli che approva le seguenti Raccomandazioni:

• che la vocazione e la missione dell'Unione Catechisti siano meglio conosciute e diffuse a livello dell'Istituto;

• che i Distretti e Regioni coinvolti programmino iniziative comuni con l'Unione Catechisti nell'ambito dell'educazione e dell'evangelizzazione;

• che i membri dell'Unione Catechisti possano partecipare ai programmi di formazione lasalliana organizzati dalle Regioni e dai Distretti.

1995 - Ampia presentazione dell'Unione nel Bulletin n° 241.

Un Fratello Assessore, ai vari livelli, ha il compito di promuovere e mantenere i collegamenti tra i due Istituti e di contribuire alla formazione dei Catechisti nelle fasi iniziali di fondazione delle nuove sedi.

Previsione di sviluppo

• Impegno per la nuova evangelizzazione nell'ambito delle famiglie e per la formazione permanente dei membri.

• Sviluppo e consolidamento del gruppo Femminile, orientato a diventare un istituto secolare femminile, auspicato dal Fondatore.

• Sempre più consistente ed effettiva collaborazione con i Fratelli ai vari livelli e nelle varie opere.

• Costituzione, dove occorre, di nuove Fraternità o Gruppi, Delegazioni o Provincie.

12. Pastorale vocazionale

La pastorale vocazionale è stata uno dei principali temi tenuti presenti nella formazione e conduzione dei gruppi e delle iniziative dell'Unione.

Detto orientamento non è stato esclusivamente rivolto alle vocazioni nell'ambito dell'Unione Catechisti ma aperto ad ogni possibile vocazione, cercando di discernere la volontà di Dio su ogni persona.

A tale riguardo sono stati fatti dei corsi per giovani del Perù e della Bolivia, direttamente finalizzati al discernimento vocazionale.

Detti corsi che videro coinvolti una decina di giovani, diedero buoni risultati.

A Torino non fu possibile avviare analoghi corsi, sia per l'indisponibilità dei giovani, ed anche per l'incertezza di alcuni di noi circa la loro efficacia, per cui non ci si attivò per la loro attuazione.

Ciò premesso tutti i contatti avuti con giovani e adulti sono stati sempre condotti in un'ottica vocazionale, che, se anche non dettero vistosi risultati ne adesioni ai nostri gruppi, hanno comunque offerto a tutti una più chiara consapevolezza di appartenere a Dio Creatore e Signore, piuttosto che a se stessi, hanno meglio capito che l'esistenza va spesa nello stato di vita che Dio da tutta l'eternità ha pensato per noi e in vista del quale ha chiamato ogni persona all'esistenza.

Una efficace Pastorale Vocazionale per giovani, da avviare con urgenza è, a mio avviso, la costituzione di gruppi AMI per discernere e coltivare le vocazioni.

A tale riguardo occorre eventualmente tralasciare altre attività non essenziali.

Sostenuti dalla preghiera e mossi da ardente zelo occorre costituire vivai di vocazioni per aiutare i piccoli, non ancora contaminati dal male di una società indifferente a Dio ad udire l'invito di Gesù e aiutarli a rispondergli SI con prontezza, nello stato di vita scelto da Dio.

Assecondare le promesse riguardanti l'Unione, riportate negli scritti di fra Leopoldo Gesù e l'Immacolata hanno fatto grandi promesse sia ai Catechisti che ai Fratelli delle Scuole Cristiane.

Ci crediamo davvero ai loro detti?

O fino a che punto ci crediamo?

La loro lenta attuazione non potrà forse dipendere anche da noi?

Se qualcosa va cambiata o migliorata, non esitiamo!

Evidentemente le parole non bastano; occorre operare con fede e continuità sapendo di andare contro l'attuale mentalità del mondo che ritiene superate le nostre aspirazioni.

Occorre verificare sempre se la nostra azione è in linea con le aspettative di Dio: in caso contrario, S. Paolo ci direbbe che battiamo l'aria.

Questi interrogativi possono apparire delle provocazioni, ma in realtà vogliono solo essere un invito alla riflessione per scoprire il progetto che Dio ha su ogni persona.

Qualora l'aspetto vocazionale della nostra pastorale non ci sia ancora chiaro, preghiamo molto e studiamo per chiarircelo, e poi, una volta chiarito, non indugiamo in attesa di ulteriori conferme.

Affrettiamoci dunque perché il tempo è breve e quello che noi oggi possiamo fare, forse nessun altro lo potrà fare per noi.

Non perdiamo del tempo prezioso, perché gli anni passano presto, e noi con loro.

Invito dunque tutti i membri dell'Unione ad esaminare la possibilità e l'opportunità di costituire, dove essi operano, uno o più gruppi AMI.

L'ideale parrebbe essere che ogni membro e ogni Catechista dell'Unione, in accordo con il responsabile competente, si faccia promotore di tali gruppi.

Che ce ne faremmo, carissimi Catechisti, di sedi perfettamente organizzate o di attività meravigliose se venisse a mancare la forza di condurle, perché privi di altri Catechisti che le continuino?

Cosa ce ne faremmo delle nostre sedi, se fossero vuote?

Viviamo in un tempo caratterizzato da una grande indifferenza circa il senso vocazionale da dare alla vita.

Da chi dipende tale freddezza?

Indubbiamente dipende da un contesto materialistico nel quale viviamo, ma forse dipende un po' anche da noi.

A mio avviso il 50% di quanti il Signore chiama non ode più la sua voce, immerso com'è in una visione della vita puramente volta a interessi terreni.

Il 25% ode la chiamata ma resta indifferente a tale richiamo, o rifiuta l'invito.

Il 25% è ben disposto a rispondere SI alla chiamata di Dio ma forse noi non siamo capaci di accoglierli e accompagnarli come li accoglierebbe e li accompagnerebbe Gesù, o non siamo verso di loro un riflesso del suo amore.

Sono personalmente convinto che in questo tempo il Signore ci chieda ogni sforzo per costituire molti gruppi giovanili secondo il suo Cuore.

Continuiamo pertanto a fare dei tentativi in questa direzione; dibattiamo con coraggio e umiltà questo problema, che pur non dispensandoci dal condurre le consuete attività di apostolato, ci sollecita a condurle con un'altra ottica.

Questa strada è certamente non facile anche a motivo dell'età di alcuni di noi, ma ritengo che sia una strada benedetta da Dio.

Non facciamoci sopraffare da futili motivi per desistere da tale ulteriore impegno, non seguiamo le voci che potrebbero accavallarsi contro.

Andiamo avanti con umiltà e fiducia per attuare quanto il Signore ci indica.

Esortazione con le parole del Papa

A conclusione di queste riflessioni sulla Pastorale Vocazionale, riporto un brano del discorso dell'allora Cardinal Ratzinger, ora Papa, al Convegno dei Catechisti e dei docenti di Religione, tenutosi il 10 dicembre 2000.

In quel discorso veniva indicato con quale spirito accostarci ai giovani per incidere nel loro cuore e attirarli a Dio con una azione efficace: "Solo quando nella nostra anima brucerà il desiderio appassionato di portare gli uomini a Cristo, incontreremo coloro che avranno bisogno del nostro aiuto e lo accetteranno.

Solo le azioni e le parole che sgorgano dalla passione ardente di aiutare gli uomini, trovano delle occasioni per influenzare delle vite.

Lo Spirito Santo lavora solo in collaborazione con i cristiani che hanno tale desiderio nel loro cuore.

E senza di lui siamo impotenti sia a trovare coloro che sono pronti, sia, dopo averli trovati, ad aiutarli.

Non ci resta che chiedere nella preghiera che la passione delle anime nasca in noi."

13. Formazione

La formazione di quanti aspirano, o che già sono inseriti nell'Unione Catechisti consiste nell'accogliere e accompagnare quanti si avvicinano a noi.

In questi anni ci si è dovuto occupare prevalentemente dell'accoglienza e dell'accompagnamento degli associati, non abbiamo avuto candidati desiderosi di darsi totalmente al Signore anche con la professione dei consigli evangelici, praticati con voto.

Il nostro ambiente, terra di missione

Il compito di andare fino ai confini della terra ad annunciare il Vangelo e a battezzare che Gesù Cristo ha affidato ai suoi discepoli, dobbiamo realizzarlo con un accurato insegnamento che sia autentica evangelizzazione.

Oggi più che mai si impone la necessità urgente di evangelizzare i battezzati che si avvicinano a noi o che incontriamo nel nostro cammino.

Di fronte a questo compito e a questa missione così complessa, tutti vorremmo trovare una pastorale semplice ma efficace.

Questa pastorale ce la insegna Gesù, che si è scelto degli apostoli e li ha formati vivendo con loro.

Occorre dunque formare gli evangelizzatori.

Ci vorrà del tempo, ma questa è la via da seguire, verso tutti, ma in modo particolare verso le persone che si avvicinano a noi per essere aiutate a rivelare al mondo l'amore misericordioso del Signore.

Urgenza di formare gli evangelizzatori

Il compito principale di tutti coloro che hanno una responsabilità pastorale all'interno della Chiesa di Gesù è, come è stato detto, quello di formare gli evangelizzatori.

Occorre che aiutiamo i cristiani a riscoprire il battesimo che infonde in noi il dono della regalità, del sacerdozio e della profezia, consentendoci di operare nel mistero di Cristo Signore come re, sacerdoti e profeti.

Dobbiamo impregnarci del "soave odore di Cristo", per far comprendere a tutti, quanto è grande l'amore del Signore.

Quale via pratica seguire?

Ripensando a fr. Teodoreto, mi sembra di poter riassumere i tratti caratteristici della sua pastorale nei seguenti cinque punti:

1. Pregare molto, e pregare bene, e cioè con intenso amore e umiltà.

2. Concentrare le forze su piccoli nuclei di giovani o di adulti che siano buoni, generosi, aperti e risoluti.

3. Condurre una azione pastorale non isolatamente, ma in comunione profonda con gli altri Catechisti e collaboratori.

4. Bandire ogni forma di protagonismo per operare come se tutto dipendesse da noi, ma attendendo tutto da Dio, "ritenendoci servi inutili".

5. … E poi dialogo, dialogo, dialogo, … aiuto reciproco, gareggiare nello stimarci a vicenda, perdono, umiltà e grande carità fraterna.

Su queste linee sì è mossa la pastorale vocazionale di fr. Teodoreto, anche se possono e devono cambiare le metodologie, in una società divenuta secolarizzata, multietnica, e in cui è cambiato il tenore di vita.

Nell'attuale società, in cui non vi sono quasi più famiglie numerose, e coesistono accanto a persone ricche, persone estremamente povere, dove spesso la convivenza viene preferita al matrimonio, e le stesse unioni matrimoniali risultano instabili, l'annuncio e la predicazione del vangelo sembrerebbero ardue, ma se per questi motivi vanno adattate le metodologie della pastorale, non possiamo cambiarne lo spirito.

A questa sola condizione potremo attuare una formazione efficace e far germoliare in noi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù, fatti fruttificare da fr. Teodoreto in lui e nelle sue opere.

Visita alle Fraternità

Per realizzare i necessari contatti con le singole fraternità, volti al sostegno dei Responsabili e al rendersi direttamente conto della reale situazione locale, mi sono avvalso di visite annuali nei singoli gruppi e fraternità, compresi quelli all'estero, e di contatti telefonici, di lettere, di e-mail, e di periodiche circolari.

In tali visite mi sono reso conto che ovunque siano presenti dei membri dell'Unione, compresi quelli facenti parte della delegazione del Perù, che è la più grande nostra nostra presenza all'estero, avvertiamo la difficoltà di gestire le nostre attività come si dovrebbe a motivo dello scarso numero dei membri e dell'età avanzata della maggior parte di essi.

La secolarizzazione avanza rapida un po' ovunque, ad essa dobbiamo rispondere con un supplemento di preghiera e con una più intensa formazione dottrinale e ascetica dei nostri membri che si traduca in una vita che sia riflesso sempre più trasparente dell'amore misericordioso del Signore.

Chiusura del Gruppo del Brasile

Il promettente Gruppo del Brasile, paragonabile ai costituendi gruppi Ami, si è chiuso per la mancanza in loco di almeno un Catechista che fosse per quei giovani il punto di riferimento e li guidasse nella loro formazione.

I Fratelli locali, dopo un entusiasmo iniziale che giunse alla traduzione in portoghese, delle nostre Costituzioni abbandonarono ogni interesse per l'Unione, soprattutto dopo la morte del locale assessore dell'Unione, il compianto fr. Benno Baches.

Dopo la sua morte gli altri Fratelli ignorarono la necessità di dare continuità al gruppo e di continuare a sostenerlo nella sua maturazione.

La Catechista associata Hilda, proveniente da Arequipa, che diede origine al Gruppo e lo seguì non si è dimostrata sufficientemente preparata a guidarlo, sia presentandogli adeguatamente il carisma e la missione dell'Unione sia dal punto di vista dottrinale, ascetico e metodologico, per cui con la stessa rapidità con il quale il Gruppo sorse alle prime difficoltà si sciolse.

Dopo anni di distanza da questi fatti mi pare di poter affermare che la principale causa del naufragio di questo Gruppo sia dipesa dal non aver pienamente accettato l'Adorazione a Gesù Crocifisso e il pullulare di religioni e sette di ogni tipo.

Altri gruppi dell'Unione operano a Requena ( Perù ), a Nana ( Lima ) e a La Paz-El Alto ( Bolivia ) dove si prevedono ampie possibilità di sviluppo.

In più posti è desiderata e sollecitata la presenza dell'Unione Catechisti da persone disposte ad aiutarci.

In questi posti saremmo ben accolti ma ci viene richiesta la presenza di Catechisti formati e che possibilmente parlino la lingua locale.

14. Relazioni con la Chiesa

Le relazioni del nostro Istituto con la Chiesa si svolsero in armonica collaborazione, seguendo i normali canali con il Vescovo e con il Vicario per la vita consacrata per quanto riguardava gli aspetti giuridici e costituzionali.

Presentandosi la necessità di avere dei chiarimenti e delle precisazioni circa l'interpretazione di alcuni articoli della nostre Costituzioni mi sono rivolto in un primo tempo al canonista Marchis, salesiano e al prof. Bertolino, un laico ex docente di diritto canonico nella nostra città e quindi alla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.

Per quanto è riguardato i programmi e l'impostazione dei corsi di catechismo per adulti e per la formazione di Catechisti mi sono rivolto all'Ufficio catechistico.

L'attività catechistica, nei luoghi ove operano i nostri membri, è stata concordata dagli interessati direttamente con i rispettivi parroci.

L'Unione inoltre è collegata con la CIIS locale ( Conferenza Italiana Istituti Secolari ) dove in un recente passato ha anche svolto con un suo membro il servizio di coordinatore.

15. Finanze e immobili

Le risorse economiche derivano da libere offerte dei membri e benefattori e dal ricavato degli affitti di alcune nostre proprietà a noi donate dei quali abbiamo l'uso frutto

Tali apporti economici, talvolta incerti per la crisi economica nella quale ci troviamo, si sono rivelati sempre inadeguati rispetto alla necessità di attendere alla formazione dei membri, al sostegno delle nostre sedi e al mantenimento dei nostri edifici, che sono:

1. La sede centrale di Torino

2. I locali dell'ex convitto di via Campiglia

3. Il Centro di spiritualità "La Sorgente"

4. La casa di fr. Teodoreto a Vinchio

5. La casa paterna di fra Leopoldo a Terruggia

6. L'erigendo Centro Catechistico di Asmara

7. La sede di Arequipa

8. La sede di Nana

9. La sede di Requena

10. La sede di El Alto

11. La colonia Climatica di Camanà

Ultimamente alcune offerte pervenuteci ci hanno permesso di attendere a lavori da tempo programmati ma sospesi per mancanza di fondi.

La prospettiva di poter fruire, dopo aver espletato le necessarie pratiche, della donazione dai fratelli Fonti al'Unione Catechisti, ci fa pensare ad un più sereno avvenire in questo senso.

Devo ammettere che sia pure avvalendoci di qualche prestito per far fronte alle più urgenti necessità, non mi sono mai trovato con l'acqua alla gola perché la Provvidenza è sempre intervenuta per permetterci di far fronte anche ai momenti più difficili.