In primo luogo, è solo Dio che può perdonare i peccati, un fatto che è forse implicito nell'uso del passivo "saranno perdonati, ritenuti".
Ma gli apostoli avevano un ruolo in questo perdono, anche se è un ruolo secondario.
Infatti, i verbi non solo sono passivi ma anche perfetti: letteralmente "di chiunque perdonate/ritenete i peccati gli saranno stati perdonati/ritenuti" oppure "stanno in uno stato di perdono, stanno perdonati".
Il perdono divino viene prima dall'azione degli apostoli.
Diversamente dal brano simile in Matteo 18,18, che è nel contesto della disciplina della chiesa, qui siamo nella missione ( Gv 20,21 ) con l'aiuto dello Spirito Santo ( Gv 20,22 ).
In questo senso, il perdono ( o non ) dei peccati è il risultato della predicazione del Vangelo.
Il Vangelo porta le persone al ravvedimento e così ricevono il perdono di Dio, oppure le lascia con i peccati ritenuti se non si ravvedono.
Chi è mandato dichiara che chi crede in Gesù è perdonato.
Questo mandato, con conseguente ruolo nel perdono dei peccati, era originalmente degli apostoli, ma ora tocca a tutti i Cristiani, siccome tutti sono stati mandati nel mondo e hanno ricevuto lo Spirito Santo per la loro testimonianza.
Vedi i commenti su Matteo 16,19; Matteo 18,18.