I contenuti della missione |
Ogni scheda utilizza la metodologia conciliare dell’ “assumere, purificare, elevare” ( Gaudium et Spes ) indicativamente è formata da quattro parti:
dando delle prospettive di continuità nella pastorale giovanile parrocchiale.
Nel nostro mondo trionfano i volti: attori, calciatori, personaggi ricchi e famosi.
Sorridono impeccabili dai cartelloni o dagli schermi televisivi, tappezzano le pagine di diari e quaderni, di mobili e pareti.
Oggi essere qualcuno comporta di acquisire lo status di immagine.
Ma l’umanità ha nostalgia di un altro volto quello di Dio.
Non è un volto come gli altri, non è un poster da aggiungere agli altri.
Ma dove si svela questo volto nascosto?
C’è modo di scorgerne i lineamenti, di individuarne le tracce?
Come si svela il fascino di Dio in un tempo saturo di immagini?
Le domande se accolte e portate a lungo, possono avere una risposta.
La vita quotidiana ne conserva le orme: contiene molto più di quanto riusciamo a rappresentarci.
La storia è gravida di Dio, il tempo parla dell’Eterno, tutta la realtà porta i segni di Dio.
I giovani esprimono sensibilità verso i temi dell’ecologia e del rispetto della natura.
I valori della vita e del bello conducono alla fede nel Dio creatore, alla meraviglia del “cielo stellato sopra di me”.
Questo annuncio illumina e chiarisce il rapporto fede-scienza e la delicata relazione tra valori terreni e beni del cielo, tra dimensione penultima e ultima dell’esistenza: tematiche che riguardano molto da vicino la vita dei giovani che studiano o si avviano alle prime esperienze del lavoro.
I nuovi linguaggi affettivi dei giovani e i nuovi modelli di comportamento sessuale, la nuova autopercezione della donna costituiscono lo spunto per la presentazione, in senso positivo, dell’annuncio biblico della sessualità che illumina e trasforma le grandi esperienze giovanili della coeducazione, della vita di coppia, del fidanzamento e del matrimonio.
Sublime infatti non è solo il cielo stellato ma anche “la legge morale dentro di me”.
Le tante forme del soggettivismo giovanile, il loro bisogno evidente di rapporti autentici, i valori della solidarietà e partecipazione sociale, che mobilitano tanti giovani, vengono pienamente recepiti dalla Antropologia cristiana che considera l’uomo sempre ed esclusivamente come fine.
Il rapporto individuo e società, prospettato dall’annuncio biblico acquista così un solido fondamento per realizzazioni sempre nuove e feconde nella città degli uomini.
La ricerca della verità, l’avversione verso le ideologie totalitarie, la volontà di porsi criticamente verso le menzogne e le ingiustizie del mondo sono valori avvertiti da molti giovani, insieme al bisogno di interiorità e di riflessione.
Molti loro comportamenti denunciano l’insoddisfazione per la sazietà della materialità, nella forma della noia e della demotivazione.
Adorare il Padre in Spirito e Verità, come insegna Gesù, è la premessa per incontrare la Parola del Vangelo e viverla autenticamente nel contesto di un sano pluralismo e di autentico ecumenismo.
Il fascino dell’artificiale e la tentazione dei narcotici sono un inganno per i giovani ed un rischio diffuso.
La fede che trasfigura la realtà è risposta al loro bisogno di autenticità.
Annuncia un evento grandioso: Gesù risorto è il Figlio di Dio! Non è una metafora, è una realtà.
La sua Parola dà senso alla vita la illumina e la trasforma.
Nel lavoro, nella cultura, nella vita della società i giovani non hanno molto spazio: il loro mancato protagonismo mette in evidenza le contraddizioni della società del benessere e del profitto.
La Gloria del Figlio dell’Uomo risplende nel crocifisso, la croce scandalosa ma sicura strada di salvezza.
La scelta degli ultimi e l’impegno per la giustizia sono elementi costitutivi dell’annuncio cristiano, lo stile di vita orientato alla virtù della povertà, una diretta conseguenza.
I giovani sono costituzionalmente aperti al cosmopolitismo: si sentono cittadini del mondo nelle loro sensibilità nelle loro musiche, nella facilità della comunicazione.
Tuttavia non mancano forme ed espressioni preoccupanti di etnocentrismo e di chiusura, di indifferenza e di stigmatizzazione verso i diversi ed i perdenti.
Il perdono e la misericordia, atteggiamenti evangelici fondamentali sono alla base dell’impegno per la non violenza e per la costruzione della pace.
La socializzazione e la frequentazione, l’intensa vita affettiva nei gruppi e nelle compagnie sono esperienze quotidiane degli adolescenti e dei giovani.
Sono valori che possono introdurre alla comprensione dell’esperienza della Chiesa come l’ha voluta Cristo, esperienza che nei gruppi, nelle parrocchie e nei movimenti e associazioni ecclesiali è possibile ripetere.
L’allettante invito al divertimento ed alla distrazione cela spesso un bisogno intenso di autenticità e di senso.
La fede in Dio non si esprime soltanto eticamente nell’impegno verso il prossimo, ma anche esteticamente nella pienezza festosa della vita.
Cristo libera per la libertà ( Gal 5,1 ) non per imporre nuove leggi.
Dall’annuncio cristiano non deriva solo l’invito ad una vita buone ( l’etica ) ma anche l’impegno per una vita bella ( estetica ) perché in Gesù Dio non solo ha parlato ma anche si è fatto vedere e contemplare.
La Grazia è promessa e garanzia della vita come realizzazione piena della bellezza.
La fortuna di appartenere e crescere in un gruppo rende i giovani sensibili all’azione dello Spirito che fa dei credenti un cuor solo ed un’anima sola.
La Chiesa esiste per il mondo, come annuncio e come servizio, ma già in se stessa dovrebbe offrire dei segni dell’esistenza libera e redenta che costituisce la sua vocazione e che prende la duplice forma dell’esistere per gli altri ed esistere con gli altri.
Le nuove espressioni della ritualità giovanile, che spesso vivono nel divertimento notturno sono un possibile spunto per rendere esplicita quella domanda di eternità e di cielo che i giovani portano in sé.
La gloria del Dio Crocifisso è il futuro che irrompe nel presente e che porta al capovolgimento di tutti i valori e alla relativizzazione di ciò che spesso la mentalità mondana divinizza.
Il mondo non è una valle di lacrime ma neppure un paradiso realizzato: è il campo dell’impegno e della testimonianza.
La musica dei giovani si colora spesso di tonalità emotive che sembrano porre molte domande religiose.
La preghiera e la celebrazione cristiane non sono vissute come evasione ma come anticipazione del futuro di Dio.
I credenti non vogliono vivere in superficie: la croce di Cristo è il punto focale dell’umanità la sua resurrezione il fondamento di tutte le speranze.