Carisma

Premessa

"Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta,
mettendola a servizio degli altri,
come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio".

( 1 Pt 4,10 )

Premesso che storicamente nella Chiesa moderna l'espressione "carisma", riferita alla vita religiosa, entra nell'uso corrente solamente a partire dal Concilio Vaticano II, per iniziativa di Paolo VI ( 1971 ).1

Di qui la giusta ricerca, in questi anni, per scoprire o approfondire il carisma che ogni Fondatore ha trasmesso all'Istituto che ha fondato.

Gli esperti affermano che il carisma di un Istituto, nella sua essenza, è "difficilissimo" da definire essendo un dono dello Spirito Santo, che rientra quindi in una dimensione prettamente spirituale e mistica.

Molti sono i tentativi di definirlo:

"Dono dello Spirito Santo"

"Tesoro prezioso per la Chiesa e per la società"

Secondo il documento "Mutuae relationes" (14 maggio 1978 ), il carisma è "un'esperienza dello Spirito trasmessa dai fondatori ai discepoli per essere da questi vissuta, custodita, approfondita e costantemente sviluppata in sintonia con il Corpo di Cristo in perenne crescita" ( n. 11 ).

Al carisma appartengono infatti anche gli "sviluppi" successivi, in sintonia con lo stesso Corpo di Cristo, in continua crescita.

Il carisma di fondazione di un istituto si è manifestato in un'esperienza capace di abbracciare l'ampiezza del Vangelo secondo alcune modalità e alcuni spazi particolari che hanno dato alla sequela di Cristo un volto originale e proprio, quello cioè che il fondatore ha trasmesso alla propria famiglia.

Questa esperienza è suscettibile di sviluppi nella vita concreta della famiglia religiosa, in circostanze di luoghi e tempi differenti, sotto la guida dello stesso Spirito che ha suscitato il carisma.

Il carisma di fondazione non deve mai essere concepito come una realtà carismatica definitivamente "fissata", chiusa nel passato e di cui si conosce già tutto, come fosse un abito già cucito, da adattare solo alla taglia dei nuovi venuti, alle nuove culture, alle nuove circostanze.

La paura di "deformare" il carisma ha predominato senz'altro sulla preoccupazione di "svilupparlo costantemente".

Si è cercato di esserne custodi scrupolosi davanti alle nuove culture che ne potevano minacciare la purezza originaria, facendo così torto al profondo dinamismo di cui ogni carisma è portatore ( Da "Vita consacrata" 1/2000 – Silvia Recchi ).

Del carisma si possono invece verificare e definire le manifestazioni che sono visibili mediante i servizi concreti alla Chiesa e alla Società che i singoli Istituti esprimono attraverso i loro membri e la loro missione.

Indice

1 Lettera Pastorale 2000 - Fr. J. Johnston, pag. 13