Servire la verità |
"Fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione: ecco la grande sfida che ci sta davanti nel millennio che inizia, se vogliamo essere fedeli al disegno di Dio e rispondere anche alle attese profonde del mondo" ( NMI 43 ).
Questo compito che Giovanni Paolo II affida a tutta la Chiesa, al termine del Grande Giubileo, interpella profondamente anche noi e ci invita a vivere la nostra presenza di Chiesa nella società secondo la dimensione del servizio e della carità.
E il primo servizio di carità che il mondo pretende da noi è quello della verità.
All'uomo di oggi assetato di verità, alla ricerca del senso profondo della propria vita e del proprio impegno, esposto alla tentazione dell'assurdo e dell'effimero, la comunità cristiana deve essere capace di annunciare il significato profondo di tutta la realtà che è Gesù Cristo.
Come Pietro, alla Porta Bella del Tempio di Gerusalemme, siamo chiamati ad annunciare, con le parole e con la vita, ad ogni uomo che grida verso di noi la sua disperazione:
"Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!" ( At 3,6 ).
Il vero servizio alla verità aiuterà la Chiesa a vivere, sull'esempio del suo Maestro e Signore, la dimensione dell'umiltà, a non inseguire la logica dell'efficienza e del successo, a non perseguire finalità e strumenti di potere, ma a farsi compagna di viaggio di ogni uomo per aiutarlo a comprendere che l'incontro con Cristo è sempre fonte di libertà e di realizzazione.
Il compito più grande che i discepoli di Gesù possono svolgere nella società è certamente quello di rivelare ad ogni uomo il segreto profondo della libertà, del coraggio di "stare in piedi" e di camminare con dignità nella storia.
Il servizio alla verità stimola la Chiesa a ricercare e ad annunciare, in ogni situazione e problema della vita sociale, la verità delle cose, premessa indispensabile per una gerarchia di valori che aiuti e indirizzi le scelte collettive verso una piena ed autentica realizzazione dell'uomo e delle sue aspirazioni più profonde.
Infine, servendo la verità, la Chiesa avrà la forza di farsi interprete e garante delle esigenze vitali e delle giuste rivendicazioni dei più poveri e dei più deboli.
In un mondo, sovente segnato dalla logica perversa del successo e della sete di guadagno, generatrice di egoismo, dobbiamo affermare il valore della giustizia, come vero fondamento del vivere sociale e testimoniare con il nostro stile di vita che solo l'amore può rendere più bella e più fraterna la comunità degli uomini.
È nel rispetto e nell'annuncio della verità sull'uomo e sul suo destino di salvezza che la nostra Chiesa di Torino è stata in passato, e può ancora oggi continuare ad essere, uno dei più significativi laboratori della solidarietà sia in favore della vita, dal suo inizio fino al suo tramonto, sia a sostegno di chi fatica per povertà, per malattia o per altri disagi personali.