La perseveranza nella vita cristiana
e la divozione a Gesù Crocifisso

La perseveranza e la Devozione a Gesù Crocifisso

Occorre riflettere su quanto è avvenuto circa l'idea di Lembecq-Lez-Hal in materia di perseveranza degli allievi ed ex allievi dei Fratelli delle Scuole Cristiane e l'incontro di Fr. Teodoreto con il Servo di Dio Fra Leopoldo.

Si tratta di un incontro già preparato dall'accettazione dell'Adorazione a Gesù Crocifisso, scritta e raccomandata da Fra Leopoldo, per una novena di preghiere intesa ad ottenere il ritiro di un'ordinanza che minacciava gravemente il funzionamento delle scuole elementari dirette dai Fratelli.

Fu poi la recita fervorosa dell'Adorazione a sciogliere a Fr. Teodoreto ogni dubbio circa l'andare o meno da Fra Leopoldo, mantenuto nella riservatezza dalla disposizione dei suoi Superiori.

" I caratteri di onestà del servo di Dio e un insieme di circostanze provvidenziali mi fecero ritenere - così Fr. Teodoreto che scrive - essere volontà di Dio che dovessi tener conto di quanto mi sarebbe notificato da Fra Leopoldo ".

" Nella primavera del 1913 pensai di approfittare dell'intimità che avevo con Fra Leopoldo per esporgli un'idea che avevo fin dal 1906 al Secondo Noviziato, quella cioè di formare un'associazione di giovani veramente buoni e zelanti nell'apostolato catechistico, come quelle istituite dai miei confratelli a Parigi, a Madrid, a Lione ".

" Il 23 aprile 1913, alle ore 17, gli esposi l'idea sopraccennato e aggiunsi : " abbia la bontà di pregare il Signore perché si egli di far conoscere se un'opera di tal genere può sussistere, ché mi spiacerebbe iniziarla e poi, dopo breve tempo, doverla sciogliere" ".

La risposta del Signore non si fece attendere: "Dirai a Fr. Teodoreto che faccia ciò che ha nella mente".

Ciò che aveva nella mente per concretizzare e sviluppare l'idea di Lembecq, dopo aver radunato coi suoi confratelli un certo numero di allievi delle scuole elementari e delle classi tecniche " Si parlò ai giovani della Divozione a Gesù Crocifisso che divenne poi, sia per la pratica sia per la propaganda, una delle principali attività dell'erigenda Associazione ".

Intanto Fra Leopoldo pregava: " Signore benedite i Fratelli delle Scuole cristiane, e la vostra benedizione si propaghi nei figli da loro educati, nel santo timore vostro in modo da renderli forti con la grazia vostra, quando disgraziatamente avessero da incontrare malamente qualche lupo traditore dell'anima loro ".

Pochi giorni dopo Fra Leopoldo così pregava: " Signore, fate che per mezzo dei Fratelli delle Scuole cristiane si propaghi la vostra santa Adorazione, Signore, fate che i giovani ammessi a far parte delle Scuole cristiane, Fratelli ed alunni che hanno la grazia vostra di praticare la santa Adorazione, la tramandino di generazione in generazione e che la vostra SS. Croce, nostra salute, sia in voi ricordata, amata, adorata con soavissima gioia e fede benedetta ".

Da quanto scritto da Fr. Teodoreto mi sembra di poter concludere che proprio l'Adorazione a Gesù Crocifisso, non soltanto come pia pratica, ma come aspirazione di vita, sia stata voluta dal Signore proprio come punto di riferimento caratteristico per orientare l'educazione delle scuole cristiane nel senso della perseveranza nella fede e nella vita cristiana.

L'Adorazione a Gesù Crocifisso richiede infatti che sia riaffermata, nell'opera educativa la centralità salvifica particolarmente manifesta in Cristo Crocifisso Risorto, nell'amore misericordioso di Dio manifestato e testimoniato dalle sue piaghe sanguinanti e gloriose da cui sgorgano la resurrezione e la vita.

È quanto si era già in qualche modo anticipato con il santo de La Salle ed è quanto viene riproposto a tutto il mondo lasalliano nel suo servizio educativo al bene della Chiesa e della Società.

" Fate in modo che i vostri allievi pensino spesso a Gesù loro uomo ed unico maestro, vi parlino sovente di Lui, non aspirino che a Lui, non respirino che di Lui ".

" Adorate le cinque piaghe di Gesù Cristo nostro Signore.

Pensate che egli le ha volute conservare nel suo coppo come segni gloriosi della sua vittoria sull'inferno e sui peccati da cui ha salvato gli uomini con le sue Sofferenze e la morte.

Sono queste sante piaghe da cui è sgorgato dal sangue periodo, che ci ricordano questo grande amore ".

Dopo quanto è stato osservato, credo che sia per lo meno fortemente limitativo sostenere che l'Adorazione è stata affidata ai Fratelli unicamente perché ne assicurassero la diffusione, sia pure mediante l'Unione.

Tant'è che dobbiamo sempre domandarci il perché di questo incarico di diffusione.

A questo proposito come non osservare che l'Adorazione, insieme al messaggio che l'accompagna, costituisce un importante mezzo per orientare la vita spirituale, la catechesi, l'educazione cristiana in tutti i suoi aspetti, tutte cose che comportano una perseveranza nella fede e nella vita cristiana.

L'Adorazione infatti deve essere assunta come fondamento di tutto ciò che concerne il processo educativo e la possibilità di una formazione permanente, poiché pone a fondamento di ogni cosa la centralità salvifica di Cristo, Crocifisso Risorto, massima e gloriosa manifestazione dell'amore misericordioso di Dio, anzi manifestazione della gloria, cioè bellezza, splendore, fascino ella misericordia che è Dio.

Gloria, vale a dire: " Ciò che suscita attrazione gioiosa, sorpresa gradita, dedizione fervida, innamoramento, entusiasmo; e ciò che l'amore scopra nella persona amata, quella persona che si intuisce come degna del dono di sé, per la quali si è pronti a uscire da noi stessi e giocarsi con scioltezza " .3

L'Adorazione ci suggerisce di trovare qualche luce veramente attraente sull'essere di Dio-per-noi, sulla gloria di Dio-misericordia nella contemplazione delle piaghe sanguinanti e gloriose di Cristo, Adorazione effettuata nel tempo e continuata nell'eternità.

Tramite fra Leopoldo e Fr. Teodoreto l'adorazione a Gesù Crocifisso viene poi affidata ai Fratelli delle Scuole Cristiane chiamati a diffonderla nelle loro iniziative educative anche attraverso l'Unione, che dovrebbe essere considerata come il frutto principale dell'opera educativa lasalliana concernete non solo allievi ed ex allievi delle scuole.

Così Gesù Crocifisso a Fra Leopoldo: " È mio desiderio che passi ai Fratelli delle Scuole Cristiane ciò che ho cooperato per mezzo tuo " ( 18 gennaio 1915 ).

" La pianta della pia Unione dei giovani e dell'adorazione al SS. Crocifisso voglio che rimanga ai Fratelli delle Scuole Cristiane ".

Adorazione ed Unione Catechisti dovrebbero costituire una prima risposta del Signore ai problemi della perseveranza nella fede e nella vita cristiana.

Perseveranza non come semplice conservazione, ma come sviluppo sino alla pienezza, come cammino sino al possesso del fine.

L'adorazione come costante orientamento della fede e della vita, l'Unione come fermento, come luogo di incontro e di preghiera, di crescita nella carità, di impegno apostolico come riferimento, esempio e testimonianza di perseveranza cristiana nel mondo, nella realtà secolare e per mezzo di essa.

Non si può non osservare anche in quello che abbiamo esaminato che l'azione di Dio non si contraddice: dal problema della rifioritura spirituale ed apostolica degli educatori al problema di un valido processo educativo, al problema della perseveranza dei giovani educati, alla consegna dell'Adorazione a Gesù Crocifisso da diffondere, alla nascita dell'Unione sino al suo sviluppo in Istituto secolare, tutto è da comprendere in un unico disegno che si manifesta e si viene precisando e realizzando alla luce delle piaghe sanguinanti e gloriose del Signore e che potentemente richiama in primo luogo alla fedeltà alla propria vocazione.

Questo disegno si palesa innanzitutto come una benedizione, un divino incoraggiamento per i Fratelli delle Scuole Cristiane che costituiscono ancora oggi la più grande famiglia di religiosi laici interamente dedita alla scuola e all'educazione cristiana.

Occorre ribadire che il Signore non delude la preghiera, l'impegno e le speranze connesse con la fedeltà alla propria vocazione.

Con l'Unione non debbono andare deluse la preghiera, le speranza e l'impegno di migliaia di Fratelli, del Ven. Fr. Teodoreto.

L'intervento di Dio porta la risposta per quanto occorre operare per realizzare il suo disegno.

Occorre radicare ogni cosa nel flusso infinito dell'amore misericordioso che sgorga dal cuore trafitto di Cristo Crocifisso Risorto.

Ciò è chiamato a costituire l'atto fondamentale per la fruttuosità dell'educazione cristiana nella perseveranza, nella conversione continua, nello slancio verso la venuta finale del Signore.

Questa centralità salvifica di Cristo e di Cristo Crocifisso va affermata nei programmi e nell'azione formativa ed educativa, nei rapporti con il mondo e con la vita, con la socialità e con la cultura.

La redenzione mediante il suo sangue non comporta forse non solo la redenzione dai peccati, ma l'attuazione del disegno cioè di ricapitolare in Cristo tute le cose? ( Ef 1,6.10 ).

Per l'opera educativa occorre rilevare che la preparazione alla vita nel mondo deve tener conto di questi insegnamenti:

"Che piacque a Dio di far abitare in Lui (Cristo) ogni pienezza,
e per mezzo di Lui riconciliare a sé tutte le cose,
rappacificando con il sangue della sua croce,
cioè per mezzo di Lui,
le cose che sono sulla terra e quelle nei cieli,
con il sangue della sua croce" ( Col 1,20 ).

Il problema della perseveranza nella fede ci fa riflettere sulla nuova evangelizzazione voluta dal Papa per la ripresa e lo sviluppo della fede.

A questo proposito l'orientamento pastorale dei Vescovi italiani e, in particolare, del Sinodo della nostra diocesi è quello di affermare il primato della formazione, basato sulla considerazione dell'adulto " come figura compiuta del discepolo ", cioè " gli adulti come i destinatari in senso più pieno del messaggio cristiano perché essi possono conoscere anche meglio le ricchezze della fede, rimaste implicite o non approfondite in un insegnamento anteriore ".4

Ciò richiede il perseguimento nella catechesi di un processo formativo permanente, caratterizzato da una organicità e sistematicità dinamica, basate sulla centralità di Cristo nel suo mistero pasquale.

Queste cose, a ben considerare, possono essere favorite dalla pratica costante dell'adorazione a Gesù Crocifisso Risorto come punto di partenza del cammino dell'uomo verso Dio e del cammino di Dio verso l'uomo.

L'Adorazione ci aiuta a comprendere l'entusiastica affermazione di S. Paolo:

" Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine diverse e peregrine, perché è bene che il cuore venga rinsaldato dalla grazia" ( Eb 13,9-10 ).

Cristo, dunque, dalla fanciullezza, per ogni età e condizione della vita, deve costituire, con il suo amore per il Padre e per gli uomini, la pietra angolare dell'edificio della fede. La via, la verità e la vita, la manifestazione dell'amore, il datore dello Spirito in cui viviamo sino alla fine; Cristo, come colui che nel suo sacrificio glorioso e glorificante è la sorgente della resurrezione e della vita.

Per Cristo, con Cristo e in Cristo lo svolgersi della nostra vita, della nostra storia, della nostra secolarità in tutto ciò che le appartiene e la contraddistingue.

Secolarità come essere nel mondo e per il mondo, per Cristo , con Lui e in Lui.

Questo è l'unico modo di sviluppare la costitutiva relazionalità che connota ogni cosa che esiste, soprattutto ogni cosa dell'uomo.

Come dice S. Paolo: " Tutto è vostro, voi di Cristo, Cristo di Dio ".

Affinché questo ordine sia rispettato con amore, come glorificazione di Dio con la nostra vita, vissuta in tutto, animata dal comandamento dell'amore.

Tutto è reso possibile dallo Spirito di Cristo che ci è stato dato una prima volta da Cristo sulla croce.

Riassumendo.

Abbiamo, credo, richiamato l'importanza della perseveranza per la vita cristiana e per l'opera educativa corrispondente.

Poi abbiamo cercato di riflettere sul rapporto dell'Adorazione con la perseveranza frutto dell'educazione cristiana.

Poi abbiamo cercato di scoprire il disegno d'amore verso il mondo lasalliano di cui facciamo parte circa il rapporto fra educazione e perseveranza nella vita cristiana e Adorazione a Gesù Crocifisso.

Ci sembra così di avere un poco compreso alcuni tratti del disegno di Dio in cui sono superate ogni frammentazione e isolamento di doni, di carismi, di rapporti, dove ciò che segna l'identità di un contributo si realizza come scoperta dei motivi della realtà di una comunione fatta per unire nel distinguere e nel distinguere per unire.

Indice

3 Dalla lettera pastorale 1999-2000 "Quale bellezza salverà il mondo?"
del Card. Carlo Maria Martini, pag. 12
4 Libro sinodale dell'Arcidiocesi di Torino, pag. 43 e
cfr. Conferenza episcopale italiana, Il rinnovamento della catechesi, n. 124.