Giovanni Fonti

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Giovanni catechista

Era divenuto esperto di pedagogia catechistica.

La dottrina che insegnava non costituiva solo una serie ordinata di principi e di nozioni, ma soprattutto l'espressione di abitudini morali e comportamenti quotidiani.

Traduceva la dottrina cristiana in testimonianza diretta, non limitandosi ad insegnare concetti, ma portandoli concretamente nella pratica di tutti i giorni.

Ne da particolare testimonianza la sua lunga presenza in parrocchie, in diocesi e a Roma.

Ad esempio, durante la guerra ebbe l'incarico pomeridiano dell'oratorio Sassi ( 1943-45 ), fra il 1968 ed il 1970 fu all'oratorio della parrocchia del Cottolengo, e nel biennio 1971-72, alla Parrocchia di S. Francesco da Paola di via Po per la preparazione alla Messa di Prima Comunione e per un programma dedicato alle mamme "catechiste a domicilio".

Dal 1982 ali'89 partecipa ad una serie di incontri nei caseggiati su vari temi promossi dalla sua parrocchia di San Vincenzo de" Paoli.

Amilcare Ostellino, a proposito dell'attività di catechesi di Giovanni, rammenta quelle che lui stesso chiamava "pagine attive": si trattava di una sorta di questionari stampati con la tecnica della litografìa.

Le domande che vi comparivano servivano ai ragazzi del catechismo per provare subito le cose che avevano compreso.

Successivamente, Giovanni le correggeva e le commentava.

Un altro metodo di insegnamento era una serie di proiezioni tenuta direttamente in casa propria.

Spiegava ed intanto proiettava le immagini.

Il signor Ostellino a quell'epoca aveva 13 anni.

Ricorda dei Fonti: « Tornato Giovanni da militare, da via Pesaro erano stati sfollati a Sassi in una parte dei locali dell'oratorio: avevano due camere per dormire.

Prese a fare il catechista lì.

Alla parrocchia di San Giovanni Decollato, l'attuale Nostra Signora Regina del Rosario ».

Leonardo Rollino spiega che, presso il Centro Diocesano GIAC, Giovanni fu Delegato alle attività catechistiche ( 1945-48 ).

Era impegnato nella catechesi nelle parrocchie, in modo particolare presso quelle del Cottolengo in Corso Potenza, della Natività a Pozzo Strada, di S. Bernardino e de Le Stigmate di S. Francesco in Corso Umbria.

Fece un po' di catechismo anche allo stesso Rollino.

Inoltre, nei numerosi viaggi che doveva affrontare, portava sempre gli altri catechisti congregati nel cuore.

Come ricorda il catechista Luigi Cagnetta, Giovanni era molto affettuoso e disposto al dialogo interpersonale: « Sotto il profilo artistico era un amico: lui viaggiava tantissimo.

Gli chiesi di portarmi qualche diapositiva dei monumenti artistici dai suoi viaggi.

Da allora, sovente arrivava in sala professori con una busta contenente alcune fotografie ».

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