Genesi |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Giacobbe carpisce la benedizione di Isacco |
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1 Isacco era vecchio e gli occhi gli si erano così indeboliti che non ci vedeva più. Chiamò il figlio maggiore, Esaù, e gli disse: « Figlio mio ». Gli rispose: « Eccomi ». |
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2 Riprese: « Vedi, io sono vecchio e ignoro il giorno della mia morte. | |||||
3 Ebbene, prendi le tue armi, la tua farètra e il tuo arco, esci in campagna e prendi per me della selvaggina. | |||||
4 Poi preparami un piatto di mio gusto e portami da mangiare, perché io ti benedica prima di morire ». | |||||
5 Ora Rebecca ascoltava, mentre Isacco parlava al figlio Esaù. Andò dunque Esaù in campagna a caccia di selvaggina da portare a casa. |
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6 Rebecca disse al figlio Giacobbe: « Ecco, ho sentito tuo padre dire a tuo fratello Esaù: |
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7 Portami la selvaggina e preparami un piatto, così mangerò e poi ti benedirò davanti al Signore prima della morte. | |||||
8 Ora, figlio mio, obbedisci al mio ordine: | |||||
9 Va' subito al gregge e prendimi di là due bei capretti; io ne farò un piatto per tuo padre, secondo il suo gusto. | |||||
10 Così tu lo porterai a tuo padre che ne mangerà, perché ti benedica prima della sua morte ». | |||||
11 Rispose Giacobbe a Rebecca sua madre: « Sai che mio fratello Esaù è peloso, mentre io ho la pelle liscia. |
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12 Forse mio padre mi palperà e si accorgerà che mi prendo gioco di lui e attirerò sopra di me una maledizione invece di una benedizione ». | |||||
13 Ma sua madre disse: « Ricada su di me la tua maledizione, figlio mio! Tu obbedisci soltanto a vammi a prendere i capretti ». |
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14 Allora egli andò a prenderli e li portò alla madre, così la madre ne fece un piatto secondo il gusto di suo padre. | |||||
15 Rebecca prese i vestiti migliori del suo figlio maggiore, Esaù, che arano in casa presso di lei, e li fece indossare al figlio minore, Giacobbe; | |||||
16 con le pelli dei capretti rivestì le sue braccia e la parte liscia del collo. | |||||
17 Poi mise in mano al suo figlio Giacobbe il piatto e il pane che aveva preparato. | |||||
18 Così egli venne dal padre e disse: « Padre mio ». Rispose: « Eccomi; chi sei tu, figlio mio? ». |
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19 Giacobbe rispose al padre: « Io sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai ordinato. Alzati dunque, siediti a mangia la mia selvaggina, perché tu mi benedica ». |
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20 Isacco disse al figlio: « Come hai fatto presto a trovarla, figlio mio! ». Rispose: « Il Signore me l'ha fatta capitare davanti ». |
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21 Ma Isacco gli disse: « Avvicinati e lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se tu sei proprio il mio figlio Esaù o no ». | |||||
22 Giacobbe si avvicinò ad Isacco suo padre, il quale lo tastò e disse: « La voce è la voce di Giacobbe, ma le braccia sono le braccia di Esaù ». | |||||
23 Così non lo riconobbe, perché le sue braccia erano pelose come le braccia di suo fratello Esaù, e perciò lo benedisse. | |||||
24 Gli disse ancora: « Tu sei proprio il mio figlio Esaù? ». Rispose: « Lo sono ». |
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25 Allora disse: « Porgimi la mangiare della selvaggina del mio figlio, perché io ti benedica ». Gliene servì ed egli mangiò, gli portò il vino ed egli bevve. |
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26 Poi suo padre Isacco gli disse: « Avvicinati e baciami, figlio mio! ». | |||||
27 Gli si avvicinò e lo baciò. Isacco aspirò l'odore degli abiti di lui e lo benedisse: « Ecco l'odore del mio figlio come l'odore di un campo che il Signore ha benedetto. |
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28 Dio ti conceda rugiada del cielo e terre grasse e abbondanza di frumento e di mosto. | |||||
29 Ti servano i popoli e si prostrino davanti a te le genti. Sii il signore dei tuoi fratelli e si prostrino davanti a te i figli di tua madre. Chi ti maledice sia maledetto e chi ti benedice sia benedetto! ». |
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30 Isacco aveva appena finito di benedire Giacobbe e Giacobbe si era allontanato dal padre Isacco, quando arrivò dalla caccia Esaù suo fratello. | |||||
31 Anch'egli aveva preparato un piatto, poi lo aveva portato al padre e gli aveva detto: « Si alzi mio padre e mangi la selvaggina di suo figlio, perché tu mi benedica ». | |||||
32 Gli disse suo padre Isacco: « Chi sei tu? ». Rispose: « Io sono il tuo figlio primogenito Esaù ». |
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33 Allora Isacco fu colto da un fortissimo tremito e disse: « Chi era dunque colui che ha preso la selvaggina e ma l'ha portata? Io ho mangiato di tutto prima che tu venissi, poi l'ho benedetto e benedetto resterà ». |
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34 Quando Esaù sentì le parole di suo padre, scoppiò in alte, amarissime grida. Egli disse a suo padre: « Benedici anche me, padre mio! ». |
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35 Rispose: « È venuto tuo fratello con inganno e ha carpito la tua benedizione ». |
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36 Riprese: « Forse perché si chiama Giacobbe mi ha soppiantato già due volte? Già ha carpito la mia primogenitura ed ecco ora ha carpito la mia benedizione! ». Poi soggiunse: « Non hai forse riservato qualche benedizione per me? ». |
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37 Isacco rispose e disse a Esaù: « Ecco, io l'ho costituito tuo signore e gli ho dato come servi tutti i suoi fratelli; l'ho provveduto di frumento e di mosto; per te che cosa mai potrò fare, figlio mio? ». | |||||
38 Esaù disse al padre: « Hai una sola benedizione padre mio? Benedici anche me, padre mio! ». Ma Isacco taceva ed Esaù alzò la voce e pianse. |
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39 Allora suo padre Isacco prese la parola e gli disse: « Ecco, lungi dalle terre grasse sarà la tua sede e lungi dalla rugiada del cielo dall'alto. | |||||
40 Vivrai della tua spada e servirai tuo fratello; ma poi, quando ti riscuoterai, spezzerai il suo giogo dal tuo collo ». | |||||
41 Esaù perseguitò Giacobbe per la benedizione che suo padre gli aveva dato. Pensò Esaù: « Si avvicinano i giorni del lutto per mio padre; allora ucciderò mio fratello Giacobbe ». |
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42 Ma furono riferite a Rebecca le parole di Esaù, suo figlio maggiore, ed essa mandò a chiamare il figlio minore Giacobbe e gli disse: « Esaù tuo fratello vuol vendicarsi di te uccidendoti. |
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43 Ebbene, figlio mio, obbedisci alla mia voce: su, fuggi a Carran da mio fratello Làbano. |
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44 Rimarrai con lui qualche tempo, finché l'ira di tuo fratello si sarà placata; | |||||
45 finché si sarà placata contro di te la collera di tuo fratello e si sarà dimenticato di quello che gli hai fatto. Allora io manderò a prenderti di là. Perché dovrei venir privata di voi due in un sol giorno? ». |
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Isacco manda Giacobbe da Labano |
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46 Poi Rebecca disse a Isacco: « Ho disgusto della mia vita a causa di queste donne hittite: se Giacobbe prende moglie tra le hittite come queste, tra le figlie del paese, a che mi giova la vita? ». |
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Indice |
27,1 | c 27 Racconto jahvista che vanta l'astuzia di Giacobbe, ma sfumato, nella sua redazione definitiva, da discreta riprovazione per la astuzia di Rebecca e da pietà per Esaù. La menzogna qui riferita, nel quadro di una morale ancora imperfetta, serve misteriosamente all'azione di Dio la cui libera scelta ha preferito Giacobbe a Esaù ( Gen 25,23; cf. Ml 1,2s; Rm 9,13 ). |
27,20 | Questo appello a Dio, nella menzogna, ci sembra blasfemo, ma la mentalità orientale non vi vedeva nessun male, riferendo tutto a Dio, trascurando le « cause seconde ». |
27,33 | Questa benedizione che promette al pastore Giacobbe una felicità agricola, e anche quella di Esaù (
vv 39-40 ), si applicano non a questi patriarchi ma ai popoli usciti da essi. - ho mangiato di tutto: con il TM; BJ congettura: « di fiducia, io ho mangiato ». Le benedizioni ( come le maledizioni ) una volta pronunciate sono efficaci e irrevocabili. |
27,36 | Giuoco di parole tra « diritto di primogenitura », bekorah, e benedizione, berakah. |
27,38 | Isacco taceva: con i LXX: il TM omette. |
27,40 | Esaù ( cioè la sua discendenza ) abiterà fuori della Palestina fertile ( la volg. ha qui un controsenso ) e sarà sottomesso a Giacobbe ( alla sua discendenza, 2 Sam 8,13-14 ). Tutto è stato dato a suo fratello ( v 37 ), e la sola benedizione che gli resta è di « vivere della sua spada », di rapina e di brigantaggio. - ma poi …: quest'ultima frase, non ritmata, ha potuto essere aggiunta dopo la liberazione degli idumei ( 2 Re 8,20-22 ). La traduzione « ti riscuoterai », è incerta. |
27,45 | Esaù cadrebbe, come omicida, sotto la vendetta del sangue ( Nm 35,19+ ). |
27,46 | Equivalente di
Gen 27,41-45, secondo la tradizione sacerdotale. Questa, che scartava la storia urtante del c 27, dava un'altra ragione alla partenza di Giacobbe in Mesopotamia. Notare l'equivalenza stabilita tra le « donne hittite » ( alla lettera « le figlie di Het » ) ( v 46 ), e le figlie di Canaan ( Gen 28,1 ). |