Primo commento all'art. 2 Domenico Conti - Ottobre 1999 Introduzione " I membri dell'Unione … si sono riuniti … per ripresentare agli uomini del loro tempo, con spirito di riparazione, la trionfante potenza dell'amore misericordioso del Signore Crocifisso glorioso, la sua universale attrazione salvifica sul mondo, sulla storia, sulla vita quotidiana e secolare ". Dell'amore misericordioso già abbiamo parlato durante il Ritiro del Venerdì Santo. Oggi intendiamo riprendere l'argomento secondo le nuove Costituzioni. Siamo favoriti dal fatto che l'attuale Pontefice ha voluto dedicare la sua seconda Enciclica " Dives in misericordia " a questo fondamentale argomento. Nella Sacra Scrittura " il termine misericordia è impiegato i vari vocaboli, sia ebraici che greci, ciascuno dei quali ha un significato proprio con sfumature diverse, i quali d'ordinario non sono percepite dal lettore, che considera la misericordia prevalentemente come un sentimento i pietà o di compassione che induce all'aiuto e al perdono ". Trasferendo il linguaggio nell'esperienza umana e applicandolo in maniera antropomorfica a Dio, gli autori sacri sono riusciti, come mai si sarebbe potuto fare, a darci una " trepidante immagine dell'amore misericordioso di Dio, che, a contatto con il male e, in particolare con il peccato dell'uomo e del popolo eletto, si manifesta come misericordia ". ( Dives in misericordia, n. 52 ). " Amore trepidante e tenero in ogni pagina dell'A.T. mirabilmente espresso da Es 34,6-7: " il Signore, il Signore Dio, Dio di pietà e misericordia, lento all'ira e ricco di grazia e verità; che conserva grazia per mille generazioni ". L'accumularsi di tanti sostantivi strettamente collegati e intercomunicanti tra loro, è indice della ricchezza del concetto che si vuole inculcare, mentre gli aggettivi che si accompagnano qualificano l'agire divino che, al contrario di quello umano, non è istintivo, passionale. La formula di Es 34,6-7, in tutto o in parte, è presente in altre parti dell'A.T. " È in Is 49,15 che troviamo l'immagine più alta e più significativa dell'amore immutabile e invincibile di Dio, quando, al lamento i Sion di essere stata abbandonata, Jhwh stesso risponde: " Forse che la donna di dimentica del suo bambino, cessa di avere compassione del Figlio delle sue viscere? Anche se esse (viscere) si dimenticassero io non ti dimenticherò ". Con questo richiamo ardito il Profeta viene a dire che " l'amore di Jhwh trascende qualunque modello umano perché assoluto e indefettibile ". Amore misericordioso verso tutte le creature Dio si compiace della bontà di ogni sua opera che con la sua parola ha chiamato all'esistenza ( Gen 1,10.12-31 ). " I salmisti a loro volta, ripetutamente, accanto alla sua gloria e alla sua sapienza che risplendono nella magnificenza del Creato, il suo amore, la sua fedeltà e la sua misericordia da cui è scaturito il suo atto creativo e da cui è regolato il suo governo del mondo " ( Sal 103; Sal 136; Sal 145; Sal 147 ). " Riflettendo sulla longanimità divina l'autore del libro della Sapienza afferma in forma di preghiera: " Hai pietà di tutti perché tutto puoi "; e quindi aggiunge subito: " tutte le cose che esistono e niente detesti di ciò che hai fatto, perché se tu odiassi qualcosa neppure l'avresti formata. E come potrebbero sussiste le cose. Se tu non volessi , o conservarsi ciò che non è stato da te chiamato? Ma tu hai pietà di tutte le cose, perché sono tue, Signore amante della vita, e perché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose ". ( Sap 11,23-12,1 ). Perciò il salmista può contare l'amore compassionevole del Signore: " della misericordia del Signore è piena la terra " ( Sal 33, 5 ) e in modo specifico per l'uomo, il saggio può dire che " la compassione del Signore è per ogni carne " e che egli sparge su tutti la sua misericordia ( Sir 18, 12 ) con tutti. Amore misericordioso verso il suo popolo Il vincolo di elezione che lega Dio al suo popolo fa si che " tale amore misericordioso sia visto quasi come un obbligo ". Il Sal 136 celebra Jhwh " perché eterna è la sua misericordia ". La storia di Israele è " storia ininterrotta del dispiegarsi della misericordia fatta di compassione, di perdono, di aiuto e di protezione ". La ragione profonda dell'amore incoercibile con cui Jhwh circonda sempre il suo popolo è: " Ti ho amato di amore eterno, per questo ti conservo ancora pietà " ( Ger 31, 3 ). Tale amore va al di là di ogni amore umano ( Esd 4,22; Dt 1, 31; Os 11,1.3 ) " per collocarsi nella sfera dell'amore sponsale ( Ct ). Amore sponsale proclamato particolarmente da Osea: " Marito mio " ( Os 2,18 ). " Io ti unito a me per sempre, ti unirò nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore, ti unirò a me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore " ( Os 2,2.22 ). Misericordia verso i peccatori La misericordia supera di gran lunga la giustizia comprendendola. Gli israeliti sempre fanno appello alla misericordia di Dio così generoso. Essi sanno che la bontà di Jhwh supera ogni limite. Essi sanno che Jhwh non vuole la morte del peccato, ma che si converta, che si salvi e viva ( Ez 18.21.23; Ez 33,11; Is 55,7 ). Anche quando Dio castiga il suo popolo agisce sempre come un padre ( Dt 8,3; Ger 3,19; Ger 31,10 ) o come pastore che cura e custodisce il suo ovile ( Sal 74,1; Sal 80,2; Ez 34,12-22 ). Cristo, icona del Padre della misericordia " Immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura " ( Col 1,15; 2 Cor 4,4 ), il Figlio unigenito del Padre, " irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza " ( Eb 1,3 ), " facendosi carne e ponendo la sua tenda in mezzo a noi " ( Gv 1,14 ), si è fatto , sin dalla sua comparsa nel mondo il rivelatore del mistero di colui che san Paolo chiama " il Padre della misericordia " ( 2 Cor 1,3 ) colui cioè che è fonte della misericordia e la riversa generosamente su di noi. Più di qualunque altro tributo divino l'interno N.T. mostra che Cristo è davvero l'icona vivente del Padre, ricco di misericordia " ( Ef 2,4 ); ma prima con la sua vita che con le sue parole. Nella sua vita Luca ci presenta Gesù che nell'atto di inaugurare il suo ministero pubblico legge e fa sue nella sinagoga di Nazaret queste parole di Isaia: " Lo spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione, e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore " ( Lc 4,11-18 ). In realtà la vita pubblica di Gesù è tutta un ripiegarsi sull'uomo, è tutta un prodigarsi per la salvezza dell'uomo, è tutta per il perdono dell'uomo e la sua elevazione sino all'intima Unione con Dio. " Medico dei corpi ma soprattutto delle anime, fattosi i tutto simile ai fratelli, sperimenta sulla sua stessa carne la durezza della sofferenza umana ( Eb 2,17-18 ), con questa esperienza accetta liberamente di morire sulla croce per la redenzione del mondo, assumendo su se stesso tutto il male e il peccato del mondo. Con questa esperienza accetta liberamente di morire sulla croce per la redenzione del mondo, esprimendo la massima testimonianza dell'amore misericordioso suo e del Padre, amore misericordioso che non è venuto meno con la sua ascesa al santuario del cielo dove siede alla destra del Padre qual " sommo sacerdote misericordioso e fedele " ( Eb 2,17 ) al quale possiamo rivolgerci " per ottenere misericordia e trovare grazia per il momento opportuno " ( Eb 4,16 ). Amore misericordioso che continua ad esprimersi attraverso l'intercessione di Cristo che presenta la Padre le sue piaghe sanguinanti e gloriose segno dell'adempimento della volontà del Padre e dell'amore misericordioso suo e del Padre verso ciascuno di noi. La misericordia nelle parole di Gesù Per difendersi dalle accuse dei farisei e per giustificare il suo comportamento, pieno di compassione e di accondiscendenza verso i pubblicani e i peccatori ( Lc 15,1-2 ), Gesù narra tre parabole. Le prime due, la pecorella smarrita e la dracma perduta si chiudono con un accenno alla gioia festosa che procura in cielo il ritrovamento-conversione anche di un solo peccatore. La terza, quella del padre misericordioso, è l'immagine più viva dell'amore sconfinato del Padre celeste che Gesù ci rivela in modo incomparabile come solo lui poteva fare. L'Evangelista della misericordia, cioè San Luca, ha visto come il disegno provvidenziale concepito dal Padre, nel suo grande amore per gli uomini, come attestano il Magnificat della Madonna " di generazione in generazione la sua misericordia stende su quelli che lo temono " ( Lc 1,50 ), e Zaccaria " così egli ha concesso misericordia ai nostri Padri " ( Lc 1,72 ) " E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade. Per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza Nella remissione dei suoi peccai, grazia alla bontà misericordiosa del nostro Dio " ( Lc 1,76-78 ). San Paolo poi oserà affermare: " Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere a tutti misericordia " ( Rm 11,32; Gal 3,22; Ef 2,3.5.7 ). Paolo ringrazia dal profondo del cuore " il Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre della misericordia e Dio di ogni consolazione " ( 2 Cor 1,37 ). Siate misericordiosi Nel N.T. il messaggio della misericordia si sviluppa riprendendo la parte migliore dell'A.T., approfondendone il concetto e arricchendolo di contenuti. " Contro coloro che, irretiti dalle maglie del formalismo giuridico, stentavano a capire il valore fondamentale di virtù fondamentale, quali " la giustizia, la misericordia e la fedeltà " ( Mt 23,23 ): tre termini intimamente correlati tra loro, Gesù afferma decisamente il primato dell'amore e del perdono su tutte le offerte e i sacrifici prescritti dalla legge " misericordia il voglio e non sacrificio " ( Mt 9,13; Mt 12,17 ). Nel discorso della montagna Gesù afferma : " Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia " ( Mt 5,7 ). Gesù insiste proponendo come doveroso un traguardo altissimo. " Siate misericordiosi com'è misericordioso il Padre vostro che è nei cieli " ( Lc 6,35-36 ). Dunque per Gesù l'amore misericordioso è il punto culminante della perfezione cristiana. Le opere di misericordia spirituale e corporale in questo quadro rappresentano la concretizzazione della nostra misericordia, e sono le forme più elevate di amore. Gesù avverte che il giudizio finale verterà sulle opere di misericordia e di bontà che avremo praticato, opere che Gesù riterrà come fatte o negate a se stesso ( Mt 25,31-46 ). Il perdono e la riconciliazione vicendevole sono richiesti come il cuore della nostra misericordia. Se vogliamo che siano rimessi i nostri debiti occorre che li rimettiamo ai nostri debitori (v. la parabola del servo spietato e soprattutto il Padre Nostro). L'apostolo Giacomo a questo proposito così insegna: " Il giudizio sarà senza misericordia contro chi non avrà avuto misericordia. La misericordia, invece, trionfa sul giudizio " ( Gc 2,13 ). Circa il perdono misericordioso di Gesù ricordiamo particolarmente il perdono di Gesù in croce: " Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno " ( Lc 23,34 ). Seguire Gesù, massima espressione dell'amore misericordioso di Dio La misericordia di Gesù costituisce la suprema rivelazione del volto misericordioso di Dio. Del cuore della misericordia che è Dio. Per essere misericordiosi dobbiamo acquisire i sentimenti di Dio dimostrati nell'umanità crocifissa di Cristo. La sua infinita, inesprimibile benevolenza, il suo piegarsi verso l'uomo in obbedienza al Padre sino all'annientamento, il suo piegarsi per sostituire l'uomo, per ricuperarlo, per perdonarlo, per donargli la sua stessa vita. L'amore manifestatosi in Cristo ci pone innanzi, nella mente e nel cuore, la realtà splendida e solenne della misericordia, la sua suprema bellezza nell'essere sintesi di giustizia e d'amore affinché apriamo il nostro cuore alla conversione, all'amore. Perché la gioia profonda di Cristo nel seno del Padre fosse la nostra e con la gioia la vita sua stessa. Le piaghe sanguinanti e gloriose di Cristo testimoniano nel tempo e nell'eternità l'amore misericordioso di Dio, di cui Gesù, il Crocifisso glorioso, è la massima manifestazione. È nell'amore misericordioso voluto dal Padre e realizzato da Cristo Signore e cresciuto in noi dallo Spirito Santo, che si manifesta non solo la grandezza di Dio, ma il trionfo della sua potenza: " O Dio, che riveli la tua potenza soprattutto con la misericordia e il perdono " ( Orazione della Domenica XXV del Tempo Ordinario ). Ripetiamoci spesso il comando del Signore cercando di coglierne l'intenzione profonda d'amore: " Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro che è nei cieli ". Per diventare misericordiosi occorre credere la misericordia, credere alla misericordia, credere per la misericordia. Misericordia che è amore che nutre pietà e compassione, che soccorre, che si abbassa, che si fa vicina, che si sostituisce, che aiuta, che condivide, che partecipa, che sostiene, che incoraggia, che non giudica, ma che sempre conforta, che perdona, che stimola alla conversione, che alimenta l'amore verso tutti, che non giudica, ma che si sforza di comprendere e di perdonare. Pratichiamo la misericordia che è amore che non umilia, ma che esorta a essere in pienezza, a vivere nell'amore, che produce la concordia, la collaborazione, la pace, che conforta, che consola. San Giovanni Battista De La Salle contemplava e raccomandava la misericordia come partecipazione alla tenerezza di Dio verso i poveri, specie se piccoli o giovani. Pratichiamo la misericordia come un darci, nell'aiuto e nel perdono, nel concorrere a salvare a guarire e ad elevare. L'amore misericordioso costituisce la rivelazione più profonda di Dio. L'amore misericordioso costituisce la speranza più profonda dell'umanità, la forma più piene e completa di comprensione e di aiuto vicendevole. I membri dell'Unione debbono essere, a norma delle Costituzioni, gli apostoli della misericordia, io profeti dell'amore misericordioso, massimamente rivelato da Gesù, il Crocifisso Risorto, debbono essere i testimoni della misericordia, gli operatori dell'amore misericordioso. Tutta la Scrittura, tutta la vita della Chiesa, tutta la liturgia, tutti i Sacramenti e i Comandamenti sono da considerarsi come manifestazione dell'amore misericordioso ( Mc 5,19 ). Ricordiamo a questo proposito il comando di Gesù all'indemoniato liberato dalla possessione di Satana: " Va' nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato ". Perciò occorre che ci rendiamo consapevoli dell'esercizio della misericordia che Dio ha costantemente verso le sue creature, verso il mondo, verso la storia, ma soprattutto verso ciascuno di noi. Così per poterne ringraziare dal profondo il Signore e acquistare sempre più forza e convinzione nella testimonianza. La contemplazione della misericordia ci porta immancabilmente a gioire, a sperare, a generosamente soffrire, ci porta a pregare, ad orare perché essa sempre più penetri la nostra mente e il nostro cuore, la realtà di ogni giorno dentro e fuori di noi. I sentimenti di Cristo, che dobbiamo coltivare in noi stessi, sono sentimenti che soddisfano la giustizia soddisfacendo in primo luogo alla misericordia, all'amore. Come laici, come Istituto Secolare, andrebbe particolarmente coltivato con animo misericordioso l'esame e la risoluzione dei problemi che particolarmente caratterizzano la condizione e la missione dei laici. Dobbiamo cioè essere profeti dell'amore misericordioso nella realtà secolare e quotidiana. Nell'esame cioè e nel concorso risolutivo dei problemi politico-giuridici, sociali e familiari, economici, ecologico - ambientali, culturali, etico - spirituali. Nell'esercizio della misericordia dobbiamo ricordarci che esercitare la misericordia non è insistere su ciò che non si è, su ciò che attiene al male che è stato fatto, ma è insistere su e ricambiare l'amore che riscatta, che perdona, che leva, che rispetta. Approfondiamo il messaggio di Fra Leopoldo che è messaggio di misericordia adorato e corrisposto nella contemplazione e adorazione della sacratissime piaghe del Signore. " Sento un ardente desiderio di avere animi che abbiano a comprendermi nel parlare della bontà di Dio, di Gesù Crocifisso, dei meriti suoi infiniti per comperare per tutti il Paradiso " Così scriveva Fra Leopoldo nel detto del 6 febbraio 1919. " Il dire di Dio, Gesù Crocifisso, è dolce, soave; è tutto carità e pazienza e sovrabbonda lo splendore della misericordia sua, bellezza di tutto il divino suo Essere! " Non dimentichiamo che misericordia in Fra Leopoldo si manifesta con il continuo abbassamento di Dio verso l'uomo sino a domandargli di essere accettato, di essere amato: " Leopoldo, Io voglio sempre stare con te: mi prendi, mi vorresti? "