Unione/Docum/Doc12/Doc12.txt Intervento al convegno delle associazioni Unione Catechisti - Azione cattolica nelle case dei Fratelli delle Scuole Cristiane Carlo Tessitore - Oropa 1936 Premessa La pubblicazione di questo documento ha lo scopo di ricordare un periodo travagliato della vita dell'Unione Catechisti, che ha determinato una svolta nella sua storia. I fatti si sono verificati negli anni 1936-40 e oltre, quando l'Unione con le sue associazioni giovanili era ormai presente in numerose Case dei Fratelli delle Scuole Cristiane delle due Province italiane. Ogni Associazione era guidata da un Fratello che curava la crescita spirituale e apostolica dei giovani membri. Era il risultato dei ripetuti interventi epistolari e personali, con l'appoggio dei Superiori, sui Direttori delle numerose Case, fatti con tanto zelo apostolico da Fratel Teodoreto. Le Associazioni dell'Unione, oltre che "opera di perseveranza" dei giovani allievi, svolgevano anche la preziosa funzione di "vivai vocazionali", aperti a tutte le istituzioni ecclesiali, come di fatto avvenne. Visite periodiche di Fratel Teodoreto o di Catechisti ne garantivano lo spirito in vista di ulteriori sviluppi. Contemporaneamente, la diffusione delle Associazioni di Azione Cattolica, prima a livello diocesano e parrocchiale, si era esteso, per disposizione dei Vescovi, a tutte le istituzioni scolastiche tenute da religiosi. Motivo fondamentale, oltre la formazione religiosa impegnata dei giovani, era la loro difesa dall'egemonia del regime fascista, che pretendeva di avere il monopolio dell'educazione dei giovani italiani, di tutte le età, con una ferrea organizzazione a livello nazionale. L'Unione, in quegli anni, si stava organizzando e consolidando, in stretta collaborazione con l'Istituto dei Fratelli, come nuovo organismo nella Chiesa, ossia come "congregazione" di laici consacrati nel mondo, secondo il consiglio dell'Arcivescovo di Torino, Card. Giuseppe Gamba ( gli Istituti secolari saranno istituiti nel 1947 ). Essa aveva eletto, mediante Assemblea, i suoi Responsabili e aveva stabilito la sua Sede centrale prima in via delle Rosine e poi in via Feletto, dove aveva sede anche la Casa di Carità , sua opera principale. Nelle Case dei Fratelli essa era però semplice Associazione. Le Associazioni di Azione Cattolica, coordinate dalla Sede centrale di Roma, con un'ottima organizzazione, collegate mediante pubblicazioni periodiche di buon livello e iniziative spirituali e apostoliche analoghe a quelle dell'Unione, da cui in parte avevano attinto, determinarono l'esigenza, nelle Case dei Fratelli, di decidere o la coesistenza o la scelta fra le due Associazioni. Da quest'esigenza di chiarezza, nacque il Primo Convegno Catechistico di Oropa di cui Fr. Giocondo fu promotore, animatore e segretario per la stesura del verbale ( pubblicato integralmente dalla Rivista Lasalliana, vol. IV n. 2 - giugno 1936 ). Il Convegno, oltre a chiarire la posizione delle due Associazioni, aveva lo scopo di trovare un'intesa tra loro, che permettesse una fattiva collaborazione per una maggiore efficacia formativa e apostolica dei giovani membri. Il presente è certamente un documento "d'epoca" o datato, come si suol dire, quindi con riflessioni, riferimenti e linguaggio in uso prima della seconda guerra mondiale, ricco però di fervore e di entusiasmo giovanile sia da parte degli ottimi giovani dell'Azione Cattolica delle Scuole dei Fratelli, che da parte dei giovani Catechisti di Fr. Teodoreto che possiamo considerare i "pionieri" del nostro Istituto. Il Convegno, presieduto dai Fr. Teodoreto e Aquilino, con la presenza del prof. Carlo Caretto, in rappresentanza della Federazione Azione Cattolica di Torino, si è svolto in una sola giornata e ha avuto come riferimento i due interventi principali: quello del rag. Domenico Garibaldi, Presidente federale dell'Azione Cattolica di Biella sul tema "La formazione catechistica e l'apostolato d'insegnamento che ne consegue, costituiscono un'attività essenziale dell'Azione Cattolica secondo le direttive del S. Padre" e del dott. Carlo Tessitore, Presidente generale dell'Unione Catechisti sul tema "Come l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata attui nello spirito e nella organizzazione l'attività catechistica essenziale dell'Azione Cattolica". Vi furono poi interventi di giovani di entrambe le parti, tra cui i Catechisti Giovanni Cesone, Umberto Ughetto, Carlo Demaria e Francesco Fonti. Data l'ampiezza dei vari interventi, in questo libretto ci limitiamo a riportare la relazione del dott. Carlo Tessitore che, con la sua lucida analisi, apre uno squarcio sulla vita e la storia dell'Unione in quel periodo e costituisce, per noi, documento di portata storica. Nell'intervento conclusivo Fratel Giocondo esprime le sue "osservazioni personali sul Convegno" e mette in evidenza il suo desiderio di trovare una soluzione che permetta alle due Associazioni, pur nella loro autonomia, di collaborare unificando gli sforzi , per il maggior bene dei giovani membri, senza distruggere o mortificare niente e nessuno. Egli afferma: " Il Convegno ha dato - a parer mio - ottimi frutti, ha dimostrato quanto buono spirito regni nelle nostre Associazioni, ha segnata una preparazione intellettuale e una tonalità di fervore confortanti ed ha aperto sul futuro delle grandi speranze. Sta un fatto ben certo: che noi Fratelli delle Scuole Cristiane siamo degli specialisti dell'insegnamento catechistico. La nostra ora suona di continuo, e suonerà finché al mondo ci siano dei giovani da educare: ma vi sono nella storia delle ore più solenni e forse decisive. Ma pare che questa lo sia! Siamo chiamati da Gesù Crocifisso ad una fatica; moviamo compatti: in poco tempo la terra sarà fasciata da un esercito crociato che bandirà ai dispersi, ai diffidenti, agli spauriti, ai pessimisti, ai fanciulli ancor ignari, ai vecchi che sognano la tomba, il Verbo luminoso di Dio! Non vedete come il mondo è assetato di verità? Non vedete che la sorgente d'ogni guaio è l'ignoranza religiosa? Andiamo con fiaccole accese di luce cristiana verso i termini che Dio ci addita e non permettiamo che Egli volga lo sguardo da noi. Per gettare la fiamma in mano d'altri più docili e più pronti! Badate! Non è detto che tutti saran contenti di ciò! Vi saranno i critici fegatosi, gli ignoranti, i prudentissimi, i diffidenti, i perfettissimi che vi daranno noie! E che importa! Permane la promessa di Maria SS.ma: "Io sarò la guerriera di ognuno dei miei figli della santa Unione"! E intanto anche per quelli che temono o dubitano, ad ogni piccolo disparere, che l' "Unione" tanto cara al loro cuore non sia intesa ed amata da chi dovrebbe anzi aiutarla, ricordo come il 17 giugno 1915 Gesù animava fra Leopoldo, dubitoso anche lui, con queste tanto confortanti parole: "Sta tranquillo, Leopoldo; i Fratelli delle Scuole Cristiane hanno buon gusto e non si lasciano sfuggire un dono del loro e tuo Gesù Crocifisso!" ". Purtroppo il Convegno, pur così vivace e promettente, non ha dato i frutti sperati e auspicati da tutti i partecipanti. Perché? In seguito a decisioni successive, le Associazioni dell'Unione, nate con tanto fervore ed entusiasmo presso le Case dei Fratelli, si andarono a poco a poco estinguendo, ad eccezione di quella dell'Istituto Arti e Mestieri ( I. A .M. ), diretto dalla storica e gloriosa Comunità di S. Pelagia: l'Associazione "Maria Immacolata" guidata da un Catechista e con un Fratello Assistente, che ebbe vita più lunga ( fino a qualche anno dopo la guerra ) e che durante la sua attività fu all'origine di un certo numero di vocazioni sacerdotali, missionarie, religiose e secolari, oltre che di "santi padri di famiglia." Vera opera di perseveranza nella propria vocazione. In Appendice riportiamo, a titolo informativo, i dati statistici relativi al 1936 ( stesso anno del Convegno) circa la presenza dell'Unione Catechisti in forma di Associazione presso le Case dei Fratelli delle due Province italiane e tre testimonianze di Fratelli, riportate da Fr. Leone di Maria, Postulatore generale, nel suo libro "Fratel Teodoreto", ed. A e C, 1956, pp. 263-264, pubblicato in vista dell'inizio della Causa di beatificazione del santo suo Confratello. In dette testimonianze viene riportato, sia pure in sintesi, ciò che avvenne dopo il Convegno di Oropa e anche l'atteggiamento del nostro amato fondatore, il Ven. Fratel Teodoreto, che in quelle circostanze ha manifestato in grado eroico le virtù in cui eccelleva: spirito di fede e di umiltà. Intervento al convegno delle associazioni … (Omissis) Il Presidente presenta all'assemblea il relatore Dott. Carlo Tessitore Presidente Generale dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata. Il relatore parla sul secondo tema proposto al convegno, e cioè: "Come l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata attui nello spirito e nella organizzazione l'attività catechistica essenziale dell'Azione Cattolica". Reverendi F.lli Assistenti, Amici, Nel 1933 l'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e Maria SS. Immacolata presentava alla Sede Apostolica i suoi regolamenti, e ne domandava il sigillo dell'approvazione. La nuova istituzione parve così ardita in certi suoi aspetti e tuttavia così moderna, così bella e così utile alla Chiesa, che se ne devolse l'esame alla S. C. del Concilio e questa, esaminatala nientemeno che in adunanza plenaria, decideva di approvarla in via di esperimento. Due anni fa, il nuovo Superiore Generale dei Fratelli delle S.C. On. Fr. Junien Victor, venuto in Italia a visitare le case del suo Istituto, fece anche ai Catechisti l'onore di una sua visita alla Casa di Carità, e dichiarò che un po' in tutto il mondo i Fratelli lavorano per formare dei Catechisti, ma che in nessun luogo egli aveva trovato una istituzione simile all'Unione del SS. Crocifisso e che nel suo viaggio in Italia due cose soprattutto lo avevano interessato: la S. Sede Apostolica e l'Unione del SS. Crocifisso. Queste stesse affermazioni che io riporto letteralmente, egli ripeteva ai Fratelli adunati al Collegio S. Giuseppe, per ossequiare il loro Superiore Generale, e qualche tempo dopo a conferma di questa sua altissima stima egli concedeva ai Catechisti Congregati, e cioè a quei catechisti che si legano all'Unione del SS. Crocifisso per tutta la vita, il privilegio dell'affiliazione all'Istituto dei Fratelli delle S.C., privilegio inaudito e senza precedenti per le circostanze in cui veniva concesso. Che cosa è dunque questa istituzione che tanto interessò la massima autorità della Chiesa e che viene giudicata in modo così lusinghiero dal capo di una Congregazione religiosa sparsa in tutto il mondo, e abituata alle opere grandiose? Vediamo di esaminarla, per quanto il tempo assegnatomi lo permette: L'Unione Catechisti del SS. Crocifisso si presenta come "un'opera eminentemente apostolica" ( tale è l'espressione usata nella lettera di affiliazione all'Istituto dei Fratelli delle S. C. ) con una spiritualità sua propria, caratterizzata dalla divozione a Gesù Crocifisso con un apostolato specifico, quello del catechismo e con una organizzazione particolare, approvata dalla S. Chiesa. Occorre dunque esaminarla sotto questi diversi aspetti e perciò ecco i punti di questa relazione: la vita soprannaturale; l'apostolato specifico; l'organizzazione. La vita soprannaturale Apostolato è comunicazione di vita soprannaturale. Ora, questa vita soprannaturale è il fondamento e la radice di tutta l'Unione e fu sempre rigogliosa nella nostra società fin da principio. L'Unione del SS. Crocifisso non si è formata, come avviene ordinariamente per le Associazioni di Azione Cattolica, con una organizzazione precedente alla formazione dei soci, cioè con un corpo in cui si cerca di immettere un'anima; ma al contrario sorse con un ideale di perfezione che si andò propagando ed a cui si adattò una organizzazione e cioè con un'anima che si adatta a un corpo. Fin dal principio adunque essa si presenta come un movimento spirituale. Il brevissimo tempo concesso alla relazione non consente neppure un esame sommario dei mezzi di santificazione proposti dal nostro regolamento. Esso però ci mostrerebbe quello che vi è di più completo e di più efficace per diventare apostoli del catechismo. S. E. il Cardinal G. Gamba diceva ai Catechisti: "Avete un magnifico regolamento, da paragonarsi alle più perfette regole della Chiesa. Promettetemi di osservarlo ed io vi prometto il Paradiso". Accenniamo soltanto agli esercizi annuali ed ai ritiri mensili, tenuti fedelissimamente fin dall'inizio ed ai quali abbiamo sempre attribuito la perseveranza dei Catechisti, e rileviamo due caratteristiche della spiritualità dei catechisti: la fisionomia sua propria; l'adattabilità alle forze dei singoli individui. a) La fisionomia propria è indice di vita intensa. Non si concepisce una alta spiritualità senza una caratteristica propria, allo stesso modo che una alta espressione artistica non può non portare l'impronta spiccata della personalità dell'autore. La spiritualità dei Catechisti trae dall'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane e, attraverso Fra Leopoldo, anche dall'Ordine francescano e si afferma in un modo suo proprio. Caratteristica di essa è la divozione a Gesù Crocifisso. I Catechisti si gloriano come S. Paolo Apostolo, di non conoscere e di non predicare altro che Gesù Crocifisso. Loro ideale è di offrire la propria vita come un inno di amore e di riparazione al Signore crocifisso per amor nostro e di lavorare con tutte le forze perché Egli sia conosciuto, amato e servito. E per arrivare a questo scopo si giovano principalmente di tre mezzi; l'esempio di una vita intemerata, l'apostolato catechistico e la diffusione della notissima preghiera a Gesù Crocifisso, sparsa in tutto mondo a milioni di copie. b) L'adattabilità. Un'obiezione rivolta spesso ai Catechisti del SS. Crocifisso era questa: voi avete un regolamento troppo alto, perciò molti non vi potranno seguire. Questa obiezione non ha alcun fondamento, perché nell'Unione non c'è una sola categoria di membri, ma ce ne sono diverse: Catechisti Congregati, Catechisti Associati ( aspiranti ed effettivi ), Catechisti anziani. Ognuna di queste categorie ha un regolamento suo proprio, adatto alle possibilità dei vari gruppi. L'Unione non dimentica che in natura vige la legge della varietà e che non vi è neppure un individuo uguale ad un altro. Ma appunto per questo, se con alcuni bisogna essere facili non bisogna togliere ad altri la possibilità di maggiori conquiste. Una società con regolamento facile per tutti non potrà mai affermarsi con notevoli risultati. Sono le élites che trascinano le masse, ma le élites hanno per definizione un tenore di vita spirituale superiore a quello comune. Ciò è tanto vero che si sente vivissimo il bisogno di creare le élites in seno all'Azione Cattolica e si lavora e qualche cosa è anche stato fatto con la costituzione di gruppi simili a Congregazioni religiose, mescolati con gli altri nell'azione, ma separati nella propria formazione spirituale. Nell'Unione il problema è già risolto ed in modo perfetto. In essa vi è posto per tutti, dai più generosi che ad essa consacrano tutta la vita con il legame dei voti religiosi, fino a coloro che si limitano alle più semplici espressioni della vita cristiana, da chi ha molte possibilità a chi ne ha pochissime. D'altronde ciò non nuoce alla elevatezza dei suoi compiti. Perché l'azione sociale dell'Unione possa essere efficace e raggiungere notevoli risultati non è necessario che tutti i Catechisti tendano ad una alta perfezione, ma basta che vi tenda un gruppo e questo darà il tono a tutta la società. E veniamo così a parlare del secondo punto: L'apostolato specifico Per mettere questa forma di apostolato nella sua vera luce occorre premettere un'osservazione. Ogni forma di apostolato ha per scopo di santificare le anime, ma a questo scopo non si giungerà mai finché non si sarà illuminata la mente. Senza questa luce assai spesso a poco giovano le più grandi opere di carità e neppure quegli inestimabili doni preparati da Dio stesso per la santificazione degli uomini, che sono i Sacramenti. Perciò il problema dell'istruzione religiosa è il problema centrale dell'apostolato. Illuminare per santificare, ecco la formula del nostro apostolato e con esso si va diritto allo scopo, con i mezzi più efficaci, senza pericolo di deviare in opere più o meno filantropiche o laicizzanti e quindi più o meno sterili, come può facilmente avvenire alle forme di apostolato indiretto. Questa stessa formula esprime l'ampiezza del nostro apostolato: illuminare in tutti i modi possibili, adattandosi a tutte le circostanze eventuali. Non dunque solamente la lezione di catechismo ai modelli della Parrocchia o ai ragazzetti della scuola, ma anche ogni altro mezzo che possa giovare a far conoscere e praticare la religione, come le conferenze, i gruppi di cultura, la diffusione della stampa, sussidio altissimo al catechista, ecc. Veniamo a qualche esempio pratico. In alcune scuole gli allievi ( adulti ), e questo avviene nelle scuole serali e dimostra quanto esse siano utili, sono così prevenuti contro la religione che non è possibile tenere la lezione regolare di catechismo. Che cosa fanno i Catechisti? Organizzano delle conferenze di cultura generale e religiosa. L'esperienza di questo sistema ha dato risultati ottimi. Altrove i giovanotti della tale parrocchia non si potrebbero avere per il catechismo e si attirano con la proiezione di films istruttivi. Ancora, i Catechisti del SS. Crocifisso hanno attualmente una bellissima opera, affidata agli anziani, e cioè la "Messa del povero", frequentata ogni domenica da circa 300 poveri. Là, naturalmente bisogna pensare ai bisogni materiali di quegli infelici, ma dopo aver distribuito cibo e vestiario per il corpo ed aver reso anche i più umili servizi come quello del parrucchiere, si pensa all'anima, si parla a quei poveretti, si fa loro ascoltare la S. Messa e si fa anche l'istruzione religiosa. I poveri imparano così a sopportare con pazienza le loro miserie e sovente a cambiar vita, tanto da partecipare ai ritiri organizzati per loro e trasformarsi in apostoli presso i loro compagni. Ecco un magnifico esempio di adattabilità sia per quello che riguarda i metodi dell'Apostolato come per la scelta dei Catechisti, essendo quest'opera riservata ai Catechisti Anziani. L'esperienza della vita rende loro caro quest'apostolato che essi sono in grado di poter svolgere meglio dei giovani. Mi sono dilungato in questi esempi per mostrare quanto sia larga la possibilità dei Catechisti, e nessuno pensi che per appartenere all'Unione del SS. Crocifisso, occorrano delle particolari disposizioni all'insegnamento. L'Unione del SS. Crocifisso ha due grandi vantaggi che assicurano il successo del suo apostolato: la specializzazione e le favorevoli condizioni di ambiente. 1°) La specializzazione. La larghezza di applicazioni a cui abbiamo accennato, non toglie che l'Apostolato dei Catechisti sia una forma specializzata: a) perché esso tende ogni mezzo ad istruire; b) perché, pur adattandosi alle necessità di alcuni casi, preferisce decisamente la lezione regolare di catechismo fatta con i sapientissimi metodi pedagogici adottati nelle scuole dei Fratelli. Nell'odierna società, dove la vastità del sapere, la complessità e la universalità delle istituzioni è caratterizzata, la specializzazione si impone in tutti i campi, anche nell'apostolato e noi pensiamo che senza il concorso di opere specializzate non sia possibile ottenere risultati notevoli. La specializzazione richiama tutte le risorse dell'uomo sopra un punto solo e gli permette di lavorare in profondità. Se consideriamo poi che i Catechisti come tutti i soci dell'Azione Cattolica non dedicano tutta la giornata all'apostolato, ma solamente le ore libere del lavoro quotidiano, vediamo la necessità che essi si dedichino ad un solo lavoro, pena l'insuccesso, giacché la molteplicità e la varietà delle opere dissiperebbe le energie e non permetterebbe una formazione dei soci adeguata alle necessità delle opere. La specializzazione costituisce ancora la nostra ragione d'essere come associazione extra parrocchiale. Tra le sapientissime direttive dell'attuale nostro Papa Pio XI, che sovente stupiscono il mondo per la loro genialità, vi è anche il richiamo alla vita parrocchiale. Le associazioni cattoliche devono fiorire accanto ad ogni Parrocchia, e quelle non parrocchiali, per potersi mantenere devono avere un motivo plausibile. Non sarebbe la prima volta che si scioglie una associazione solo perché ritenuta un duplicato inutile di quella parrocchiale. L'Azione Cattolica è incamminata per questa direzione e certo si insisterà sempre più sulla parrocchialità delle Associazioni. L'Unione del SS. Crocifisso ha una ragione fortissima di esistere, pur essendo extra-parrocchiale e questa è appunto la specializzazione del suo apostolato, specializzazione che solo un'opera come la nostra, non limitata dai confini di una Parrocchia, ma estesa in tutta Italia ed estensibile anche oltre, e unita ad una Congregazione di insegnanti sparsa in tutto il mondo, può realizzare appieno, costituendo una vera forza in seno all'Azione Cattolica. L'Unione infatti, sviluppandosi accanto ai Fratelli ne condivide gli ideali, si giova della loro scienza, della loro esperienza, della loro vita spirituale. In ogni Sezione dell'Unione vi è almeno un Fratello col titolo di Ispettore ( ora: Assessore ), il quale rappresenta il legame ufficiale tra l'Istituto e l'Unione ed ha il compito di formare i Catechisti e far parte ad essi di tutto il tesoro spirituale e culturale dei Fratelli. Ecco il vantaggio grandissimo dell'Unione. 2°) Le favorevoli condizioni di ambiente. Ogni opera raggiunge il massimo di intensità solo quando abbia saputo sfruttare le condizioni favorevoli dell'ambiente in cui si svolge. Ora l'ambiente dei Fratelli è l'ambiente della scuola. Com'è possibile che accanto ad una casa di Fratelli possa svilupparsi un organismo con altri ideali, con altre forme di apostolato che non sia quello dell'insegnamento? Gli mancherebbe il nutrimento, l'aria per respirare. Dunque o l'ideale catechistico, pare a noi, o nessun altro ideale; o condividere, estendere l'apostolato dei Fratelli; oppure cercare invano un'altra forma di apostolato. Inoltre l'Unione del SS. Crocifisso viene considerata come un'opera dell'Istituto e tale dichiarata ufficialmente dai superiori, e tutti i Fratelli sono invitati a conoscerla, e i Superiori lavorano attivamente per farla conoscere, specialmente nelle case di formazione, affinché in qualunque casa i Fratelli siano mandati, dove ci sia l'Unione del SS. Crocifisso vi possano lavorare con competenza e con entusiasmo. Del resto, i regolamenti e l'organizzazione dell'Unione sono tali da garantire il suo regolare funzionamento. Come si preparano i Catechisti alla loro missione? Essi devono studiare la religione per tutta la vita, ed i regolamenti ne fanno loro un dovere. Vi è lo studio individuale di ciascuno, secondo le proprie inclinazioni e le necessità del proprio apostolato e vi è lo studio collettivo, costituito anzitutto dal corso preparatorio per l'abilitazione all'insegnamento catechistico nelle scuole primarie. E questo è il minimo richiesto a tutti, poiché tutti devono essere catechisti. Nei mesi estivi poi, quando rallenta il lavoro per l'apostolato, i catechisti usano organizzare dei corsi speciali di studio di qualche punto particolare della dottrina, o di ascetica, di metodo per l'insegnamento catechistico, di storia ecclesiastica, sacra scrittura, ecc. e questi corsi speciali diedero sempre ottimi risultati. Infine è in programma, sarà attuata assai presto, una doppia scuola per preparare i catechisti per l'abilitazione all'insegnamento religioso rispettivamente nelle scuole medie ed in quelle superiori, e questa scuola dovrà essere permanente. Chi più dei Fratelli è in grado di preparare dei Catechisti? Dall'Unione del SS. Crocifisso dovrà quindi sorgere una falange di Catechisti, egregiamente preparati, i quali si spanderanno nelle Parrocchie, nelle scuole e in tutte le opere di Azione Cattolica e ne costituiranno il fermento. La struttura organizzativa Ne abbiamo già fatto diversi accenni, secondo che lo portavano gli argomenti precedenti, ma è bene parlarne di proposito. L'Unione del SS. Crocifisso ha un'organizzazione vasta e complessa. Vasta ( e non potrebbe esserlo di più ) perché abbraccia ogni ceto di persone. Ricordo che l'Unione del SS. Crocifisso è una corrente di spiritualità, come abbiamo detto, e quindi per sua natura tende a comunicarsi a tutti, senza distinzione di persone. Ciò che vi è di comune a tutte le categorie dell'Unione è la divozione a Gesù Crocifisso. Nel convento francescano di S. Tommaso di Torino, viveva un frate laico, umilissimo, favorito da Dio di doni soprannaturali. Molti ricorrevano al suo consiglio, anche persone di alta condizione sociale, e si andò così formando attorno a Fr. Leopoldo, un manipolo di persone pie. A queste egli consegnò la divozione a Gesù Crocifisso, ispiratagli direttamente da Dio, ed esse cominciarono a propagarla. In seguito il Signore manifestò a Fr. Leopoldo che la divozione doveva passare all'Istituto dei Fratelli e propagata da una istituzione fondata accanto ad essi. In seguito, secondo le direttive date da Gesù a Fra Leopoldo, quei giovani diventarono tutti Catechisti, e ad essi si riunirono gli Zelatori della divozione per formare una sola istituzione. In seguito ancora, fra i Catechisti si scelse un gruppo di volenterosi i quali formarono una Congregazione religiosa, destinata a dirigere l'Unione ed a perpetuarne le opere. Ed ecco l'Unione nella sua struttura attuale, comprendente le seguenti categorie di membri: Ascritti: coloro che praticano la Divozione a Gesù Crocifisso ( uomini e donne ); Zelatori: coloro che praticano e propagano la Divozione a Gesù Crocifisso ( uomini e donne ); Catechisti Associati: divisi secondo l'età in Aspiranti, Effettivi ed portavano gli argomenti precedenti, ma è bene parlarne di proposito. Anziani; Catechisti Congregati: i catechisti che sono legati dalla professione religiosa. Tra gli iscritti vi sono anche i fanciulli, chiamati Piccoli Ascritti. I Catechisti sono tutti iscritti all'Azione Cattolica nella Federazione giovanile, oppure in quella degli Uomini Cattolici, a seconda della loro età e condizione e perciò in seno all'Unione Crocifisso vi sono i Fanciulli Cattolici, i Giovani Cattolici, aspiranti ed effettivi, e gli Uomini Cattolici. La vastità di questa organizzazione ha un doppio vantaggio. Anzitutto quello di estendere l'azione dei Catechisti ad un pubblico numerosissimo. Basta pensare che il numero degli Ascritti e Zelatori ha superato già i 32 mila e che ciascuno di questi lavora a diffondere la Divozione a Gesù Crocifisso, per comprendere quanto sia poderoso il movimento diretto dall'Unione e quanto possa andare lontano. In secondo luogo questa vasta organizzazione rappresenta la Provvidenza per le opere dei Catechisti e anche per quelle dei Fratelli. Se l'Unione ha potuto diffondere a milioni di copie la Divozione a Gesù Crocifisso, se ha potuto pubblicare regolarmente il suo Bollettino e spedirlo gratis a tutti i richiedenti, se ha comprato una casa e vi ha collocato una scuola professionale dove ogni anno si istruiscono gratuitamente 600 o 700 allievi, se ha potuto prendere molte altre iniziative per la gloria di Dio e la salvezza della gioventù, ciò è stato perché la grande famiglia degli Zelatori le ha fornito i mezzi materiali. Ogni Sezione dell'Unione del SS. Crocifisso ha un gruppo di Zelatori che si riuniscono mensilmente e che, oltre allo scopo generale di diffondere la divozione a Gesù Crocifisso hanno lo scopo di aiutare finanziariamente le opere della casa a cui sono aggregati, ad esempio la Casa di Carità dei Catechisti, l'Istituto A. e M. dei Fratelli, ecc. Dicevamo poi che la nostra organizzazione, oltre ad essere vasta è anche complessa, e questa complessità è voluta anzitutto dalle varie categorie di membri che la compongono, e poi dai rapporti che la legano all'autorità Ecclesiastica, all'Istituto dei Fratelli delle S.C. ed all'Azione Cattolica; ed ho accennato anche a questo per rilevare che l'esperienza ci ha dimostrato nei nostri regolamenti tanta armonia e tanta sapienza per cui è legittimo dedurre che essa potrà durare immutata portando i risultati più soddisfacenti. I rapporti più stretti e più frequenti sono con i Fratelli. Orbene è proprio a questo riguardo che più venne ammirata la nostra struttura. Raramente, osservava un distinto prelato torinese, si trova tanto interesse e tanta sapienza, per cui un'opera costituita da un ordine religioso conservi tanta autonomia e, per altro lato abbia la possibilità di godere tutta la benefica influenza della Congregazione madre. È notevolissima nell'Unione la presenza dei Catechisti Congregati. Con questa categoria di membri l'Unione del SS. Crocifisso mantiene in sé coloro che sono "chiamati da Dio all'osservanza dei consigli evangelici, pur restando nel mondo" e si giova di essi come di fermento per tutto il corpo sociale, giacché essi perseguono una vita di perfezione, ma non sono separati dagli altri Catechisti. Anzi, eccettuato appena quello che è indispensabile per la loro formazione, essi hanno tutto in comune con gli altri: le adunanze, lo studio, l'apostolato, le manifestazioni, ecc. I Catechisti Congregati sono poi tutti affiliati all'Istituto dei Fratelli delle S.C. e perciò coltivano uno specialissimo affetto per l'Istituto al quale si gloriano di essere così intimamente uniti. Sono essi che, avendo rinunziato a formarsi una famiglia per dedicarsi a Dio per mezzo dell'Unione, ne costituiscono la forza, ne garantiscono l'uniformità in tutte le Sezioni e danno alle opere la stabilità che altrimenti non potrebbero avere. Accenniamo ancora ai rapporti dell'Unione Catechisti con l'Azione Cattolica. Brevemente perché il tempo stringe ed anche perché, da quando siamo venuti esponendo, molte osservazioni si sono già potute fare a questo riguardo. L'Azione Cattolica dev'essere unitaria, cioè raccoglie in un fascio solo, diretto allo stesso fine tutte le associazioni esistenti nella Chiesa. Guai se essa si frazionasse! Le forze del bene, già sempre così impari al bisogno, non avrebbero più nessuna efficacia nell'odierna società, dove solo ciò che è organizzato e potentemente accentrato può costituire una forza. Quindi lo studio di tutti gli organismi della Chiesa deve essere quello di unirsi, di superare a tutti i costi quelle divergenze che sono frutto soltanto di ristrettezza di mente e di grettezza di animo, affinché tutti cooperino in piena armonia, ciascuno compiendo la propria funzione, proprio come deve avvenire fra i vari organi di un corpo vivente. Però, unità di intenti non significa identità di funzioni. Le iniziative particolari, le associazioni specializzate sono utilissime anzi necessarie, perché è per mezzo di esse che si raggiungono i più grandi perfezionamenti e sono esse che costituiscono il lievito della massa. L'Unione, fin dal suo inizio, ha sempre avuto un compito simile nell'Azione Cattolica. Noi abbiamo avuto la soddisfazione di constatare che le altre Associazioni, ben diverse da ora, 20 anni fa, ci hanno seguito in tutto: nell'intensificare la vita di pietà, nell'adottare i ritiri mensili, gli esercizi annuali, lo studio obbligatorio della religione e perfino l'apostolato catechistico, oggi tanto in onore fra la gioventù cattolica. In tutte queste cose noi fummo i primi, e per lungo tempo i soli, e in molte non ancora pienamente raggiunti. Io ricordo di aver udito varie volte l'Assistente Ecclesiastico della Gioventù Cattolica torinese affermare pubblicamente, che le migliori battaglie dei giovani cattolici torinesi erano state combattute dall'Unione del SS. Crocifisso. Del resto penso che nessuno muoverà obiezioni ai Catechisti per il loro compito specializzato. Piuttosto qualche dubbio potrebbe sorgere per quello che riguarda il collegamento con l'Azione Cattolica e con le parrocchie, dal punto di vista organizzativo. Abbiamo visto che l'Unione persegue uno degli scopi principali dell'Azione Cattolica e che, pur mirando al catechismo, non intende impedire altre attività. Aggiungiamo ora che essa non sottrae affatto i suoi componenti alle Autorità dell'Azione Cattolica , ma che, pur mantenendo il proprio regolamento, si inserisce perfettamente nei quadri dell'Azione Cattolica senza che ne risulti alcun imbarazzo. Se è permessa questa analogia, diremo che i rapporti tra l'Unione e l'Azione Cattolica sono simili a quelli che corrono fra gli Ordini religiosi e la Gerarchia Ecclesiastica, oppure fra l'Esercito ed i Corpi specializzati. Forse la presenza di due organizzazioni quasi parallele ( clero regolare e clero secolare ) nuoce all'azione della Chiesa? O non avviene piuttosto il contrario, che esse si sostengono a vicenda? Forse che la presenza di corpi speciali nella fanteria, come gli Alpini, i Bersaglieri, tolgono unità e forza all'esercito? E così l'avere l'Unione i suoi propri Statuti non nuoce a nessuno, ma unicamente giova al conseguimento dei suoi fini speciali, per il bene di tutti. Quanto all'azione parrocchiale svolta dall'Unione basterà aggiungere due cose a quelle già dette: l'art. 194 delle Costituzioni dei Catechisti, dispone così: "Per dare maggior gloria a Dio e procurare al più gran numero possibile di giovani il vantaggio dell'istruzione religiosa e la pratica della vita cristiana parrocchiale, i membri dell'Unione eserciteranno il loro apostolato catechistico specialmente presso le Parrocchie; e anche quando dirigano opere… scolastiche o post-scolastiche, avranno sempre cura di far partecipare i giovani, per quanto sarà possibile, alla vita della Parrocchia e di farla stimare e desiderare". Dove trovare delle disposizioni più precise e più perentorie in favore della vita parrocchiale? Dai regolamenti veniamo alla pratica. Ecco un elenco di Parrocchie dove i Catechisti del SS. Crocifisso hanno lavorato: Parrocchie di Torino: SS. Annunziata, S. Francesco da Paola, S. Tommaso, S. Teresa, S. Filippo, S. Massimo, Madonna degli Angeli, S. Donato, S. Carlo, S. Agnese, N. S. del SS. Sacramento, N.S. della Pace, S. Cuor di Gesù, Patrocinio di S. Giuseppe, Gran Madre di Dio, S. Croce, S. Maria di Piazza, S. Barbara, Corpus Domini, Cattedrale di S. Giovanni Battista, N: S. del Carmine, adonna di Campagna, Stigmate di S. Francesco d'Assisi. Parrocchie fuori Torino: Poirino, Altessano. Presso la Parrocchia di N. S. della Pace si incominciò una scuola festiva parrocchiale, che poi si staccò e divenne la Casa di Carità. A Poirino oltre all'Oratorio e alla costituzione di un gruppo di Catechisti si aprì anche una scuola festiva parrocchiale. Ad Altessano l'Unione, oltre l'oratorio festivo parrocchiale, tiene anche un corso in preparazione all'esame di Catechisti per conto della Sede Foranea di Venaria. In tutte le altre si tennero catechismi quaresimali quotidiani, oppure l'Oratorio festivo, oppure la Sezione Aspiranti della G. C. o anche altre iniziative come quella della Pasqua ai soldati, ecc. Da molte Parrocchie i Catechisti del SS. Crocifisso hanno dovuto ritirarsi, assorbiti dalle Scuole festive e serali proprie, Casa di Carità e Vittorio Amedeo III. Essi però pregano ogni giorno il Padrone delle Messe, perché mandi operai nel loro campo, affinché possano ricuperare il terreno perduto, attuare tutte quelle iniziative di cui vedono impellente il bisogno e poter finalmente rispondere in modo affermativo a tutte quelle richieste di aiuto che senza posa vengono fatte loro, specialmente dai Parroci. Non è tanto il tempo di discutere, il nostro, quanto piuttosto di agire. Voglia il Signore che da questo breve Convegno tutti riportiamo un più fermo proposito, una rinnovata energia, un grande entusiasmo per lavorare con tutte le forze per il trionfo del Regno di Dio. Statistica del marzo 1936 Dati statistici (1936) circa la presenza dell'Unione Catechisti in forma di Associazione presso le Case dei Fratelli delle due Province italiane Picc. As. Aspir. Eff. Anz. Zel. Congr. Provincia religiosa di Torino Sede centrale Unione / 40 30 20 32.000 19 Bengasi 29 79 37 10 387 / Biella 15 30 28 / / / Corfù / 25 / / / / Genova Scuola 60 43 / / 348 / Genova Artig. / / / / 7 / Grugliasco 17 20 / / 4 / Massa Carrara 18 / / / / / Milano / 120 100 / / / Parma 10 20 / / / / Piacenza 18 27 19 / / / Rodi 20 60 19 / 16/ / Torino Coll. S. Giuseppe / 65 50 / / / Torino Ist. Arti e Mestieri / 60 29 / / / Torino Ist. La Salle / 30 / / 276 / Torino Borgo Dora 20 10 19 / 19 / Vercelli Collegio / 41 23 / 110 / Vercelli Scuole 30 / / / / / Viareggio / 20 / / 102 / Casa di Carità A. M. / 17 1 / 56 / Provincia religiosa di Roma Acireale 18 42 9 / 27 / Benevento 20 5 19 / / / Bolsena / 14 / / 188 / Castelgandolfo / / / / 33 / Catania 10 37 / / / / Coo (Egeo) / 9 / / 12 / Napoli-Diaz / 9 / / / / Patrasso 14 15 / / / / Pompei 40 30 20 / 30 / Roma Collegio / 40 16 / / / Roma De La Salle 44 / / / / / Roma A. Mai 59 13 2 / / / Roma Braschi 160 / / / 45 / Roma S. Giovanni 40 30 / / 73 / Roma Mastai 40 40 / / / / Roma Scuola Prof. / 48 / / / / S. Maria Capua Vetere 15 / / / / / Fano 28 42 / / / / Totali 725 1.081 421 30 33.733 19 Testimonianze Testimonianze di Fratelli, riportate da Fr. Leone di Maria, Postulatore generale, in: "Fratel Teodoreto", ed. A e C, 1956, pp. 263-264 " In queste varie contraddizioni che, per venire dai propri domestici, sono le più sensibili al cuore, quale fu il comportamento di Fratel Teodoreto? Cito tre sole testimonianze di per sé eloquenti ". ( Fratel Leone di Maria ) " Qualche anno fa si tentò, da pare dei Superiori, una fusione tra la GLAC ( Gioventù Lasalliana Azione Cattolica ) e l'Unione; la quale fusione pareva prendere l'aspetto di un assorbimento dell'Unione alle dipendenze della GLAC. " Nell'assemblea dei Fratelli incaricati dell'Unione e dell'Azione Cattolica, provenienti dalle principali Comunità e tenuta al Collegio San Giuseppe di Torino, l'atmosfera si riscaldò, perché si voleva conservare all'Unione la fisionomia sua tipica. Alla fine della discussione, prese la parola Fratel Teodoreto e dichiarò che "avendo i Superiori manifestato questo desiderio, a noi tocca sottometterci. Penserà il Signore a salvaguardare la sua Opera". (Sono testuali parole). Io ne rimasi profondamente impressionato ". ( Fr. Dario Luigi ). " Ebbi occasione più volte di parlare a Fratel Teodoreto dell'Unione del SS. Crocifisso che mi stava e mi sta tanto a cuore. Sempre mi convinse che l'opera di Dio avrebbe trionfato senza imposizioni: il lavoro nostro doveva essere calmo, scevro da eccessiva esteriorità, ma profondamente religioso. E su questa formazione spirituale insisteva continuamente. " Quanta semplicità, quanta piena fiducia in Dio nelle conferenze che teneva agli Esercizi Spirituali all'Unione, e quanta umiltà! Non entrò mai in polemica: esponeva quello che era convinto fosse desiderio di Dio e lasciava a Lui il trionfo dell'Opera sua. " Anche dopo brillanti conferenze di altri oratori, la sua parola calma, priva d'ogni attrattiva umana, penetrava profondamente nell'anima, conquideva, ci rendeva buoni! ". ( Fr. Gustavo Luigi Furfaro ). " Più d'una volta ebbi ad ammirare la pazienza di Fratel Teodoreto e il suo abbandono alla Provvidenza, di fronte alla diversa concezione che Fratel Giocondo e altri zelanti Fratelli avevano riguardo all'Unione-Azione Cattolica. Non ebbe la gioia di vedere ben risolto questo problema che gli stava sommamente a cuore; pure, seppe custodire nel suo intimo la pena che provava, attendendo le indicazioni del Cielo ". ( Fr. Arcangelo ).