Qoelet |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
La società |
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1 Ho poi considerato tutte le oppressioni che si commettono sotto il sole. Ecco il pianto degli oppressi che non hanno chi li consoli; da parte dei loro oppressori sta la violenza, mentre per essi non c'è chi li consoli. |
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2 Allora ho proclamato più felici i morti, ormai trapassati, dei viventi che sono ancora in vita; |
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3 ma ancor più felice degli uni e degli altri chi ancora non è e non ha visto le azioni malvagie che si commettono sotto il sole. |
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4 Ho osservato anche che ogni fatica e tutta l'abilità messe in un lavoro non sono che invidia dell'uno con l'altro. Anche questo è vanità e un inseguire il vento. |
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5 Lo stolto incrocia le braccia e divora la sua carne. |
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6 Meglio una manciata con riposo che due manciate con fatica. | ||||
7 Inoltre ho considerato un'altre vanità sotto il sole: | ||||
8 uno è solo, senza eredi, non ha un figlio, non un fratello. Eppure non smette mai di faticare, né il suo occhio è sazio di ricchezza: « Per chi mi affatico e mi privo dei beni? ». Anche questo è vanità e un cattivo affannarsi. | ||||
9 Meglio essere in due che uno solo, perché due hanno un miglior compenso nella fatica. |
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10 Infatti, se vengono a cadere, l'uno rialza l'altro. Guai invece a chi è solo: se cade, non ha nessuno che lo rialzi. | ||||
11 Inoltre, se due dormono insieme, si possono riscaldare; ma uno solo come fa a riscaldarsi? | ||||
12 Se uno aggredisce, in due gli possono resistere e una corda a tre capi non si rompe tanto presto. | ||||
13 Meglio un ragazzo povero ma accorto, che un re vecchio e stolto che non sa ascoltare i consigli. | ||||
14 Il ragazzo infatti può uscire di prigione ed essere proclamato re, anche se, mentre quegli regnava, è nato povero. |
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15 Ho visto tutti i viventi che si muovono sotto il sole, stare con quel ragazzo, il secondo, cioè l'usurpatore. | ||||
16 Era una folla immensa quella di cui egli era alla testa. Ma coloro che verranno dopo non avranno da rallegrarsi di lui. Anche questo è vanità e un inseguire il vento. |
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17 Bada ai tuoi passi, quando ti rechi alla casa di Dio. Avvicinarsi per ascoltare vale più del sacrificio offerto dagli stolti che non comprendono neppure di far male. |
Indice |
4,1-3 | L'oppressione: le miserie della vita in società: l'oppressione della forza e la sconfitta dell'uomo isolato ( Qo 4,1-12 ); l'ostruzionismo politico ( Qo 4,13-16 ); la religione vissuta per abitudine e l'infedeltà ai voti ( Qo 4,17-5,6 ); la tirannia del potere ( Qo 5,7-8 ). |
4,4-6 | La fatica del lavoro |
4,6 | con fatica: o con lavoro vano; BJ traduce: « per inseguire il vento »: il TM ha : « e inseguire il vento ». |
4,5 | divora la sua carne: cioè si consuma nell'ozio, sciupa la propria esistenza. |
4,7-12 | La solitudine |
4,12 | L'immagine di una corda a tre capi si ritrova, sotto la stessa forma, in un testo sumerico del ciclo di Gilgamesh, nello stesso senso illustrativo del vantaggio di essere in due piuttosto che isolati. |
4,13-16 | Il potere La sapienza tradizionale vedeva nel re e nell'anziano i simboli della saggezza; l'esperienza invece dimostra a volte il contrario. |
4,14 | Traduzione incerta di un testo oscuro. |
4,15 | l'usurpatore o semplicemente « il successore ». Alla lettera « colui che s'innalza al suo posto ». |
4,17-5,6 | Fedeltà alle promesse fatte a Dio 4,17 Oppure « perché essi non sanno fare niente, se non il male ». Tutto il versetto è difficile. |