Il dono della vita

Nascere

La TV e i giornali ci parlano sempre più sovente di casi in cui la nascita di un bambino è preceduta da artifici scientifici: inseminazioni artificiali, uteri in prestito, ovuli e spermatozoi surgelati, clonazioni.

La presenza costante in TV di queste notizie ci dà l’idea che gran parte delle nascite avvengano così. È un falso.

Escluse rarissime eccezioni, la nascita di una persona umana avviene nel grembo naturale di una famiglia.

Se qualcuno mi chiede chi sono, rispondo con il mio nome e anche con il mio cognome.

Indico così la famiglia da cui provengo, e a cui sono legato come un ramo alla pianta.

Il colore dei miei capelli, la vivacità del mio carattere, persino l’inflessione della mia voce fa dire ai parenti: "Assomigli tanto al tuo papà, parli proprio come parlava tua mamma".

Tutti siamo stati tessuti sul telaio di due esseri umani che si sono amati e ci hanno donato la vita.

Due correnti umane sono venute a convergere, a unirsi, a formare una famiglia.

E in questa famiglia siamo nati noi. Papà e mamma ci hanno dato il corpo.

Noi Cristiani aggiungiamo: e Dio ci ha dato l’anima. Figli di papà, di mamma e di Dio.

Sbocciati in una famiglia dove abbiamo imparato a sorridere, dopo aver pianto tanto e dato tanta insonnia e tanto lavoro alla mamma e al papà.

Alla scoperta dell’uomo

Le domande profonde

Questo bambino, appena cresce, fa domande a non finire.

Per qualche tempo ogni risposta lo appaga.

Ma facendosi giovane, adulto, comincia a porre domande più profonde, e cerca risposte più profonde.

Viene così a imbattersi nella domanda più grande di qualsiasi risposta che si possa dare da solo: chi sono io? Chi è la persona umana?

Chi è questo essere che, provenendo da una origine oscura, attraversa rapido la luce e il tepore di un insieme di giorni, per ripiombare in un’oscura fine? Che senso ha questa vita?

Non facciamoci illusioni. C’è tanta gente che domanda solo che cosa dice il suo oroscopo, chi vincerà il campionato di calcio, chi sarà il prossimo conduttore di Sanremo.

Ma, per fortuna del mondo, c’è anche gente che si fa altre domande, le domande profonde che abbiamo ricordato, e che possiamo incatenare in una serie di 10 interrogativi:

1. Che cos’è la vita? Un susseguirsi di giorni senza senso?

2. Che cos’è la morte? La fine inesorabile di tutto?

3. Che cos’è questo mondo? Un ammasso di cose senza senso?

4. Chi sono io? Una combinazione di molecole cresciuta per caso sulla terra?

5. Chi fa il male paga con la sofferenza. Questo mi sta bene. Ma perché gli innocenti soffrono? Una vita felice, un domani di pace non ci sarà mai per queste persone?

6. La persona umana è solo un animale evoluto? Nulla di più?

7. Quando sento la voglia di impegnarmi per la pace, di battermi per la giustizia, sono solo un sentimentale illuso?

8. Il grande desiderio di felicità che porto in me, di una festa che non finisca mai, è un’illusione?

9. Ci sarà qualcosa al di là della morte? O con la pietra tombale o la fossa comune è finito tutto?

10. Chi ha fatto soffrire non sarà mai castigato? Chi ha sofferto non sarà mai ripagato? È vera quella cinica sentenza che "chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto"?

Le risposte di Dio

A tutte queste domande ( e a mille altre che spuntano nella mente nei momenti più densi di vita ) la Bibbia, cioè la Parola di Dio, risponde.

Ma non come un libretto di quiz. Dà risposte larghe, coinvolgenti, parla di tutta la vita, che può essere investita dalle tenebre o dalla luce, da una luce che viene dall’alto, che ritorna in alto, che nessuno potrà spegnere mai.

Cerco di condensare ( a costo di inaridirle ) queste risposte.

1. La vita. Non è un insieme di giorni senza senso, ma un dono che Dio ci ha fatto perché viviamo insieme, aiutandoci a vicenda, volendoci bene e cercando la felicità insieme.

Lo afferma con parole gravi il profeta Isaia: "Così dice il Signore Dio che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciò che vi nasce, da’ il respiro alla gente che la abita e l’alito a quanti camminano su di essa: "Io, il Signore, ti ho chiamato"." ( Is 42,5 ).

E Gesù ha proclamato la legge della vita: "Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri." ( Gv 13,34 ).

2. La morte. Non è la fine inesorabile di tutto, ma la fine di una tappa di una vita senza fine.

Su questa soglia ci incontreremo con il Figlio di Dio, che ci avvolgerà con la sua misericordia, ci domanderà se siamo stati misericordiosi: se gli abbiamo dato da mangiare quando era affamato nei poveri, da bere quando aveva sete nei malati riarsi dalla febbre; se l’abbiamo vestito quando tremava di freddo nei vecchi infagottati e abbandonati… ( Mt 25,31-45 ).

3. Il mondo. Non è un ammasso di cose senza senso, ma la grande casa preparata da Dio per i suoi figli ( Gen ).

Una casa ricca e bellissima, imperfetta, affinché gli uomini e le donne lavorino a perfezionarla, e deperibile, se le persone, usando male della loro libertà, la sfrutteranno con egoismo. ( cfr. Profeti Amos, Michea, Sofonia, nell’Antico Testamento ).

4. Io non sono soltanto una combinazione sapiente di molecole, ma una creatura che Dio ha fatto a sua immagine ( Gen 1,26 ).

Una creatura che egli comprende e perdona con amore: "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?

Anche se ci fosse una donna che si dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai." ( Is 49,15 ).

Una creatura, che in Gesù è diventata "figlio di Dio" ( Gesù ci invita a rivolgerci a Dio chiamandolo "Padre" , come leggiamo nel Vangelo di Mt 6,9 ).

5. Perché gli innocenti soffrono? La responsabilità è in buona parte nostra, che opprimiamo i deboli ( Am ), e consumiamo per la guerra i beni che dovremmo usare per realizzare la giustizia ( Is 2,4 ).

Ma nella sofferenza c’è anche qualcosa di misterioso, che Gesù non spiega ma assume in sé, attraverso la croce.

6. La persona è il termine di una lunga evoluzione.

Ma non è un animale evoluto. È un figlio di Dio.

L’unica preghiera che Gesù ha insegnato comincia con le parole "Padre nostro che sei nei cieli." ( Mt 6,9 ).

7. Quando sento la voglia di impegnarmi per la pace, di impegnarmi per la giustizia non sono un sentimentale illuso.

Sono tra coloro ai quali Gesù ha detto: "Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia…

Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio." ( Mt 5,6-9 ).

8. Il grande desiderio di felicità non è un’illusione.

Dio assicura per bocca di Isaia: "Ecco infatti io creo nuovi cieli e nuova terra; si godrà e si gioirà sempre di quello che sto per creare, e farò di Gerusalemme una gioia, del suo popolo un gaudio.

Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia." ( Is 65,17-19 ).

9. Con la pietra tombale o la fossa comune non sarà finito tutto.

Davanti alla tomba di Lazzaro, Gesù dice a Maria di Betania: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà." ( Gv 11,25 ).

10. È vera la cinica sentenza "chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto"?

La risposta più limpida e concreta la troviamo nel Vangelo di Mt 25,31-46.

Gesù, alla fine della storia umana, dice alla moltitudine: "…Venite, benedetti del Padre mio… perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare…

Via, lontano da me, maledetti, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare…

Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me".

Dio dà le indicazioni perché la vita umana funzioni bene

Dio è "l’inventore" dell’uomo.

Come l’inventore di un computer dà le indicazioni perché il "suo" computer funzioni bene, Dio ha dato le indicazioni perché la "sua" creatura umana funzioni bene e il mondo non si trasformi in una giungla dove il più forte sbrana il più debole.

Il primo "foglietto di indicazioni" ( il "foglietto", secondo la Bibbia, era formato da due tavole di pietra! ) Dio lo diede a Mosè.

Viene chiamato "le dieci parole" o "i dieci comandamenti".

Gesù, con l’autorità di Dio, perfezionò questo "foglietto" affermando che tutte le norme si possono condensare in una sola parola: amore.

Amare Dio e amare gli altri ( = il prossimo ), schiacciando l’egoismo e l’indifferenza che sono il contrario dell’amore, è l’unica strada che porta alla serenità.

Spunti di riflessione

1) Quali sono le domande che vi fate normalmente?

Solo domande terra terra o anche domande profonde?

2) Quali sono le "domande profonde" che a volte vi fate? Ne provate turbamento, angoscia?

3) Avete cercato almeno qualche volta le risposte nel Vangelo? Le avete trovate? Sapreste esporre queste domande e queste risposte ai vostri figli?

4) Come vorreste che fosse presentata la fede cristiana esposta nella prima parte di questa scheda durante il rito del Battesimo ( scheda 6 ) e del Matrimonio ( scheda 8 )?