In 2 Re 9,1-10, Eliseo mandò un profeta per ungere Ieu, un capitano dell'esercito, re d'Israele.
Inoltre, il profeta disse che Ieu avrebbe colpito la casa di Acab, l'attuale re, come vendetta da parte di Dio per i servi di Dio che Acab aveva ucciso.
Ma poi Dio disse ad Osea in questo versetto che fra poco avrebbe punito Ieu per il sangue versato della casa di Acab.
A volte Dio usa la malvagità per punire delle persone, e poi punisce la malvagità ( vedi per esempio il commento su Ab 1,5-6 ).
Questo caso però era un po' diverso, in quanto Dio esplicitamente comandò a Ieu di punire Acab, invece di usarlo per eseguire la sua volontà.
Eppure, Ieu fu punito per questa azione in ubbidienza al comando di Dio.
La spiegazione è che Ieu andò oltre quello che Dio gli comandò di fare.
Doveva colpire e far perire tutta la casa di Acab ( 2 Re 9,7-8 ).
Ma Ieu fece molto di più, uccidendo pure tutti i nobili, amici e consiglieri di Acab, ed anche Acazia il re di Giuda e i suoi fratelli ( 2 Re 9,27; 2 Re 10,11-14).
Facendo così, era chiaramente meno interessato nell'ubbidienza a Dio sterminando solo la casa di Acab, che nella sua ambizione e nella sua gloria personale.
Volle togliere ogni possibile opposizione al suo regno, sia in Israele sia in Giuda.
Per questo fu giudicato e punito da Dio.