Colloquio - rendiconto Leonardo Rollino - ottobre 2000 Colloquio - rendiconto Come in ogni società o associazione ben organizzata è assolutamente necessario che ci sia tra i responsabili e i suoi membri un momento di incontro-confronto chiamato colloquio, rendiconto, rapporto, relazione, per verificarne il buon andamento, l'armonia e la crescita nel suo interno ( senza di che essa è destinata alla povertà di spirito, di vita, di idee, di iniziative ). Così nell'Unione, fin dalla sua fondazione ( v. i primi Regolamenti ), seguendo la normale tradizione degli Istituti religiosi e secondo le norme del Diritto Canonico, si è proceduto ad un periodico confronto tra il Responsabile e i singoli membri, mediante un colloquio-rendiconto. Lo stesso Fr. Teodoreto, commentando ai Catechisti le "Regole e Costituzioni" del 1949, appena approvate, così si esprime: " Vi sono Regole che si riferiscono alla vita interiore e altre che si riferiscono alla vita esteriore. Le Regole di vita interiore ( Costituzioni ) normative, direttive, illimitate, sono principi direttivi che racchiudono ed esprimono lo spirito stesso dell'Unione e creano piuttosto tendenze anziché determinare degli atti. Le Regole di vita esteriore ( Statuti ), positive, prescrittive, limitate, hanno per oggetto diretto la disciplina religiosa. Esse fissano e formulano il modo visibile, la regolarità, l'ordine di vita quotidiana. La pratica di esse è richiesta allo stesso grado da tutti. La forma stessa dell'Unione richiede da ogni Catechista una conoscenza più profonda, più personale e più esatta delle Regole e Costituzioni sia in quello che riguarda la lettera sia in ciò che riguarda lo spirito. Di qui una stima grandissima vedendole nel piano di Dio, espressione dei suoi disegni del suo amore, scritte sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, uscite vive dal Santo Vangelo, specie di trattato della cooperazione alla grazia e assicurate dall'approvazione della S. Chiesa fino a un iota. Un buon passo è quello adattato alla natura del cammino da fare, alle accidentalità del terreno, alla distanza da percorrere, al tempo di cui si dispone ( la vita è breve ), alle forze di ciascuno, alla stagione dell'esistenza, alla grazia. Un buon passo è quello sostenuto, né troppo accelerato né troppo lento, eseguito con fermezza, arrendevolezza, allegria, spigliatezza, coraggio e soprattutto confidando nella sicurezza della via e più ancora nell'aiuto certo e continuo di Colui che è nostra Guida che cammina con noi, invisibile ma sempre presente, Gesù Cristo Nostro Signore. Difatti la legge esteriore indica o prescrive, ma la legge interiore dà l'impulso per operare. La sola osservanza della legge esteriore non sarebbe che formalismo, conformismo o anche fariseismo se essa non è animata dalla legge interiore. " La lettera sola uccide, lo spirito vivifica " ( 2 Cor 3,6 ). La legge interiore non solo fa osservare perfettamente le prescrizioni della legge esteriore, ma essa oltrepassa il senso stretto di tali prescrizioni per scoprire e far abbracciare il senso profondo che è quello della carità la quale sola compie la pienezza della santità. " L'uomo dà tutto ciò che ha come prezzo dell'Amore e ciò che dà gli pare un nulla " ( Ct 7,7 ). " La carità è il complemento della legge " ( Rm 13,10 ). Così la verità della nostra vita religiosa è intimamente legata all'osservanza intera e perfetta di questa doppia legge. " Fai questo e vivrai " ( Lc 10,28 ). " ( Fr. Teodoreto, pensieri sulle Regole e Costituzioni - 1949 - pag. 8 ss. ) Pertanto, ogni colloquio-rendiconto dovrebbe avere come risultato una crescita personale e reciproca ( anche il Responsabile deve crescere ), nello scambio di comuni esperienze spirituali. Si può forse dire che, dopo il sacramento della penitenza, riservato al sacerdote, il colloquio-rendiconto è uno degli esercizi più idonei per una sana vita spirituale, perché ci aiuta nell'osservanza fedele dei nostri impegni di consacrati al Signore, in spirito di carità, di umiltà, di obbedienza. Dalle norme, contenute in un libretto e in vari scritti quando, l'Unione Catechisti era ancora una "Congregazione", si sono ricavate, con qualche adattamento, queste indicazioni e chiarimenti dettati dalla saggezza ed esperienza del Fondatore: * I Catechisti non mancheranno di fare, con la dovuta preparazione, il Rendiconto o Colloquio secondo le norme indicate dalle Costituzioni. * I Catechisti devono ricordarsi che ai Responsabili dell'Unione non si deve nascondere nulla di ciò che riguarda l'osservanza esterna delle Costituzioni e degli Statuti e che il Rendiconto deve avvenire regolarmente nei tempi stabiliti. * I Responsabili dovranno sforzarsi di conservare e accrescere nelle loro Fraternità lo spirito dell'Unione e la disciplina necessarie che può avvenire anche mediante il Rendiconto. * Il Responsabile della formazione attenderà personalmente a ricevere il Rendiconto dai candidati sia nella fase triennale di formazione che nel biennio di accompagnamento che segue la prima consacrazione. * Il Rendiconto è un dovere essenziale per ogni Catechista perché senza di esso mancherebbe il contatto periodico con il Responsabile e non vi potrebbe essere quell'intesa necessaria e indispensabile per il buon andamento dell'Istituto. * Mediante il Rendiconto il Responsabile completa e continua la formazione dei Catechisti nello spirito e nelle virtù che devono emergere, mediante esortazioni, avvisi pratici ed efficaci fondati sulla carità e basati sullo stile di vita e di ideali propri dell'Unione. Il Rendiconto è: * scambio di pensieri edificanti che portano alla regolare osservanza; * spiegazione delle Costituzioni e applicazione di esse alle differenti condizioni sociali dei Catechisti; * aiuto fraterno che avviene tra due anime poste a contatto dall'obbedienza e perciò aiutate dalla grazia di Gesù Cristo ( "dove due o più sono riuniti nel mio nome …" ); * collaborazione per il buon governo dell'Unione; * occasione per manifestare desideri, difficoltà incontrate, dissipare malintesi, dare spiegazioni. Il Rendiconto: * aumenta la comprensione reciproca e la carità fraterna che formano tra i Catechisti un'anima e un corpo solo, compatto e agile; * è un infallibile barometro per misurare, nei diversi membri, questa compattezza ed è indice di tiepidezza quando lo stesso Rendiconto viene trascurato o abbandonato. Il Rendiconto: * deve essere preparato e richiede sincerità, chiarezza e forza d'animo per vincere le reticenze e le camuffature dell'amor proprio; * costa sacrificio, ma, ben fatto, reca molti vantaggi, non ultimo dei quali la soddisfazione, almeno in parte, di quello che dobbiamo alla Divina giustizia; Nel Rendiconto occorre: * vincere le ripugnanze e le differenze dei caratteri; * evitare le lungaggini e adoperare tutte quelle attenzioni necessarie per renderlo facile, spedito, preciso, esauriente e utile. In ogni Rendiconto si deve accennare alla salute fisica e a due cose: 1. L'osservanza personale delle Costituzioni e degli Statuti suddivisa per argomenti con una dichiarazione esplicita e dettagliata dell'osservanza regolare, senza farsela domandare. 2. Le proprie mansioni di apostolato, con una relazione minuta sulle cose fatte e progettate per le opere di apostolato. In sintesi i principali argomenti oggetto del Rendiconto, secondo gli articoli delle Costituzioni, sono: - spirito e vita di preghiera - Adorazione a Gesù Crocifisso - consacrazione e pratica dei Consigli evangelici: castità, povertà, obbedienza - spirito di fede, di zelo, di umiltà, di riparazione, di fraternità - missione, in base agli incarichi ricevuti o concordati - proposte, progetti, iniziative, collaborazione, chiarimenti. In conclusione si riportano le norme contenute nell'art. 87 - cap. 6 - parte II delle Costituzioni: I Catechisti consacrati, in spirito di famiglia, manifestano ai Responsabili dell'Unione ciò che ha attinenza con la loro osservanza esterna delle Costituzioni e degli Statuti e le problematiche specifiche concernenti la loro consacrazione. Nel colloquio personale, almeno mensile, aprono a loro, se lo credono opportuno, l'animo loro per avere consigli ed avvisi adatti al genere di vita abbracciato; inoltre evitano di assumere incarichi e impegnarsi in qualsiasi modo senza il permesso dei medesimi Responsabili. Quindi esercizio indispensabile per sperimentare, vivendo le Costituzioni. " Le Regole e Costituzioni sono la via nella quale si deve camminare e progredire ogni giorno, se si vuole sinceramente arrivare alla perfezione che ci proponiamo entrando in un Istituto ". ( P. de Clorivière ) " … Favorire la stima, l'apprezzamento, l'ascolto rispettoso dell'opinione e del contributo di tutti i fratelli. Dice il Codice di Diritto Canonico ( c. 618 ): "Li ascoltino volentieri e promuovano altresì la loro concorde collaborazione per il bene dell'Istituto e della Chiesa". Ora voi avete prescritto dalle Costituzioni il colloquio con il Responsabile che io vi esorto a fare, come previsto. Con il Presidente per non privarvi di questa occasione di dialogo fraterno e di ascolto reciproco ". " … l'Unione è di tutti, non solo di qualcuno e tutti sono chiamati a mettervi il meglio di se stessi in un dialogo cordiale, sereno e costruttivo, nella fiducia che lo Spirito Santo fa bene il suo lavoro e bisogna imparare e scorgerlo nel fratello ". ( don Paolo Ripa di Meana - lettera 18 dicembre 1994 ) Preghiera per la carità fraterna Signore Gesù Crocifisso, che Ti sacrificasti per gli uomini, mentre essi Ti tradivano, Ti abbandonavano, Ti insultavano, che dalla Croce pregasti per i tuoi crocifissori, concedi, per il tuo preziosissimo Sangue, a tutti noi Catechisti e aggregati dell'Unione Tua e di Maria Santissima Immacolata, di obbedire con sempre maggior perfezione al Tuo precetto della carità fraterna. Concedici di vivere in perfetta concordia, di comprenderci, di aiutarci vicendevolmente e di mantenerci in profonda e costante umiltà dinanzi a Te, che, con il Padre e con lo Spirito Santo, vivi e regni Dio nei secoli dei secoli. Amen " L'Ordine che sorgerà, sia coltivato prima di tutto con la pietà, con la reciproca assistenza e umiltà, con l'attività e modestia e grande carità fraterna: in unione con Gesù Crocifisso portare la croce con gaudio ". ( Fra Leopoldo 29/8/1908 )