Giovanni Baiano

Quaderno V bis

13 settembre 1936 - 6 gennaio 1938

Conferenze di Fratel Teodoreto e Tessitore

1 - Ritiro - Villa Nicolas Sup. Domenica 4 ottobre 1936

10.50 - Conferenza - Fratello Teodoreto

Quando preghiamo ci rivolgiamo a Dio, come prego io?

Per pregare bene devo innanzi tutto: mettermi alla presenza di Dio, sotto il Suo sguardo.

Perché Dio è in me, opera nell'essenza in noi stessi, ci da la vita e ce la sviluppa continuamente.

Se noi sapremo mantenere continua la vita della grazia, l'anima nostra diventa la dimora di Dio in noi della SS. Trinità.

Fintanto che saremo in questo mondo ci troveremo sempre all'oscuro, abbiamo per ora soltanto lo spirito di Fede che se richiesto a Dio ci sarà di ausilio potente.

Nella nostra vita pratica dobbiamo fare entrare Dio dobbiamo averlo con noi in tutti i nostri atti, i nostri pensieri, le nostre attività.

15.10 - Conferenza - Fratello Teodoreto

Iddio non si è accontentato di stare con noi ma ci ha donato ancora la nostra mamma dispensatrice dei suoi beni, ci ha dato a ciascuno di noi un Angelo Custode che ci sorveglia e ci assiste.

Se ci troviamo in buona compagnia si compie facilmente il bene.

Così la compagnia della Madonna e dei Santi Angeli custodi ci è di aiuto per il compimento del bene.

Fedeltà nella recita quotidiana del S. Rosario.

Se noi vorremo fare a nostro modo distruggeremo l'opera dell'Angelo Custode.

Ed il demonio avrà libero campo a trascinarci al male. Illuminarci sul bene e sul male.

Custodiscici dai pericoli. Reggici sulla retta via.

Governaci le facoltà, i nostri sensi, gli occhi custodia della purezza, la lingua che mormora dal nostro prossimo, serviamoci invece a lodare e servire Dio solo.

2 - Ritiro - Villa S. Croce Mercoledì 4 novembre 1936

15.20 - Conferenza - Fratello Teodoreto

È questa un'occasione eccezionale il trovarci riuniti qui assieme.

Perciò ne approfitteremo per parlare di cose nostre e particolarmente nostre, e cioè parleremo della Castità e Obbedienza.

Fragranza e donazione completa a Nostro Signore.

Offrire a Lui il nostro cuore, glielo abbiamo offerto a Lui ora è suo, ci siamo consacrati a Lui, e come tali siamo completamente Suoi, dobbiamo frenare in noi i sentimenti e gli affetti intimi.

Perciò massima attenzione e vigilanza, attenti ai pericoli e soprattutto pregate, ci siamo consacrati a Lui quindi siamo tutti Suoi, attenti a non profanare il nostro cuore.

Dobbiamo mantenerci in continuo fervore, se cessate di essere ferventi voi cadete, fervore che si estende alla puntualità alle vostre adunanze, scuotiamoci nei punti fondamentali: il nostro cuore o ama Dio o le creature; il vostro regolamento parla chiaro, interpretatelo bene, santamente, approfonditelo bene.

Mettetevi nella Santa umiltà e sottomissione ai vostri superiori, costa sacrificio si ma vi fa acquistare dei meriti grandissimi.

Rinunciare alla propria volontà, al proprio modo di vedere per sottoporsi ai desideri del vostro superiore.

Sarà qualche volta sacrificio eroico, ma ricco di aiuti per la perfezione nostra.

Mezzi forti: atti di umiltà più si vince e più si progredisce, o siete santi o siete del pari a quelli della comune del mondo.

Attenti a non profanarvi, mortificazione, dominio dei sensi, carità verso quelli che vi stanno vicino.

Castità austera non solo del nostro corpo ma del nostro cuore e di tutto noi stessi.

3 - Pomeriggio di ritiro - Istituto Arti e Mestieri 5 Dicembre 1936

17.05 - Conferenza - Fratello Teodoreto

Dai detti di Fra Leopoldo: siamo qui per far riparazione alle nostre colpe ed a quelle dei peccatori, per noi sono doverose, per gli altri le nostre riparazioni devono essere accettate da Dio da Colui che fu offeso.

Nella S. Comunione procuriamo di essere generosi ferventi.

Non fermarci alla … ma passare oltre arrivare alla gloria di Dio.

Chiediamo ogni giorno al SS. Crocifisso la grazia di amore e di patire.

Noi abbiamo un tesoro che non conosciamo abbastanza: lo spirito di penitenza scopriamolo bene unendoci a Gesù Cristo nel soffrire, nel patire in modo da non essere soli.

Cominciamo subito a valorizzarlo , aprofittiamone di tutto, di qualsiasi piccola difficoltà, contrarietà: accettarlo ed abbracciarlo volentieri, chiedela questa Grazia a Gesù Cristo.

Ho qui un tesoro e nessuno viene a chiedermelo: facciamoci coraggio nel portare la croce.

Abbiamo in mezzo a noi il paradiso e ci cacciamo nell'inferno.

Ammiriamo i martiri in noi che lo potremmo essere ad ogni passo non ci prepariamo soltanto quelli che si fanno violenza rapiscono il premio.

Noi non possiamo dire di non sapere perché siamo stati prediletti da Dio, siamo stati chiamati a Lui al Suo Servizio.

Pregate Maria SS che vi aiuti, che vi protegga, che vi dia le grazie a voi più necessarie; facciamo tesoro di ogni nostra sofferenza accetandoli con slancio e generosità.

Gesù Cristo vi chiama ad una perfezione alta sappiate corrispondere.

La santificazione delle anime si fa con il sacrificio, i risultati corrisponderanno ai vostri sacrifici.

Chiamate a Lui i lumi per il vostro apostolato.

4 - Ritiro - Collegio S. Giuseppe Mercoledì 6 Gennaio 1937

10.35 Conferenza Fratello Teodoreto

Abbiamo anche noi la nostra Stella: L'Immacolata non abbiamo che da seguirla.

Come i Magi hanno fatto dei Sacrifici, convinto il rispetto umano, anche noi abbiamo bisogno di forza, di coraggio.

Avrete da lottare ma vincerete.

I magi sono andati con tutta semplicità e franchezza voi avrete da lottare con un mondo bugiardo pieno di finzioni, andate da Gesù penserà Lui a farvi uscire da tutti gli inganni e gli imbrogli.

Umiltà e Sacrificio ecco la via, avete una missione umile, esercitare la missione catechistica alla dipendenza del parrocco nelle parrocchie, dei fratelli incaricati negli Istituti dei Fratelli, e piena di sacrificio.

" Quest'opera dovrà estendersi in tutto il mondo "… quello che è stato detto a te sia passato poi all'opera dei Fratelli delle S.C." Sicuro ci ha affiancati all'opera dei Fratelli soltanto così avremo rapido sviluppo.

" Farò provare ai giovani gioie ineffabili e la mia protezione, gli amerò in modo particolare, li santificherò"

15.15 Conferenza Fratello Teodoreto

Il ritiro ha una grande importanza per la formazione dell'anima nostra.

I magi hanno superato tutte le difficoltà perché avevano dinnanzi a se la stella,anche noi abbiamo la nostra stella Maria SS che ci fa luce sul nostro cammino oppure l'oro della carità: il cuore il nostro amore, vocazione all'umiltà e al Sacrificio, l'incenso: la nostra preghiera, la mirra: la mortificazione ed il sacrificio.

Anche noi siamo stati chiamati non abbiamo che da seguire l'invito di Dio.

Ricopiamo Gesù nell'umiltà, nel sacrificio, nella povertà.

Accompagnate il vostro Apostolato con sacrificio, così aumenterete i vostri figli spirituali non saranno otto dieci ma saranno venti trenta cinquanta cento … mille quanto più sarete generosi nello spirito di sacrificio.

5 - Ritiro - Villa Nicolas Venerdì 19 Marzo 1937

11.00 Conferenza Fratello Teodoreto

Far trionfare il SS. Crocifisso è il distintivo della Santità.

Trionfo del SS. Crocifisso nel nostro cuore e nel cuore del nostro prossimo.

La nostra Congregazione è stata fondata per far trionfare il SS. Crocifisso.

Gesù Cristo è Lui che ci ha chiamati, siamogli generosi, doniamoci a Lui, egli opererà opere grandiose in noi.

Non offendiamo più Nostro Signore e consoliamolo con il praticare la Devozione e farla praticare, con l'essere uniti alla nostra Unione, non stacchiamoci da Lui.

Siategli grati a Gesù Cristo che vi ha fatto conoscere l'Unione, che vi ha chiamato in essa, ringraziatelo e pregatelo affinché vi faccia ferventi e perseveranti amanti di Gesù Cristo.

Quest'oggi preghiamo per noi e la nostra Unione, per le Sue opere, per il Santo Padre, i Ministri di Dio, l'Italia, i Cristiani di tutto il mondo specie per quelli che sono perseguitati.

14.35 - Conferenza - Fratello Teodoreto

Scopo dell'Unione Santificare se stessi e gli altri.

Scopo questo caratteristico della nostra Unione, così come lo hanno gli Ordini Religiosi.

Essere un cuor solo con Gesù Cristo " I Catechisti attirano a me la gioventù, ed io attiro loro al mio cuore ".

Il piacere è come la goccia d'olio per la macchina, agevola il movimento senza essere però l'essenziale, così il piacere per noi non dev'essere l'essenziale, ma strumento per avvicinarci di più a Lui.

Per piacere a Gesù Cristo bisogna perfezionarsi sempre più, nello spirito di sacrificio, nella pratica costante del ragolamento, nel far bene anche il più piccolo.

Pensare a quanti purtroppo disprezzano il SS. Crocifisso e riparare per loro.

Due mali attentano la nostra Santificazione, la smania del piacere e della gloria.

Li potremo combattere con l'umiltà e l'amore a Gesù Cristo.

Piacere e soddisfazione fin tanto che ti sono di utilità e di aiuto per il raggiungimento della nostra Santificazione.

Piaceri quali mezzi e non già come fine a se stesso. Combattere la superbia.

6 - Pomeriggio di ritiro - Istituto Arti e Mestieri 17 Aprile 1937

16.50 Conferenza Fratello Teodoreto

Pazienza in famiglia, nell'impiego, nell'Apostolato.

Pazienza esterna ed interna, nei pensieri, nei desideri, negli affetti, si raggiunge con l'esercizio continuo, fiducia nella Divina Provvidenza in tutti i fatti ordinari, per praticarla poi nei momenti più difficili.

Studio delle circostanze in cui sull'impiego occorre avere maggiore pazienza.

Scendere al pratico, nella famiglia con i parenti, senza pazienza non si fa niente specie nell'apostolato.

Saper sopportare e soffrire.

Nei momenti di tristezza e di malinconia e di malessere ricorrere a Gesù Cristo a S. Giuseppe.

Gesù viene in aiuto delle nostre opere soltanto quando avremo pregato con fervore.

Non accasciarsi, mantenerci in pace, pace nell'anima nostra, non turbarsi, invocare gli aiuti da Gesù, accettare la contrarietà in … dei nostri peccati: sia fatta la tua volontà e non la mia.

La pazienza è una forza, la forza che ci viene con il praticare la pazienza, la pazienza interna del cuore, dell'anima nostra.

7 - Ritiro - Villa Nicolas Giovedì 6 Maggio 1937

15.05 Conferenza Fratello Teodoreto

La solennità della Festa odierna, il tempo magnifico che ci concede una così bella giornata, ci invita a vivere davvero una bella giornata per l'anima nostra, procuriamo di solennizzarla con un proficuo e salutare lavorio intimo dell'anima.

" Imparate da me che sono umile di cuore e mansueto " saper essere padrone di sé, essere sobri nell'entusiasmo per avere la padronanza costantemente, il riparo lo troveremo nella mansuetudine, essere padrone di sé consiste nel mantenersi calmi e tranquilli sia nella vita ordinaria, è pur vero che la via buona l'hai scelta ma fin tanto che siamo sulla terra ci troviamo ad ogni istante nella scelta tra lo Spirito di Dio e lo Spirito del mondo, perciò ad ogni nostro atto offriamolo a Dio ed invochiamolo ad assisterci, abbandonandoci a Lui.

Confrontiamo facendo così agisco secondo lo Spirito di Dio.

Invochiamo Gesù quando siamo tristi, in difficoltà o contrariati, sappiamo imporci il silenzio nei momenti d'impazienza, soltanto la pace in noi e la preghiera ci possono indirizzare secondo lo spirito di Dio.

Dare il tempo al tempo così si ha la pace, la pace è un tesoro immenso, la calma ci fa padrone di noi e non solo ma padroni del nostro prossimo perché non hanno nessun nemico, sono pazienti, calmi, trattano bene tutti; ed ancora padroni del cuore di Gesù perché Gesù Cristo è generoso e per l'anima e per il corpo, verso chi si sforza ad essere più simile a Lui non per superbia ma per amore, essere indulgenti verso il nostro prossimo.

Prendere l'abitudine di recitare frequentemente … , invocando in noi Gesù, facciamolo sovente.

Coniare da noi con la preghiera e le … ogni turbamento, accettare le correzioni e i consigli.

8 - S. Esercizi Spirituali - Villa S. Croce Domenica 27 Giugno 1937

15.15 Conferenza Fratello Teodoreto

Gesù è disposto a dar tante grazie a quelle anime che non oppongono nessun ostacolo.

Spirito di Fede è quello che fa veder Dio in tutto e dappertutto e uno spirito tranquillo e non turbolento.

Ci fa rimaner rassegnati ai dolori moderati nelle gioie.

Amore e operare per motivi soprani e non per inclinazione naturale, amare le persone che ci stanno dattorno.

Aver sempre Dio di … la Sua Santa volontà la Sua gloria non far conto di nessun altra cosa.

Tutto in questo mondo passa, quel che facciamo di … a Dio resta per l'eternità.

Riconoscere ed amare la volontà di Dio in qualunque momento della vita, amarla teneramente, perché nella volontà di Dio vi è la felicità vera, vederla in tutti gli ordini e la volontà di tutti i nostri superiori, apprezzarla e stimarla, vincendo qualsiasi sacrificio.

Sforzarsi per ottenere una tenera affezione e pienamente conformi al Suo divin Cuore.

Il Cuore si Gesù contiene la volontà del Padre, la volontà di Dio la possiamo soddisfare ogni istante, perché ogni istante riporta un dovere da compiere.

Elevare l'anima nostra con meditazione.

La volontà di Dio ci è espressa a ciascuno di noi, la via ci è segnata ad ciascuno di noi, in misura diversa, non abbiamo che da aderire.

Essere fedelissimi alla grazia dello S.S.: tu sei troppo … alle cose materiali, non sei generoso con me.

La santità consiste nel far bene le piccole cose, ascoltare attentamente la voce del Signore, obbedirli con prontezza ed interamente, riferire le ispirazioni ai nostri superiori per l'approvazione, al termine di ogni opera buona ringrazia il Signore e affezionarsi a Lui.

Gesù chiede il nostro cuore: Figlio dammi il tuo cuore.

Ricordiamoci che ai piedi della croce c'è la Madonna, ricorriamo a Lei la quale ci farà un posto nel suo cuore, e ci porterà a Gesù.

9 - Conferenze di Tessitore - 19-6-1935

Obbedienza di giudizio.

L'obbedienza è ciò che vi è di più importante e prezioso.

Nelle regole anche la più rigida e severa perfetta.

Commentarsi onde addentrarsi bene nell'argomento.

Consiste nel rinunciare al proprio giudizio per seguire l'ordine del superiore riconoscerlo quale volontà e giudizio di Dio.

Le doti

I Indifferente a tutto ciò che il superiore ordina, non insensibilità ma distaccati dalle cose del mondo.

II Semplice nel seguire gli ordini del superiore senza cercare il motivo del perché e del come ma semplicemente attenersi all'ordine.

III Cieca senza fare dubbiezza se buona o cattiva discreta o indiscreta, scacciare questi pensieri.

Per riuscire nell'obbedienza l'uomo deve accordare la propria volontà con i propri pensieri e desideri.

L'obbedienza di giudizio non impedisce di fare osservazioni quando queste si presentano legittime, purché si facciano con calma, e si attenga poi a quanto il superiore stabilisce, sottoporle con umiltà e rispetto.

10 - Ritiro - Villa Nicolas Sup. Domenica 13 Settembre 1936

11.10 - Conferenza - Catechista Tessitore

Il ritiro è un lavoro strettamente personale: frutto concludere qualche cosa: la riforma della propria vita.

Il pensiero del paradiso deve stanarci dai pensieri e le cose di questa terra.

Rendersi indifferente a tutte le cose, a qualsiasi stato pur di arrivare al porto sicuro, alla vita eterna.

Il dovere quotidiano è una croce, la compagnia delle persone vicine pure, non perdere di vista il fine della nostra vita.

Le afflizioni e le difficoltà ci saranno principio di meriti e gaudi eterni.

Il godimento in paradiso sarà proporzionato ai nostri meriti acquistati in questa vita, ogni nostro atto avrà un premio od un castigo.

Il peccato con il pentimento si cancella, l'atto buono resta e ci procura un merito proporzionato, dinnanzi a Dio.

Se saremmo in grazia di Dio tutte le nostre opere acquisteranno valore per l'eternità.

Stiamo attenti a non defraudare il valore il merito delle nostre opere.

Compiere le nostre opere senza l'amor proprio, le compiacenze, le sensualità.

Non è necessario compiere delle grandi cose, ma piuttosto far bene le nostre cose, il dovere del nostro stato.

Esaminarci nel compimento dei nostri doveri, esaminarci nelle nostre opere.

Il godimento del paradiso non è che la conseguenza di un amor di Dio completo e generoso.

Stanare il cuore da questo mondo.

Ricevere rassegnazione per le prove.

Generosi con Dio, ci rende.

15.10 - Conferenza - Catechista Tessitore

La nostra vita è un tessuto continuo di grazie, nullo se manca quella grazia ultima: della perseveranza finale.

Colui che avrà perseverato sino alla fine, questi avrà il premio.

Se noi non perseveremo fino alla fine, tutto andrà perduto di quel che abbiamo fatto prima.

La vostra salute sia curata da voi stessi con timore e tremore, non siamo sicuri da un'ora all'altra di avere in noi la grazia santificante, preghiamo perciò di poterla possedere sempre.

Questo timore non ci deve abbandonare mai, temiamo il nostro libero arbitrio; diffidare di sé, non avere presunzione in sé.

Avere fiducia nella sola grazia di Dio, fidiamoci di Dio e diffidiamo di noi stessi.

Sperare sempre contro qualsiasi tribolazione.

Riprendersi sempre ad ogni qualsiasi caduta e prendere tutte le precauzioni possibili per parte nostra fidando in Dio in Lui solo.

Mezzi di perseveranza:

Direzione Spirituale, che non è soltanto confessione non si ferma al peccato, ma va alle cause, Dio vuole che l'uomo sia condotto dall'uomo.

La direzione spirituale è indispensabile.

Regolamento di vita.

Se tu non ti fai un regolamento di vita, non puoi perseverare a lungo, fissare una traccia per combattere l'incostanza e gli imprevisti.

Lo faccio per un fine sopranaturale.

Per fare dell'Apostolato è necessario un orario, un programma.

Chi è preciso, metodico nell'osservanza del suo orario riesce a far tutto.

Aggrappiamoci ad una regola e questa ci sosterrà nella nostra vita.

Il nostro Vangelo è la nostra Regola.

11 - Ritiro - Villa S. Croce Mercoledì 4 novembre 1936

Catechista Tessitore

Vigilanza al nostro modo di fare e di intrattenerci con il nostro prossimo, siamo notati sin nei più piccoli particolari, senza accorgerci possiamo inceppare in tentazioni pericolose teseci a bella posta, perché nel mondo coloro che dimostrano di voler far bene, essere onesti, sono visti di malocchio, quindi guardiamoci dai possibili tranelli, non fidiamoci troppo di noi stessi ma bensì invochiamo l'aiuto di Dio.

Nei colloqui inviterei, benché a libera facoltà di tutti, ad essere chiari anche delle cose esterne circa i Superiori ed obblighi esterni e ciò per coordinare meglio i nostri sforzi a ben fare.

Attenti a non lasciarci cogliere dalle false ispirazioni sia per vie più alte e peggio per vie comuni poiché esposte a tempo debito, verranno incanalate e guidate per il meglio e non già per false vie, notate che tali sono tentazioni del demonio e vi invita a tenerle celate invece no accusatele prontamente al vostro Superiore così ne avrete un consiglio ed una guida sicura.

12 - Ritiro - Villa Nicolas Giovedì 6 Maggio 1937

7.40 Adunanza Catechista Tessitore

Iniziando questa giornata di ritiro sarà bene fissare l'argomento di cui tratteremo nelle prediche e conferenze successive.

Del dominio su noi stessi.

Ci teniamo occupati buona parte di tempo per le cose seppur necessarie, d'ordine materiale, sappiamo di tanto in tanto occuparci di quelle intime che ci riguardano da vicino ossia del proprio io.

D'altronde ce ne ha già dato qualche nozione il fratello Teodoreto nell'adunanza di ieri sera.

Occupiamoci seriamente a conoscerci bene noi stessi, frughiamo bene in tutte le pieghe più recondite.

Soltanto con il conoscerci bene sapremo migliorarci, sapremo dove difettiamo e dove dovremmo riparare, estirpare.

Soltanto con le idee chiare ci applicheremo più proficuamente.

13 - Ritiro - Villa Nicola Domenica 3 Ottobre 1937

11.05 - Conferenza - Catechista Tessitore

Noi siamo qui adunati, come gli Apostoli, Apostolato è l'espressione della vita nell'ordine spirituale, ossia comunicazione della vita propria agli altri, soltanto se avremo questa vita ed in misura abbondante noi la comunicheremo agli altri.

Sentire questo bisogno, l'apostolato è necessario per tutti, e chi vive per se è segno che non possiede la vita la vera vita.

Ciascun uomo ha un peso un influenza con il proprio simile e sarà buona o cattiva a secondo della nostra condotta.

Noi che siamo catechisti abbiamo un mandato speciale, per noi l'apostolato è l'essenziale senza di che saremo sterili, per noi l'apostolato è un dovere.

Noi come S. Paolo dobbiamo sentirci debitori verso gli uomini, Iddio ci vuole suoi collaboratori.

L'essere il mondo ancora così poco corrispondente alla vera vita lo è o perché Iddio ha scarseggiato di grazia o perché gli uomini che hanno ricevuto tali e tante grazie non hanno corrisposto sufficientemente o perché e forse è proprio così, gli uomini che hanno ricevuto il mandato non han corrisposto adeguatamente.

L'apostolato è necessario, è doveroso, è sublime.

La vita è bella soltanto quando è spesa per la salvezza delle anime e tanto più grande quanto più laboriosa sarà spesa a pro degli altri.

Non si può tendere ad una vita migliore se non a questa, e tanto più grande quanto più sarà completa la nostra esistenza, e noi lo possiamo se ogni nostre azione l'offriremo a Dio con l'intenzione della salvezza delle anime.

Il nostro lavoro si converte in apostolato se lo offriremo per questo scopo.

E giungeremo a tanta intensità soltanto se possederemo la vita interiore, santifichiamo noi stessi affinché in noi siano santificati i nostri fratelli, combattere per noi e per i nostri fratelli.

Se vogliamo che vincano gli altri vinciamo noi stessi.

Confidiamo non soltanto nella riuscita esteriore ma nell'unione con Dio, che sarà tanto più fruttuosa quanto più noi pregheremo con fervore e lo chiederemo a Nostro Signore in modo da essere veramente buoni conduttori di verità e salvezza.

14.45 - Conferenza - Catechista Tessitore

Il Signore nel Segreto dice a noi qualcosa e noi al suo sussurro ascoltiamo e non tiriamoci indietro.

Il disgusto del mondo, le vanità, le soddisfazioni.

Il godimento delle soddisfazioni spirituali.

La preghiera illumina l'anima, affina lo spirito e matura la sua vocazione.

Ricerca della povertà soccorrendo i poveri, gli infelici, la vittoria di se con il bacio al lebbroso segna l'inizio di una vita nuova.

Gesù parlò a Francesco indicò la via maestra, la povertà, l'umiltà a costo di tante rinunce, a prezzo di tanti sacrifici soltanto con la generosità completa.

Seguire Gesù senza riserva, senza condizione.

S. Francesco seguì la chiamata di Gesù non gia in vista dell'apostolato ma nell'imitazione di Cristo.

L'esempio di S. Francesco attirò intorno a se dei discepoli ed ebbero per mira la loro santificazione non disgiunta dall'apostolato a pro dei fratelli.

L'apostolato deve basarsi su l'inclinazione la mortificazione le rinunce di noi stessi.

I pericoli dell'apostolato, darsi talmente all'azione esterna a danno della vita interiore, si lavora troppo per impulso esteriore per natura, promettiamo a Gesù di non tirarci indietro, ascoltiamo le sue parole il suo invito.

14 - V Ritiro - Casa della Pace. Chieri Mercoledì 8 Dicembre

11.15 Meditazione Catechista Tessitore

Noi abbiamo ricevuto molto da Dio, corrispondiamo questa grazia.

Addormentarsi capita anche nella vita spirituale, bisogna risvegliarsi sovente, occorre reagire: non crediamo che per giungere alla santità sia sufficiente scomodarsi poco, occorre, per servire bene Dio, donarsi completi senza indugi, magari con qualche atto eroico se fosse necessario.

Non accontentarsi del poco, non si può giungere alla Santità se non con l'eroismo, e se ciò è per voi necessario bisogna saperlo fare, attenti al pericolo di accontentarsi del poco.

Ci siamo donati a Dio soltanto a metà, no di certo, ebbene sappiamo dargli secondo la nostra offerta la nostra promessa.

Ameremo così poco Colui che tanto ci ha amato.

Se troviamo troppo duro sappiamo che Lui l'ha percorso prima, ci ha preceduti.

Sarà tutto possibile soltanto se noi lo vorremo, e rimarremo certamente con la grazia di Dio.

Il pensiero dell'unità ci sia guida al pratico: scoprire il nostro difetto predominante e dirigere le nostre energie per riparare.

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