Primo commento all'art. 2

Seguire Gesù, massima espressione dell'amore misericordioso di Dio

La misericordia di Gesù costituisce la suprema rivelazione del volto misericordioso di Dio. Del cuore della misericordia che è Dio.

Per essere misericordiosi dobbiamo acquisire i sentimenti di Dio dimostrati nell'umanità crocifissa di Cristo.

La sua infinita, inesprimibile benevolenza, il suo piegarsi verso l'uomo in obbedienza al Padre sino all'annientamento, il suo piegarsi per sostituire l'uomo, per ricuperarlo, per perdonarlo, per donargli la sua stessa vita.

L'amore manifestatosi in Cristo ci pone innanzi, nella mente e nel cuore, la realtà splendida e solenne della misericordia, la sua suprema bellezza nell'essere sintesi di giustizia e d'amore affinché apriamo il nostro cuore alla conversione, all'amore.

Perché la gioia profonda di Cristo nel seno del Padre fosse la nostra e con la gioia la vita sua stessa.

Le piaghe sanguinanti e gloriose di Cristo testimoniano nel tempo e nell'eternità l'amore misericordioso di Dio, di cui Gesù, il Crocifisso glorioso, è la massima manifestazione.

È nell'amore misericordioso voluto dal Padre e realizzato da Cristo Signore e cresciuto in noi dallo Spirito Santo, che si manifesta non solo la grandezza di Dio, ma il trionfo della sua potenza:

" O Dio, che riveli la tua potenza soprattutto con la misericordia e il perdono " ( Orazione della Domenica XXV del Tempo Ordinario ).

Ripetiamoci spesso il comando del Signore cercando di coglierne l'intenzione profonda d'amore: " Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro che è nei cieli ".

Per diventare misericordiosi occorre credere la misericordia, credere alla misericordia, credere per la misericordia.

Misericordia che è amore che nutre pietà e compassione, che soccorre, che si abbassa, che si fa vicina, che si sostituisce, che aiuta, che condivide, che partecipa, che sostiene, che incoraggia, che non giudica, ma che sempre conforta, che perdona, che stimola alla conversione, che alimenta l'amore verso tutti, che non giudica, ma che si sforza di comprendere e di perdonare.

Pratichiamo la misericordia che è amore che non umilia, ma che esorta a essere in pienezza, a vivere nell'amore, che produce la concordia, la collaborazione, la pace, che conforta, che consola.

San Giovanni Battista De La Salle contemplava e raccomandava la misericordia come partecipazione alla tenerezza di Dio verso i poveri, specie se piccoli o giovani.

Pratichiamo la misericordia come un darci, nell'aiuto e nel perdono, nel concorrere a salvare a guarire e ad elevare.

L'amore misericordioso costituisce la rivelazione più profonda di Dio.

L'amore misericordioso costituisce la speranza più profonda dell'umanità, la forma più piene e completa di comprensione e di aiuto vicendevole.

I membri dell'Unione debbono essere, a norma delle Costituzioni, gli apostoli della misericordia, io profeti dell'amore misericordioso, massimamente rivelato da Gesù, il Crocifisso Risorto, debbono essere i testimoni della misericordia, gli operatori dell'amore misericordioso.

Tutta la Scrittura, tutta la vita della Chiesa, tutta la liturgia, tutti i Sacramenti e i Comandamenti sono da considerarsi come manifestazione dell'amore misericordioso ( Mc 5,19 ).

Ricordiamo a questo proposito il comando di Gesù all'indemoniato liberato dalla possessione di Satana: " Va' nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato ".

Perciò occorre che ci rendiamo consapevoli dell'esercizio della misericordia che Dio ha costantemente verso le sue creature, verso il mondo, verso la storia, ma soprattutto verso ciascuno di noi.

Così per poterne ringraziare dal profondo il Signore e acquistare sempre più forza e convinzione nella testimonianza.

La contemplazione della misericordia ci porta immancabilmente a gioire, a sperare, a generosamente soffrire, ci porta a pregare, ad orare perché essa sempre più penetri la nostra mente e il nostro cuore, la realtà di ogni giorno dentro e fuori di noi.

I sentimenti di Cristo, che dobbiamo coltivare in noi stessi, sono sentimenti che soddisfano la giustizia soddisfacendo in primo luogo alla misericordia, all'amore.

Come laici, come Istituto Secolare, andrebbe particolarmente coltivato con animo misericordioso l'esame e la risoluzione dei problemi che particolarmente caratterizzano la condizione e la missione dei laici.

Dobbiamo cioè essere profeti dell'amore misericordioso nella realtà secolare e quotidiana.

Nell'esame cioè e nel concorso risolutivo dei problemi politico-giuridici, sociali e familiari, economici, ecologico - ambientali, culturali, etico - spirituali.

Nell'esercizio della misericordia dobbiamo ricordarci che esercitare la misericordia non è insistere su ciò che non si è, su ciò che attiene al male che è stato fatto, ma è insistere su e ricambiare l'amore che riscatta, che perdona, che leva, che rispetta.

Approfondiamo il messaggio di Fra Leopoldo che è messaggio di misericordia adorato e corrisposto nella contemplazione e adorazione della sacratissime piaghe del Signore.

" Sento un ardente desiderio di avere animi che abbiano a comprendermi nel parlare della bontà di Dio, di Gesù Crocifisso, dei meriti suoi infiniti per comperare per tutti il Paradiso " Così scriveva Fra Leopoldo nel detto del 6 febbraio 1919.

" Il dire di Dio, Gesù Crocifisso, è dolce, soave; è tutto carità e pazienza e sovrabbonda lo splendore della misericordia sua, bellezza di tutto il divino suo Essere! "

Non dimentichiamo che misericordia in Fra Leopoldo si manifesta con il continuo abbassamento di Dio verso l'uomo sino a domandargli di essere accettato, di essere amato: " Leopoldo, Io voglio sempre stare con te: mi prendi, mi vorresti? "

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