Chiarire qual'è la nostra vocazione
1) Noi un frutto dell'Istituto "Unione Catechisti"
2) La Sorgente, nome profetico
3) Chiarire qual'è la nostra vocazione
4) La vocazione matrimoniale aperta al servizio nel mondo
5) Il servizio nella Chiesa
6) Alcuni sono allergici alla parola Chiesa
7) La Chiesa è Gesù con tutti i battezzati
8) Sto seguendo bene i miei doveri di stato?
9) Servire il coniuge e favorirne la crescita
10) La coscienza
11) Difficile parlare ai giovani
12) Come distinguere ciò che viene da Dio
13) L'inganno della veste pseudo-scientifica
14) Coscienza e mentalità laicista
15) Lo Spirito Santo ci dirà la verità
16) Lo Spirito Santo, persona preziosa
17) Noi figli di Dio e parte della Trinità
18) Il progetto di Dio si realizzerà
19) La salvezza di Gesù
20) Gesù ha ricucito lo strappo dell'Eden
21) Dio si china verso di noi e ci porta su
22) Desidero realizzare ciò che Dio sogna?
23) Abbiamo bisogno dello Spirito Santo
24) Viene in modi diversi e produce effetti diversi
25) È vento per le nostre vele e fiamma di unità
26) Il messaggio della Pentecoste
27) Lo Spirito Santo crea la Chiesa
28) Che significa per noi la Pentecoste?
29) Doni, carismi e doni speciali dello Spirito Santo
30) Lo Spirito Santo e l'Eucaristia
31) Lo Spirito Santo fa l'Eucaristia e l'Eucaristia fa la Chiesa
32) Il cammino del cristiano
33) Don Mauro e il drogato
34) Perché i nostri giovani vivono di notte?
35) Il deserto come viverlo
È già passato un anno e ci ritroviamo qui per il ritiro che conclude un altro anno di cammino insieme, vi sembra vero? È volato.
Ricorderete che Leandro ieri ha detto una cosa molto importante: che 90 anni fa, proprio nel giorno di Pentecoste iniziava l'esperienza meravigliosa nella Chiesa, di questo Istituto Secolare Unione Catechisti, del quale voi siete un frutto.
Perché sicuramente questa iniziativa è nata grazie alla riscoperta, all'approfondimento di quello che è il carisma dell'Unione Catechisti.
E quindi credo che sia molto di più che una coincidenza il fatto che ci ritroviamo insieme oggi qui in questo centro di spiritualità, che ha anche un nome particolare e direi anche profetico.
Avete visto che si chiama "La sorgente".
La sorgente sappiamo che può essere intesa in molti modi.
Per noi credenti la sorgente ci richiama sicuramente quella parola del Signore che dice: Venite a me, chi crede in me, fiumi di acqua viva sgorgheranno da lui.
Quindi c'è proprio da dire che su questo luogo, in cui siamo convocati, c'è sicuramente un progetto, che riguarda tutti noi come gruppo, ma ci coinvolge anche individualmente.
Perché è chiaro che nella nostra vita ci sono vari momenti in cui il Signore ci visita.
Alcuni momenti ordinari, altri momenti straordinari, e in questi momenti straordinari viene chiarito a ciascuno di noi quale è l'indirizzo, quale è lo spessore che la vita nostra ha nel progetto di Dio.
Per dirla con una parola semplice, chiarisce ogni volta, quella che è la nostra vocazione.
Allora qualcuno potrebbe dire: ormai non è più un mio problema, perché ormai la mia vocazione l'ho già raggiunta: se avevo la vocazione matrimoniale, l'ho seguita; se avevo la vocazione da religiosa, l'ho seguita ecc. ecc.
Però non dimentichiamo che ogni vocazione all'interno della Chiesa ha un significato, proprio perché, essendo una chiamata di Dio, ha fatto una comunione stretta con Lui e quindi una comunione con tutti coloro che Lui ama.
Ogni vocazione autentica, quando è seguita in modo autentico, non si chiude in se stessa, ossia ogni vocazione non si esaurisce con quello che tu stai facendo.
Ma quello che tu stai facendo è punto di partenza per cui tu raggiungi tutto il mondo nel tuo stato di vita.
Accennavo proprio ieri, che è importante ricordare che la vocazione matrimoniale, che è una vocazione di comunione tra coniugi, con l'apertura alla vita con i figli, non si può concludere ed esaurire solamente in quella che è la ristretta cerchia dei primi parenti stretti della propria famiglia.
Si, può succedere che in alcuni anni, sia una più necessaria una presenza e una cura particolare.
Però, passati gli anni dell'esigenza dell'essere sempre presenti, bisogna ricordarsi che come cristiani la nostra vocazione, qualunque essa sia, ci apre al servizio al mondo.
Perché se siamo cristiani, vuol dire che siamo il corpo di Cristo che è la Chiesa e la Chiesa non si conclude con la casa mia, con mio marito o mia moglie i figli, i miei genitori e basta.
Quella è una piccola porzione di Chiesa, ma la Chiesa comprende tutti e quindi, una volta che tu hai esauriti quelli che sono i doveri di stato e hai fatto una cosa lodevole, hai fatto quello che dovevi fare, non dimenticare che la tua vocazione non si esaurisce lì, perché il tuo essere battezzato, ti fa essere una cosa sola con Gesù, quindi è evidente che tu sei chiamato a servire Gesù nel suo corpo che è la Chiesa.
Quindi il sevizio nella Chiesa non è qualche cosa che qualcuno può delegare al sacerdote, alla suora, al religioso o alla religiosa, no! perché per il semplice fatto che uno è cristiano, è battezzato, vuol dire che fa parte del corpo di Cristo che è la Chiesa.
San Paolo ne parla varie volte quando parla del corpo di Cristo e su questa teologia di San Paolo ci sono degli insegnamenti che ci fanno capire la similitudine del corpo.
Con qualcuno di voi ne ho anche parlato.
Tutte le cellule del nostro corpo sono vive perché? Perché sono collegate le une alle altre; a ogni cellula arriva una piccolissima arteriola che porta il sangue ossigenato con i nutrienti e da ogni cellula parte una piccolissima venuzza da cui esce il sangue venoso dove c'è l'anidride carbonica e tutto ciò che non serve alla cellula.
Ma se una cellula dicesse: io che bisogno ho delle altre cellule? Io vivo da sola, non ho mica bisogno degli altri.
Che cosa succede di quella cellula? Muore.
La similitudine del corpo ci richiama che se noi siamo il corpo di Cristo che è la Chiesa, possiamo funzionare in una maniera simile.
È impensabile che qualsiasi vocazione all'interno della Chiesa, possa vivere a se stante, da sola, perché è evidente che noi abbiamo bisogno della vita di Dio che viene a noi.
Ma abbiamo bisogno anche noi di dare ciò che abbiamo ricevuto.
La Maddalena ha ricevuto molto, perché ha dato molto.
Certo, ha riconosciuto la sua fragilità e la sua piccolezza, ma poi il vasetto di alabastro che conteneva l'olio profumato di nardo lei lo ha rotto per profumare con il nardo i piedi di Gesù.
La nostra vocazione deve avere questa immagine: noi siamo chiamati a versare l'olio profumato sul corpo di Gesù che si chiama Chiesa.
Vale la pena di soffermarci a pensare il concetto di Chiesa.
Alcune persone sono allergiche alla parola Chiesa, perché identificano la Chiesa con le strutture.
È come se ognuno di noi fosse allergico alla parola scheletro: Se siamo senza scheletro, non stiamo in piedi.
La Chiesa è costituita di strutture, ma le strutture sono servite da persone e le persone sono dei battezzati, sia che portino la veste bianca, perché è il Papa, sia che sia rossa, o viola o nera, comunque sono della Chiesa perché sono battezzati.
Quindi non è possibile avere allergia per ciò che uno è.
Uno è Chiesa ed è molto facile mettersi su un piedistallo per condannare quelli che sbagliano.
È vero che ne avete sentiti discorsi di questo genere.
Sentite questo proverbio: chi più in alto sale, più facilmente cade.
Se ti metti su un piedistallo, per giudicare gli altri, guarda che è molto più facile che tu cada.
Quindi è molto importante non essere tra quelle persone che si mettono da un'altra parte, perché si sentono di una élite diversa e cominciano a dire: eh però la Chiesa, eh però qui, eh però là.
La Chiesa sei tu, anzi direi di più, la Chiesa è Gesù, perché non può esserci la testa che va da una parte e il corpo che se ne va dall'altra.
Gesù è il capo del corpo che è la Chiesa; la Chiesa in primo luogo è Gesù Cristo, in più la Chiesa è costituita da Gesù Cristo e da tutti quelli che con Lui sono diventati una cosa sola, per mezzo del battesimo.
Allora tu sei un battezzato, tu sei nel corpo di Gesù Cristo.
Tu, se la tua mano ti è antipatica, la tagli? No! allora se sei capace di conservare l'unità del tuo corpo, anche se non fa quello che dici tu, allora sei capace di sopportare.
Attenzione bene, la prima cosa è che non puoi parlare male di te stesso, perché non avrebbe senso.
La Chiesa è Gesù Cristo e la Chiesa sei anche tu.
Come è possibile servire la Chiesa? Si tratta semplicemente di avere chiaro il concetto che servire la Chiesa significa servire Gesù Cristo, indipendentemente da quello che fanno gli altri.
Quindi una domanda che possiamo porre a noi stessi è: ma la mia vocazione, che può essere matrimoniale o di altro genere, in che modo io la sto realizzando?
Sto seguendo bene i miei doveri di stato?
Che significa avere cura della retta conduzione della mia famiglia.
Se sei marito, se sei moglie, sai molto bene che davanti all'altare quel giorno tu hai ricevuto in dono una persona intera, non solo una parte di una persona; non hai ricevuto il corpo di una persona, tu hai ricevuto il corpo di quella persona, ma hai ricevuto anche la mente della persona.
E per di più hai ricevuto anche l'anima di quella persona, l'hai ricevuta davanti a Dio e l'hai anche accettata!
Quindi tu marito o tu moglie hai detto: va bene, io accetto di ricevere questa persona completa, non solo il corpo, non solo la mente, ma anche l'anima, cioè lo Spirito.
Questo vuol dire che se tu dici: ti amerò per tutta la vita, vuol dire che hai detto: ti servirò per tutta la vita.
E servire vuol dire fare in modo che l'altro si realizzi, vuol dire che tu stai facendo in modo che l'altra persona diventi veramente quello che dovrebbe essere.
Quindi ti occupi del benessere della salute fisica del tuo coniuge, perché tu lo ami e poi ti occupi e favorisci la salute mentale del tuo coniuge, cerchi di evitare gli stress, di creare degli svaghi, di creare dei momenti di allegria, di serenità.
È tutto giusto, tutto lecito, però ricordati bene che di fronte a Dio, non di fronte al sacerdote, perché sei tu il ministro del matrimonio, hai detto: io servirò questa persona finché morte non ci separi.
Allora servire quella persona vuol dire che io mi occupo anche della persona, favorisco in quella persona anche la crescita spirituale.
E questo è stare attento a quello che è il tuo dovere di stato, quindi servire veramente il Signore nel tuo coniuge; poi come vocazione matrimoniale il Signore può averti donato dei figli e tu hai responsabilità, oltre che onore; Dio ti ha fatto onore di consegnarti delle creature che sono sue, le ha fatte nascere da te, ma è Lui che le ha fatte nascere, quindi sono sue, le ha messe nelle tue mani perché tu, come per Gesù bambino, le facessi crescere in sapienza età e grazia.
Vuol dire sapienza a livello mentale, età vuol dire a livello fisico, grazia a livello spirituale.
Ne parlavo stamattina in Chiesa, come i genitori abbiano una grande responsabilità; qualcuno dice: ma è sufficiente che agiscano in coscienza. Ognuno ha la sua coscienza.
Ognuno ha la sua coscienza. L'avete sentito dire? Non c'è sciocchezza più grande di questa!
Lo sappiamo tutti che dobbiamo agire secondo coscienza, ma la coscienza è stata preparata?
Perché la coscienza non cresce mica così da sola, non si sviluppa da sola, la coscienza viene formata in base alle esperienze e agli insegnamenti che uno riceve.
Non bisogna sopravvalutare, dare per scontato che la coscienza dei nostri giovani si sviluppi così, automaticamente come un programma di un computer, perché nella coscienza dei nostri giovani confluiscono decine e decine di impulsi diversi.
Voi sapete quanto è difficile parlare oggi, molto più difficile che anni fa, perché?
Perché siamo sommersi di parole, siamo saturati di parole, il nostro inconscio, il nostro cervello si rifiuta di ascoltare altre cose, perché ne abbiamo troppe.
Allora credete che i nostri giovani non siano ugualmente subissati, ancora di più, molto di più?
Noi abbiamo avuto un'infanzia diversa, quelli che sono bambini adesso, ricevono migliaia di impulsi che noi non abbiamo ricevuto a suo tempo; non so se dire: purtroppo o Deo gratias, questo poi decidiamocelo tra di noi!
Sta di fatto che tutti questi impulsi confluiscono nel formare una coscienza, quindi vuol dire che nella coscienza dei vostri figli o dei vostri nipoti, ci sarà l'influsso di internet, ci sarà l'influsso dei cartoni animati, ci sarà l'influsso delle maestre, dei maestri da cui essi vanno; divenuti più grandi ci saranno gli influssi dei prof. di filosofia, ecc. poi sicuramente e probabilmente ci sarà anche l'influsso del catechista, dovrebbe esserci l'influsso della parola di Dio, dovrebbe esserci l'influsso dell'educazione ricevuta a casa, però voi capite che a un certo momento c'è una stratificazione di voci, che gridano nel cuore della coscienza nostra e anche dei nostri giovani.
Come si fa a distinguere ciò che viene da Dio, allora?
Perché una coscienza educata è una coscienza che voi genitori avete formata, avete fornito di un criterio di discernimento, mica possiamo credere a tutto quello che ci viene detto?
Facciamo un esempio: siamo in campagna pre-elettorale e avete sentito sicuramente il delicato argomento della clonazione.
Io vorrei sapere quanti sono i cristiani che hanno le idee chiare, su quello che è il problema morale della clonazione!
Perché se noi ascoltiamo semplicemente la morale materialista e liberista che viene declamata per es. dai radicali, allora noi diciamo: Chiesa oscurantista che limita le possibilità delle persone di guarire da gravi malattie; perché la Chiesa impedisce l'utilizzo degli embrioni a scopo di studio e a scopo di curare certe malattie tipo l'Alzheimer o malattie neurologiche.
Perché la Chiesa proibisce che vengano utilizzati gli embrioni a questo scopo?
La Chiesa oscurantista preferisce che la gente soffra e muoia?
Niente di più falso, di tendenzioso e di iniquo.
Io vorrei sapere quanti sono i cristiani che si rendono conto della differenza che c'è.
Perché c'è una stratificazione tale di notizie e di idee, opportunamente pilotate, che se noi non abbiamo formato a noi stessi una coscienza retta, cioè educata, cioè capace di discernere quella che è la verità, quindi il soffio dello Spirito e quella invece, che è la menzogna.
Ecco, noi prenderemo per buono ciò che viene presentato sotto una veste pseudo-scientifica.
Non c'è niente di scientifico in quello che ci viene detto!
Perché non viene detto per es. che in quel caso specifico le cellule staminali, ottenute dagli embrioni, che vengono frullati, sono così vitali e sono pericolosissime.
Perché è vero che hanno la possibilità di diventare qualsiasi tipo di tessuto, però non vi dicono che sono così vitali che in moltissimi casi, oltre l'80%, sono state la causa dell'origine di tumori!
E non vi dicono però che le medesime identiche cellule staminali che sono prelevate dal cordone ombelicale delle partorienti non hanno questo problema; in un caso dobbiamo frullare un essere umano, nell'altro caso no! allora pensate davvero che Dio abbia fatto le cose male, che non sapesse che con la scienza e con lo studio noi avremmo potuto conoscere i meravigliosi segreti dei suoi progetti sulla creatura?
Pensate che Dio non sapesse che la vita non va toccata, ma che è possibile ottenere le medesime cellule senza toccare la vita di qualcuno?
E questo chi lo dice? Quanti sono i cristiani che lo sanno?
Allora voi capite che la coscienza è opportunamente pilotata per creare una mentalità laicista, non laica, perché la mentalità laica non ci fa nessuna paura.
Invece ciò che noi rifiutiamo è la mentalità laicista, cioè la mentalità che si oppone a Gesù Cristo e al suo messaggio di verità.
Quindi una mentalità che si oppone alla verità, è una mentalità di menzogna.
In effetti una mentalità di questo genere si presenta come liberazione dell'essere umano e invece l'essere umano diventa prigioniero, alla mercé di tutti, perché la dignità della persona umana non esiste più.
In fondo siamo tornati peggio che a Sparta: a Sparta quelli menomati li buttavano giù da una rupe, da noi non c'è neanche più bisogno di buttarli da una rupe, basta metterli in un frullatore, oppure non mi servono più: li tolgo dall'azoto liquido e li butto via.
Chi vuoi che se ne accorga? Migliaia di essere umani che subiranno questa sorte.
Qualcuno dice: la seconda guerra mondiale è stata un genocidio tremendo.
Bene, da delle stime fatte, pare che il terribile eccidio della 2a guerra mondiale sia da valutare sui 56 milioni di morti, che è una cifra spaventosa.
Però ogni anno gli aborti producono 80 milioni di morti, per i quali nessuno si preoccupa, perché è già entrata la mentalità dell'utilitarismo: mi servi, va bene, non mi servi ti butto via!
Naturalmente questo apre la porta all'eutanasia.
Quindi la persona anziana che non è più autosufficiente è una spesa per lo stato, allora è molto meglio creare una mentalità di morte, piuttosto che di rispetto della vita.
E quindi l'anziano, il non autosufficiente sono una spesa notevole: è molto meglio togliere il problema e mascherarlo con una falsa pietà: poverino soffre, non è meglio non farlo soffrire?
Si, ma tra non farlo soffrire e non farlo vivere credo che ci sia una grande differenza.
Voi sareste stupiti, invece, di sapere come è diffusa questa mentalità.
Vi vedo fare degli occhi stralunati, perché è chiaro, abbiamo un'altra mentalità, siamo dei credenti e sappiamo che la persona umana ha una dignità intoccabile.
Dovreste essere stupiti nel vedere quante persone cedono facilmente a una mentalità falsa, perché?
Perché la loro coscienza non è stata formata, oppure è stata formata a degli ideali che non sono quelli di Gesù.
Oggi nel giorno di Pentecoste, lo Spirito Santo ci è dato da Gesù per condurci alla verità tutta intera, Lui vi dirà qual è la verità.
Certo, però, se noi non impariamo a distinguere la voce dello Spirito Santo da tutte le altre voci, noi prenderemo tutto per buono e non ci faremo mai un criterio nostro.
Se tutto ciò che nutre la nostra anima sono rotocalchi, telegiornali e tutte le notizie del mondo, noi avremo una coscienza carnale, non una coscienza spirituale e qui bisogna dare una spiegazione.
Quando si parla di coscienza carnale non si sta parlando di coscienza lussuriosa, cioè di peccati sessuali; si sta parlando di una coscienza legata alla mentalità del mondo.
Invece la coscienza spirituale è una coscienza che si lascia guidare dalla luce, dalla verità, dalla guida dello Spirito Santo.
Ora come si fa ad ottenere tutto questo?
Prima di ogni cosa ci si ricorda che lo Spirito Santo non è una forza, ma è una persona ed è quella persona preziosa che Gesù ha voluto che noi ricevessimo al termine di tutta la Rivelazione.
È come se Dio avesse detto: adesso io farò delle cose straordinarie, solo per prepararvi a ricevere il dono dello Spirito Santo.
Perché tutto questo appare dalla storia della salvezza, tutto quello che noi sappiamo dalla Bibbia, dal giardino dell'Eden fino alla risurrezione è tutta una preparazione alla venuta dello Spirito Santo.
Perché Dio voleva realizzare qualcosa di straordinario.
A Dio non servivano delle creature, l'universo è pieno di creature, a Dio servivano dei figli, Dio voleva dei figli, non delle persone estranee alla sua famiglia, ma delle persone che facessero parte della sua famiglia.
Quindi, prima cosa, il progetto di Dio per me, per te, per ciascuno di noi, è che noi dobbiamo far parte della Trinità; per quanto questo possa sembrare strabiliante, talmente alto che non lo capiamo.
E forse non ci abbiamo pensato prima, che cosa significhi far parte della Trinità, questa è la verità!
Il progetto di Dio è che Lui vuole che gli esseri umani siano a immagine e somiglianza sua, non perché abbiamo la testa, le mani, le gambe un corpo e quindi assomigliano a Dio, non è questa la somiglianza di cui parla.
La somiglianza di cui Dio parla è che noi siamo suoi figli e questo ci fa essere somiglianti a Lui, non come siamo fatti.
Allora la somiglianza è il progetto di Dio, questo progetto doveva realizzarsi quasi subito, però gli uomini non si sono fidati di Dio nel giardino dell'Eden.
Gli uomini hanno diffidato di Dio, hanno dubitato di Lui, e allora Dio non ha detto: ah! Avete mangiato dell'albero della conoscenza del bene e del male?
Allora adesso non vi conosco più. Dio non ha detto così.
Dio ha detto: io continuo ad amarvi e realizzerò lo stesso il mio progetto.
Seguirò un altro itinerario, più lungo, faticoso, più doloroso, ma tanto tutto quello che ho nella mia mente, il mio progetto si realizzerà.
Infatti nel proto Vangelo: manderò il Salvatore ( Gen 4 ).
Da quel momento tutta la storia della salvezza ci parla di tutta la fatica che Dio ha fatto per farci capire che siamo suoi figli.
E ne ha fatta di fatica! prova ne è che a 2000 anni dalla Risurrezione, ancora non l'abbiamo capito, continuiamo a essere in contrapposizione a Dio.
Sì, Dio dice: ma io faccio.
Quindi due cose diverse, lui dice, però io, secondo me, agisco in un altro modo.
È una divisione interna che ci fa capire che noi non abbiamo ancora capito che cosa è stata la venuta di Gesù in mezzo a noi, che cos'è la redenzione che Lui ha operato.
La salvezza di Gesù, significa dire: ah l'uomo si è staccato da Dio, ha amato più se stesso che Dio, nel giardino dell'Eden?
E Gesù nell'orto degli ulivi dice: bene, io amerò più Dio che l'uomo, cioè amerò di più Dio che me stesso.
Nel giardino dell'Eden l'uomo ha detto: amo me stesso più che Dio.
Nell'orto degli ulivi Gesù dice: amo Dio più che me stesso.
L'esatto rovescio. Quella è stata la salvezza.
Perché Gesù è salito sulla croce solo perché ha amato il Padre più di se stesso e ha amato tutti coloro che il Padre amava, più di se stesso.
Quella è la passione! La passione di Cristo è Dio Padre ed è tutti coloro che Dio Padre ama, cioè noi.
Se questo poi ha causato la crocifissione e la morte, è già una conseguenza, una conseguenza della decisione che Gesù aveva preso: io amerò Dio sopra ogni cosa, più di qualunque altra cosa, più di me stesso e della mia stessa vita.
E questo ha ricucito lo strappo che si era verificato nel giardino dell'Eden; da quel momento in poi, finalmente Dio Padre dice: bene, adesso possiamo portare a compimento il progetto che io avevo sin dall'inizio.
Il disegno di ricapitolare in Cristo tutte le cose.
Così parla S: Paolo. Il disegno di Dio Padre che in Gesù Cristo tutti noi diventiamo figli, ma non possiamo diventare figli con i nostri sforzi.
Vi ricordate la Torre di Babele, sono riusciti a raggiungere Dio con le loro forze?
La Torre di Babele è crollata, perché gli uomini dicevano di raggiungere Dio con le loro forze.
Così me lo metto in tasca e comando io su Dio.
Io sarò Dio, di nuovo come nel giardino dell'Eden.
Non possiamo raggiungere Dio con le nostre forze, è Dio che si china verso di noi, è Dio che ci prende e ci porta su, come diceva santa Teresina di Lisieux.
Alla fine del secolo XIX, è morta nel 1897, già in qualche casa esisteva l'ascensore e lei era rimasta stupefatta di queste cabine che portavano ai piani superiori le persone, senza che dovessero salire le scale.
E lo usa persino nelle sue riflessioni, per assimilare l'ascensore alla Grazia.
È la grazia che ti porta verso Dio, non tu con le tue forze, quindi per poter ricevere questa grazia è importante che tu entri nel cuore di Dio.
E questa grazia che ti porta in alto verso Dio è nient'altro che lo Spirito Santo.
Dunque oggi, nella giornata di Pentecoste, esattamente a 90 anni di distanza della fondazione dell'Unione Catechisti, il fatto che ci troviamo qui a riflettere sulla grazia che ci trasforma, sullo Spirito Santo che ci fa essere veramente quello che dovremmo essere, è più che una coincidenza, è una volontà esplicita di Dio Padre che ha un progetto su ciascuno di noi e che sicuramente guiderà le nostre vite affinché possiamo realizzare quello che Lui sogna.
Domanda: io desidero realizzare quello che Dio sogna?
Perché Dio può avere dei progetti meravigliosi, però se non trova la mia disponibilità Lui non potrà fare niente.
State sicuri che Dio non usa l'ariete, Dio non butta giù i cancelli della nostra roccaforte, Dio sta alla porta e bussa.
Se mi apri, dice Gesù, io e il Padre verremo da te e ceneremo insieme, faremo una grande comunione, tu sarai sorretto dalla luce dello Spirito Santo, proverai la protezione di Dio Padre e la compagnia di Gesù Cristo Salvatore.
Ma se non apri, dovrai camminare per tutta la tua vita da solo, barcamenandoti nel discernimento: avrò fatto bene, avrò fatto male, sono stato docile, ho versato sul corpo di Cristo, che è la Chiesa, il vasetto di olio profumato, che la rende splendida?
Non abbiamo mai pensato che come catechisti, ma anche come semplici cristiani, noi siamo chiamati a essere come dei preziosi ricamatori.
A noi è affidata una parte dell'abito da sposa della Chiesa.
Se noi notiamo che l'abito da sposa è stracciato e Dio ce lo ha affidato, perché lo lasciamo stracciato?
Dio ci ha dato una quantità di gemme, di ricami, di fili preziosi che noi dobbiamo fare e se non li facciamo noi, l'abito da sposa della Chiesa, che è la sposa di Cristo, rimane stracciato.
Allora la mia vocazione che si esercita, per me nel sacerdozio, per suor Eleonora nella vita religiosa, per Leandro e gli altri catechisti in un'altra forma di vita religiosa, nel vostro stato di coniugi oppure di persone singole o di vedovi oppure di fidanzati ecc. ecc. ognuno ha il suo compito.
Il servizio alla Chiesa non è un di più, è quello che tu sei, è quello che tu devi fare, è la parte di abito che se non curi tu, se non restauri tu, se non ricami tu, se non metti tu le gemme preziose che hai ricevuto che sono i tuoi talenti, le tue capacità, quella parte di abito da sposa resterà vecchia, inutile, stracciata e la sposa di Cristo resterà sempre impresentabile.
Dicevo prima, è facile salire sul piedistallo per condannare gli altri, ma noi abbiamo tessuto la nostra parte dell'abito da sposa?
Perché questo è ciò che Dio ci ha affidato e non possiamo dire: ah doveva farlo tizio, Caio e Sempronio; ognuno la sua parte, chi ne avrà tanto chi poco, ma ognuno deve fare la sua parte. Allora il nostro essere nel giorno di Pentecoste è proprio per questo motivo.
Abbiamo bisogno del tuo prezioso Spirito Santo, senza del quale non siamo in grado di fare nulla.
Lo Spirito Santo soffia nei nostri cuori la verità, lo Spirito Santo è vento per le tue vele.
Nel giorno di Pentecoste lo Spirito Santo si manifesta con due simboli.
Ci sono altre volte in cui lo Spirito Santo scende: nel cuore di Maria nell'annunciazione, quando Gesù è sulla croce reclina il capo e si dice in latino: emisit spiritum, che vuol dire, mandò fuori di sé lo Spirito.
In italiano diciamo spirò, ma è molto meno evidente, invece emise lo Spirito, cioè lo mandò.
Però lo Spirito Santo non è sceso solo in quelle occasioni, pensate al battesimo di Gesù nel Giordano, di nuovo lo Spirito Santo scende in un'altra forma ancora, si manifesta sotto forma di colomba.
Nel giorno di Pentecoste, 50 giorni dopo, lo Spirito Santo si manifesta con due simboli: suono di un vento che si abbatte gagliardo e un fuoco che si divide in fiamme.
Perché questi due simboli e perché tutte le volte che lo Spirito Santo si manifesta, si manifesta in un modo diverso?
Evidentemente ogni volta che lo Spirito Santo viene, viene in un modo diverso e produce effetti diversi.
Quando viene invocato sopra il calice e sopra il pane, viene lo Spirito Santo?
Sì E cosa produce? L'Eucaristia.
Quando viene invocato durante la confessione, viene lo Spirito Santo?
Cosa produce? Il perdono dei peccati.
Quando i due coniugi si donano reciprocamente viene invocato lo Spirito Santo e cosa produce? Il matrimonio.
E così per ogni sacramento.
Nel giorno di Pentecoste ci sono questi due simboli: il vento che si abbatte gagliardo e il fuoco, perché?
Non poteva essere qualche cosa altro? in fondo con Elia c'era un vento, ma era un vento lieve, sottile sottile e Elia uscito dalla sua grotta perché aveva sentito il soffio di Dio.
Allora possiamo individuare questa duplice spiegazione: il vento che si abbatte gagliardo è un monito, una profezia; a cosa serve il vento secondo voi?
A scuotere, spingere, portare via.
Ricordatevi che Gesù dice: lo Spirito nessuno sa di dove viene né dove va, allora se vogliamo intuire il significato più pregnante di quella discesa di Spirito Santo, quello che ha dato inizio alla Chiesa.
Allora possiamo riassumere tutto con una frase, che potrebbe essere questa: vento per le tue vele! Ditelo!
Certo che se tu le vele le tieni legate, può venire anche una bufera, ma non succede niente!
Se c'è il vento è perché tu apra le vele.
Quindi primo significato: lo Spirito viene e ti dice che è tempo di aprire le vele, perché è ora di partire.
Spiega le vele, perché il vento viene di dove non sai e ti condurrà dove non sai, però è ora che tu apra le vele.
Questo è il primo significato di Pentecoste.
Secondo significato: è un fuoco, da cui si dividono le lingue sopra ogni apostolo e su Maria Santissima.
Come mai una fiamma? Lo Spirito santo ha assunto tutte le forme, persino il contrario della fiamma, l'acqua.
Come mai usa la fiamma? Guardate che meraviglia che ha usato per farci capire, un modo davvero divino!
Riuscite a immaginare la moltiplicazione dei pani e dei pesci?
Ma come hanno fatto i pani e i pesci a moltiplicarsi? Come una fonte inesauribile.
L'immagine della fiamma è l'immagine più facile per capire come può avvenire una moltiplicazione di pane e di pesci.
Immaginate di avere in mano un fiammifero, accendete il fiammifero, ognuno dei tuoi vicini ha in mano un bastoncino di legno o una candela.
Tu puoi accendere le candele, puoi "dare" la fiamma senza perderla.
Quindi tu vedi che la fiamma in natura è l'unica cosa che si moltiplica senza che si perda niente di quella fiamma.
Tu puoi accendere centinaia di candele se hai un fiammifero lungo e non perdi assolutamente la tua fiamma.
Allora lo Spirito Santo che si manifesta come fiamma è lo Spirito di Dio che viene dentro di te e ti fa unità, da un'unica fiamma tutte le fiamme e tu non perdi assolutamente niente.
Quindi duplice significato: vento per le tue vele, fiamma di unità.
Allora il messaggio della Pentecoste per tutti cristiani, i discepoli lo hanno capito subito, bisogna vedere se noi lo abbiamo capito.
È un duplice messaggio. È ora di aprire le vele, bisogna fare qualcosa, non siete più spettatori.
E quello che si sta dicendo dei discepoli di allora, lo sta dicendo il Signore a noi.
Mi dispiace, ormai lo avete sentito, non potete più far finta di non saperlo.
Quindi il messaggio di Pentecoste per ogni battezzato, non solo per quelli che fanno il corso di catechisti, per ogni battezzato è vento per le tue vele e fuoco di comunione.
Lo Spirito Santo ti fa essere una cosa sola dovunque tu sia.
Se tu trovi un credente a Timbuktu tu ti senti a casa, perché è il medesimo sangue, il medesimo Spirito che circola dentro di te.
Un solo corpo un solo sangue un solo Spirito un solo Padre un solo Signore, un solo Dio padre di tutti.
Allora lo Spirito ti fa essere una cosa sola, come si chiama questa cosa sola che lo Spirito ha creato? Si chiama Chiesa.
Lo Spirito Santo crea la Chiesa. La Chiesa è nata il giorno di Pentecoste.
Oggi è il nostro compleanno, facciamoci gli auguri.
È volontà dello Spirito Santo che il corpo di Cristo cresca; come farà a crescere, da solo?
Neanche i bambini nascono da soli, ci vuole la collaborazione delle persone umane.
Dio potrebbe far nascere dei figli di Abramo dalle pietre, dice Gesù? perché non lo fa?
Perché Dio ha deciso che farà tutto insieme con gli uomini e senza gli uomini non farà mai niente.
Dio potrebbe fare una Chiesa stupenda, meravigliosa, senza ombra di peccato!
È onnipotente o non lo è? Perché non lo fa?
Perché Lui ha detto: la mia Chiesa siete voi, il capo è Gesù, ma voi siete le membra.
Quindi io non vi scavalco, come fa la gente del mondo, che si scavalca per fregare il prossimo.
Io non vi scavalco, vi rispetto.
E se questo mi costa flagellazione e crocifissione non importa, io vi amo, vi rispetto fino in fondo.
E se mi crocifiggerete, mi lascerò crocifiggere, perché vi amo.
Dio farà questo e l'ha fatto.
E allora quale potrebbe essere il significato per noi di Pentecoste?
Per ciascuno sicuramente c'è una parola del Signore che lo spingerà a una presa di coscienza più autentica e più forte di quello che è il battesimo.
Il battesimo non per essere spettatori di ciò che gli altri fanno, o di ciò che Dio fa, il battesimo per essere collaboratori di Dio.
Non l'abbiamo capito a suo tempo, lo abbiamo capito adesso.
In fondo per tutti coloro che hanno ricevuto la cresima a suo tempo fu detto: hai ricevuto la Cresima, ricordati che adesso sei diventato soldato di Cristo.
Vuol dire che tu stai dalla parte di Gesù Cristo, vuol dire che tu diventi attivo, efficace, intraprendente, pieno di iniziative, vuol dire che tu fai qualche cosa.
Non che tu siedi nel banco in Chiesa, quando ti va bene e assisti alla Messa.
Tu partecipi al Corpo di Cristo e quindi edifichi il corpo di Cristo.
Metti a disposizione il tempo che hai, metti a disposizione l'intelligenza che hai, la salute che hai, i beni che hai, la famiglia che hai, perché questo il Signore ti ha dato, non perché tu te lo goda in panciolle, ma perché tu gioisca di quello che il Signore ti ha dato e perché altri gioiscano per quello che il Signore ti ha dato.
Perché non puoi dire: ah io amo tutti, e lo dici solo e non lo fai.
Questo significa smentire la Pentecoste, smentire la presenza dei doni dello Spirito Santo nella nostra vita, misconoscere i carismi dello Spirito Santo, che ci sono e che vanno utilizzati.
E mi pare di avervi detto, che i doni servono per la tua crescita nella santità.
I carismi servono per servire Cristo nella Chiesa, sono a servizio, non sono fine a se stessi, non sono il tuo vanto e la tua gloria, è il vanto di Dio il tuo carisma.
Se hai un carisma è gloria di Dio, non tua.
Se è un dono, invece, è bontà di Dio per te, perché Lui dice: poiché tu hai bisogno di questo, eccoti il dono della sapienza, della scienza, dell'intelletto, del consiglio, della fortezza, della pietà del timor di Dio.
Ma prima di tutti questi tre doni speciali, senza dei quali non puoi fare niente: eccoti la fede, la speranza e la carità.
Ora hai tutto ciò che ti serve per crescere in sapienza, in età e in grazia; hai il mio Spirito Santo che ti serve per crescere, ma ricordati il mio Spirito Santo oltre che far crescere te, è anche vento e fuoco, vuol dire che il mio Spirito Santo per te è vento per le tue vele e fuoco di comunione.
L'ultima cosa, lo Spirito Santo e l'Eucaristia.
Lo Spirito Santo mediante l'invocazione della Chiesa con le stesse parole di Gesù, produce la transustanziazione, vuol dire che quel pane e quel vino si manifestano esteriormente come pane e vino, ma è cambiata l'essenza, non sono più né pane né vino, ma sono il Corpo, il sangue, l'anima e la divinità di Gesù Cristo.
Quando tu vai a ricevere la comunione cosa ti dice il sacerdote?
"Questo è' il corpo di Cristo" e tu rispondi "Amen" e cioè dici: è proprio vero, è così e lo ricevi.
Ma hai pensato che cosa vuol dire che tu dici: è vero che è il corpo di Cristo, vuol dire che tu dici che quel pezzettino di pane consacrato che cos'è?
Il Corpo, sangue, anima e divinità di Gesù Cristo, dove il Corpo è la Chiesa.
Vi rendete conto delle conseguenze che ha tutto questo?
Tu dici: è così, assumo dentro di me, cioè mi metto in comunione con: il Corpo il sangue la divinità e la Chiesa e non ti dimenticare che tua suocera è Chiesa e che tua nuora, tuo genero sono Chiesa e che il tuo capoufficio, che ti fa le scarpe, è Chiesa, e che quella tua sorella, quel tuo fratello, quel tuo cognato che si sono preso la tua fetta di eredità, sono Chiesa.
E quando tu vai a fare la comunione e ti accorgi che non sei in comunione, che vai a fare?
Perché è facile fare la comunione con la Madonna; chi non va d'accordo con la Madonna?
È facile fare la comunione con tutti i nostri fratelli, parenti, amici che sono già in Paradiso, perché se sono in Paradiso vuol dire che sono Santi.
È facile fare comunione con i nostri parenti, amici che sono in Purgatorio, ammesso che potessimo vederli Sì.
Ma con il tuo vicino di casa che ti scuote le briciole sul tuo balcone è facile andare d'accordo?
Allora attenzione, perché vedete che cosa fa lo Spirito Santo: fa l'Eucaristia e l'Eucaristia fa la Chiesa, e viceversa.
Quando tu fai la comunione con il Corpo il sangue l'anima e la divinità e la Chiesa, vuoi dire che lo Spirito Santo ti conduce a un itinerario di comunione.
Per questo è fuoco, perché tutte queste fiamme diverse, unite diventano una sola fiamma.
Se tu metti insieme tutte le candele accese, ne fai un falò, hai tante diverse o hai una sola fiamma?
Una sola fiamma, più grande, ma una sola fiamma.
Ecco che cosa fa lo Spirito Santo, ti conduce all'unità perfetta, alla comunione perfetta.
Allora forse è facile fare la comunione con Gesù, perché è bravo, ma non è tanto facile fare la comunione con tutti gli altri, con tutti quelli che sono al nostro fianco e che camminano più o meno verso il Signore.
Forse non abbiamo ancora ricordato a sufficienza, che la Chiesa è fatta di poveracci, che vogliono diventare migliori, vogliono diventare buoni.
Vuol dire che se vogliono diventare buoni, lo sono? Ancora no!
Vuol dire che il cammino del cristiano è un cammino da una situazione più debole a una situazione più forte.
Se non siamo realisti, se non ci mettiamo il cuore in pace, se non ci diciamo la verità, noi saremo sempre dei poveri illusi.
Siamo delle persone che vivono con la testa nel sacco, perché la realtà dei fatti non è questa.
Gesù non si è stupito affatto della debolezza delle persone che erano vicino a sé, ha continuato a servirli.
Gesù non ha condannato Pietro che lo aveva rinnegato, non ha condannato gli altri dodici che sono fuggiti via, non ha condannato neanche Giuda.
Ognuno si condanna da solo.
Allora se Gesù non si è spaventato, se Gesù non ha condannato l'adultera che tutti volevano lapidare, allora noi siamo meglio di Gesù che condanniamo quelli che sbagliano?
Noi quante volte sbagliano al giorno?
Vedete quale differenza c'è tra la Chiesa come dev'essere e ciò che dicono quelli che non hanno una coscienza, quelli che ripetono come dei pappagalli ciò che dicono i giornali.
Allora, importante, giorno di Pentecoste abbiamo la necessità vitale, assoluta, inderogabile, di invocare lo Spirito Santo dentro di noi e di dire Spirito Santo dammi il coraggio di mettermi in gioco, dammi il coraggio di rendermi disponibile, dammi il coraggio di vedere quello che posso fare, che dovrei fare e che fino adesso ho fatto finta di non vedere, dammi il coraggio della verità.
Lo Spirito Santo conduce alla verità.
Nei giorni passati, ho incontrato una persona che ha fatto l'esperienza della droga.
Perché è giunto alla droga? Per una menzogna.
Nella scuola ha avuto dei gravi insuccessi, ha cominciato a credere di non essere come gli altri: menzogna!
È come gli altri, ha solo passato un periodo di crisi, ma non c'era nessuno vicino a quella persona a dirgli: non è vero che sei meno degli altri, non è vero che non vali.
Questa persona ha cominciato a credere a questa menzogna: io non sono come gli altri.
Allora per dimostrare di non essere come gli altri, ha cominciato a fare l'esperienza della droga.
Mentalità contorta finché volete, ma cosa credete che il nemico di Dio abbia una mentalità retta?
Chi è che suggerisce l'autodistruzione, noi stessi o il nemico di Dio?
Chi gioisce nel vederci distrutti?
Allora pensate che il diavolo esiste e le tentazioni ci sono e sono di qualsiasi genere.
Questa persona non se ne è accorta, non sapeva discernere la voce dello Spirito dalla voce del nemico e ha creduto che quello che le veniva detto nel suo inconscio fosse la verità.
Tu non sei come gli altri, tu non vali.
E dato che quella verità le faceva troppa paura, quella persona ha cominciato ad anestetizzare quella paura, a stordirsi per non sentirla.
C'è chi prende l'alcool, chi fa una vita sfrenata, chi fa una vita notturna: dove è buio è tutto nascosto.
Perché i nostri giovani vivono di notte? Perché la trasgressione ad ogni costo?
Perché evidentemente c'è un'insofferenza interiore, c'è una coscienza che deve essere formata, c'è una verità che deve essere detta e nessuno gliela dice.
Ah! ma tanto c'è l'insegnante di religione, ci pensa lei. Bravo!
Questo qui non è educare, questo qui è delegare, è lavarsi le mani, questa è omissione.
Poi dopo ci stupiamo se le persone vivono di notte.
Nella notte tutto è buio, nel giorno le opere della luce vengono alla luce, come pure quelle del buio.
Bene, credo che ci siano molti motivi di riflessione.
Ora ci sarà un tempo di deserto e vi dirò come vivere il deserto: con una grande radicalità.
Sarà un tempo un po' lungo, perché è il tempo in cui Gesù parla nel vostro cuore.
Avete avute molto provocazioni dall'insegnamento di oggi, provocazioni che possono dare fastidio e se danno fastidio meglio, perché vuol dire che hanno funzionato.
In questo tempo potete passeggiare, da soli, con la Bibbia, cercando di isolarvi mentalmente e pensare solo a voi.
Non è egoismo, questa è serietà: sono venuto qui, perché voglio pensare alla mia anima, quindi adesso mi immergo nella natura che Dio ha creato, mi faccio delle passeggiate e mentre passeggio, ripenso a tutte queste cose.
Se voglio, mi scrivo le riflessioni. In quel momento il Signore ti parlerà nel tuo cuore, ti farà venire in mente qualche cosa e lo scrivete, consultate la Bibbia.
Sfruttate bene questo tempio che avete a disposizione, perché è un tempo utilissimo, che vi servirà sempre.
Dopo di che vi chiedo di tornare all'ora stabilita, non arrivate né prima né dopo, la puntualità è un segno di spiritualità autentica: non facciamo aspettare gli altri e non mi faccio aspettare. Andate, pregate, state alla presenza del Signore.