Paolo inizia la sua risposta alle domande dei Corinzi sul matrimonio con l'affermazione che è bene per l'uomo non toccare una donna ( un eufemismo per non avere rapporti sessuali ), ma che a causa della fornicazione ( cioè, siccome il sesso fuori del matrimonio è una possibilità, e va evitata ) è meglio sposarsi.
Poi in 1 Cor 7,7-8 dice che vorrebbe che tutti fossero non sposati come lui, e che è bene per i singoli rimanere così, ma di nuovo che se non ci si riesce a contenere ( con il desiderio sessuale ) è meglio sposarsi.
In 1 Cor 7,26-28.32-35 c'è una simile esortazione, ma il motivo è diverso, e saranno spiegati nella risposta ad un altro brano difficile qui sotto.
Questo insegnamento di Paolo conferma quello che è scritto all'inizio della Bibbia sul matrimonio.
Adamo fu creato perfetto, ma per l'uomo essere solo era l'unica cosa non buona nella creazione ( Gen 2,18 ).
Quindi la donna fu creata, e l'uomo e la donna si uniscono e diventano una stessa carne ( Gen 2,24 ).
Similmente per Paolo, l'uomo è già perfetto quando non è sposato.
Ma la solitudine non è buona, e la situazione normale è il matrimonio per vivere il dono della sessualità nel modo giusto che Dio ha stabilito ( cioè, in un rapporto permanente di matrimonio ).
Così pure nel matrimonio, ci si può astenere dal sesso solo per un tempo e per uno scopo preciso ( 1 Cor 7,5 ); l'astensione per motivi di ascetismo ( cioè, perché il sesso è sbagliato o da fare il minimo possibile ) non è permessa.
Il fatto che "non sposarsi" non è un comando universale è ribadito in 1 Cor 7,7, dove Paolo dice che è possibile solo per alcuni, cioè quelli a cui Dio ha dato il dono di poter vivere senza sposarsi ( vedi il commento su Mt 19,12 ).
Siccome non ci sono doni migliori degli altri ( 1 Cor 12 ), il matrimonio non divide i Cristiani in quelli di Serie A e di Serie B ( cioè, quelli che riescono a vivere senza sposarsi e quelli che non ci riescono ).
Per prendere sul serio questo brano, non dobbiamo disprezzare il matrimonio e il sesso come cose per persone di spiritualità inferiori, che non riescono a raggiungere l'altezza della vera spiritualità; né dobbiamo considerare il matrimonio l'obiettivo primario della vita ( per noi e per gli altri ), e dobbiamo riflettere invece se Dio ci stia chiamando ad una vita da single per poterlo servire di più.