Nelle varie sezioni dell'Unione

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a ) Nella nostra Sede principale.

Il Carnevale santificato.

Mentre per le vie e sulle piazze della Città folleggiava sfrenato il carnevale, anche quest'anno una buona squadra dei nostri giovani si recava a compiere un'opera di carità e di bene.

Un solerte Comitato composto di ex allievi delle Scuole dei Fratelli e di Soci dell'Unione del SS. Crocifisso aveva in precedenza raccolto, fra amici e conoscenti, offerte in denaro, indumenti, libri giocattoli e dolci; e il martedì, di carnevale, nel pomeriggio, un buon numero dei nostri giovani si univa ai membri del suddetto Comitato per portare ai poveri del Cottolengo le offerte da essi raccolte.

Non si può dire a parole quanta allegria abbiano suscitato i nostri Soci in quella Casa, sacra al dolore e alla sventura!

Il sorriso dei bimbi innocenti, che non conoscono la carezza materna; l'applauso lungo e cordiale dei poveri epilettici; lo sguardo luminoso ed espressivo dei mutolini; i cenni riconoscenti dei bimbi ciechi, che mandavano baci con la manina tremante; le benedizioni infocate su di noi dai malati delle diverse corsie, e fino i gesti incoscienti e goffi degli infelicissimi « buoni figli » nel ricevere dai nostri giovani chicche, giocattoli e dolciumi, rimarranno indelebilmente impressi nella nostra memoria, come il soave ricordo di una buona azione compiuta, come la più cara approvazione dell'Angelo che guida i nostri passi.

Ma chi potrebbe descrivere con parole rispondenti al vero, l'impressione sentita dai nostri Soci, al contatto di tante sventure e di tanti dolori?

Nel percorrere le sale che ospitano le tante « famiglie » di quella Casa benedetta, abitata da ben ottomila infelici, vedevamo i nostri giovani stendere la loro mano, per accarezzare un piccino, per offrire un giocattolo a uno storpio, per mettere un dolce in bocca a un paralitico; li vedevamo con compiacenza i nostri frugoli aspiranti, farsi più seri, essi, sempre così vivaci e spensierati, e indovinavamo la benefica trasformazione che avveniva nella loro anima ardente e generosa al contatto della realtà della vita, di quello cioè che essa ha di più amaro e doloroso.

Ai nostri giovani vollero unirsi, nell'opera buona, alcuni Signori che maggiormente avevano contribuito, con le loro offerte, all'ottima riuscita della visita benefica.

Ricordiamo, a titolo d'onore, il Signor Alessandri, che provvide di suo un cestone di giochi per i bambini e una buona scorta di sigari per i vecchi, e il Signor Bianco, proprietario della Ditta « Igea » che aveva procurato in grande copia i prodotti della sua stimata Fabbrica.

Era questo accompagnato dalla sua gentile Signora, che passò coi nostri giovani, come angelo benefico, distribuendo a tutti dolci e parole di bontà.

Quando uscimmo dalla Casa della sventura e dell'amore, incominciava ad imbrunire.

Per le vie, gaia e spensierata, passava la folla, gridavano le poche maschere, risonavano rauche le trombette del carnevale, e i nostri giovani ritornavano a casa, nella dolce intimità della famiglia, più seri, più buoni, più affettuosi.

b ) Nella Sezione di Bengasi.

L'anno 1924 è stato fecondo di ricca messe.

I giovani, iniziati e stimolati al precetto della Messa domenicale ed alla vita eucaristica, in moltissime festività presentarono il commovente spettacolo della Comunione generale.

Durante la settimana santa ascoltarono la spiegazione della Passione di Nostro Signor Gesù Cristo ed il venerdì santo, giorno del tutto speciale per l'Unione, distribuirono all'ingresso della chiesa ben 1800 foglietti della devozione a Gesù Crocifisso, a Pasqua di Risurrezione s'accostarono, compatti come sempre, a ricevere il Dio dei forti per compiere il precetto pasquale.

Il 21 giugno, festa di S. Luigi Gonzaga patrono della gioventù, fu tenuta una speciale conferenza sulla sua vita integra: e casta: frutto della medesima fu un più grande risveglio per la santa Comunione, un maggior attaccamento al Regolamento sociale ed una più grande generosità pei piccoli sacrifici quotidiani.

Durante il periodo delle vacanze si continuò la vita sociale tenendo sempre le adunanze regolari del sabato sera e della domenica mattina; furono sospese solo le adunanze serali quotidiane le quali si ripresero il primo ottobre.

Durante tutto l'anno si ebbe il piacere di vedere l'Unione aumentare gradatamente mercé lo zelo e l'interessamento dei membri della Direzione a cui giunga un plauso ben meritato.

I felici successi ottenuti nel primo anno dell'esistenza dell'Unione fanno sperare che altri ancora se ne otterranno mediante la fedeltà al Regolamento interno; a questo i soci devono badare come a loro primo e principale sostegno, u. f. b.