Nel Pentateuco, Dio stabilì delle leggi per come scegliere il re e come il re si doveva comportare, per quando Israele avrebbe voluto un re come tutte le altre nazioni ( Dt 17,14-20 ).
Ancora prima, Giacobbe aveva parlato profeticamente dello scettro della tribù di Giuda ( Gen 49,10; vedi anche Gen 17,6 ).
Però, quando gli anziani d'Israele dissero a Samuele che volevano un re, come tutte le nazioni, Dio rispose che avevano respinto lui e non Samuele, perché non volevano che Dio regnasse su di loro ( 1 Sam 8,1-9 ).
Possiamo dire che mentre un re faceva parte dell'eterno sovrano piano di Dio, era una concessione ad Israele.
Non ci doveva essere un re, ma Dio lo permetteva anche se era sbagliato, e regolava la situazione con le leggi.
( Nello stesso modo il divorzio non era giusto, ma Dio lo concedeva per la durezza dei cuori, ma lo regolava Mt 19,3-9; Dt 24,1-4 )
Doveva invece essere Dio che regnava, attraverso le persone scelte da lui ( nel periodo fino a 1 Sam 8, i giudici ).
Non doveva essere un re, scelto solo perché era il figlio del re precedente.
Alcuni vedono un problema nella motivazione della richiesta: volevano un re "come lo hanno tutte le nazioni" ( 1 Sam 8,5,20 ).
Cioè, poteva essere giusto richiedere un re, ma non per essere come le altre nazioni; Israele doveva essere diverso in quanto il popolo di Dio.
Ma la richiesta in Dt 17,14 ha la stessa motivazione sbagliata, per cui è meglio intendere anche il brano in Deuteronomio come una concessione ad una richiesta sbagliata, invece di intendere Deuteronomio una richiesta giusta e 1 Samuele come sbagliata.