Salmi |
CEI 2008 - Audio - Interconfessionale
Lode cosmica |
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1 Alleluia. Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell'alto dei cieli. |
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2 Lodatelo, voi tutti, suoi angeli, lodatelo, voi tutte, sue schiere. |
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3 Lodatelo, sole e luna, lodatelo, voi tutte, fulgide stelle. |
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4 Lodatelo, cieli dei cieli, voi acque al di sopra dei cieli. |
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5 Lodino tutti il nome del Signore, perché egli disse e furono creati. |
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6 Li ha stabiliti per sempre, ha posto una legge che non passa. |
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7 Lodate il Signore dalla terra, mostri marini e voi tutti abissi, |
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8 fuoco e grandine, neve e nebbia, vento di bufera che obbedisce alla sua parola, |
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9 monti e voi tutte, colline, alberi da frutto e tutti voi, cedri, |
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10 voi fiere e tutte le bestie, rettili e uccelli alati. |
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11 I re della terra e i popoli tutti, i governanti e i giudici della terra, |
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12 i giovani e le fanciulle, i vecchi insieme ai bambini |
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13 lodino il nome del Signore: perché solo il suo nome è sublime, la sua gloria risplende sulla terra e nei cieli. |
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14 Egli ha sollevato la potenza del suo popolo. È canto di lode per tutti i suoi fedeli, per i figli di Israele, popolo che egli ama. Alleluia. |
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Indice |
148,1 | Inno che si esprime in un crescendo di lode alla grandezza di Dio, creatore e Signore dell'universo. Con questo salmo, la numerazione del testo ebraico e quella delle antiche versioni greca e latina coincidono nuovamente. 148 Il cielo, la terra e tutta la creazione sono convocati per celebrare Jahve, restauratore del popolo eletto. Questo salmo è recitato ogni mattina dai giudei. |
148,4 | cieli dei cieli: la parte più elevata del cielo, dove si pensava fosse la dimora di Dio. Le acque al di sopra dei cieli sono quelle al di sopra del firmamento, dagli antichi ritenute il deposito delle piogge. |
148,5a | Volg. e LXX ( cf. sir. ) leggono: ipse dixit et facta sunt; ipse mandavit et creata sunt. Cf. Sal 33,9. |
148,14 | potenza o « vigore »: alla lettera « corno ». - i figli di Israele: unico caso, con Sal 103,7, in cui i salmi usano l'espressione « figli di Israele » che diviene molto frequente dopo l'esilio, negli scritti deuteronomici e sacerdotali. |