Amore santificante |
B57-A7
« L'Amore a Gesù Crocifisso » apre una rubrica di fatti sopra il SS. Crocifisso, affinché i Catechisti abbiano materia per i loro catechismi serali e domenicali, e perché gli zelatori e le zelatrici, attingano forza e luce per propagare sempre più la « Grande Divozione alle Sacrarissime piaghe di Gesù ».
Il celebre predicatore inglese, Padre Bernardo Vaughan, raccontava ai suoi uditori di Londra questo commoventissimo episodio.
Durante la guerra europea, un giovane inglese, stanco della sua vita dissipata e mondana, aveva deciso di arrotarsi e andare al fronte, per mettere fine ai suoi giorni.
Ferito a morte e portato in un ospedaletto, egli si volse ad un compagno che gli giaceva a lato, ferito anch'esso gravemente e gli domandò: « Se io muoio, verserai una lagrima per me? Nessun altro mi ricorderà ».
E il vicino, che era un giovane ufficiale cattolico, mostrando al morente amico un piccolo Crocifisso che portava seco, gli rispose: « Ecco uno che non soltanto una lacrima, ma tutto il suo sangue ha versato per tè ».
L'altro guarda, i suoi occhi semispenti hanno un lampo, e dice: « Fammelo baciare ».
Raccogliendo le forze si protende, bacia il Crocifisso, accarezza con uno sguardo di riconoscenza l'amico che glie lo porge, poi mormora con un estremo sorriso: « sweet », dolce! ». Fu l'ultima parola.
Una breve parola che riassume tutta l'opera divina della redenzione e della grazia.
E quell'anima era salva.
Durante l'assedio di Parigi, nel 1879, un Fratello delle Scuole Cristiane curava con rara abnegazione un soldato che aveva il vaiolo nero.
Un tate si stupiva di tanto coraggio, e gli diceva: « Quel che voi fate, io non lo farei per 100 mila lire ».
Rispose il Fratello, baciando il Crocifisso: « Lo faccio per Gesù Cristo ».
Non c'è da stupirsi. La Chiesa suscita dappertutto i grandi eroismi, perché essa ha una leva il cui punto d'appoggio è nel Cielo.
Un giovane soldato inglese protestante, sfinito per la fatica dopo un'aspra battaglia, scorse d'improvviso in mezzo alle rovine di un villaggio un gran Crocifisso.
Attratto da una forza irresistibile, tenta di avvicinarsi … ma le forze gli mancano; cade svenuto e resta privo di conoscenza.
Alcune ore più tardi, grazie a qualche compagno caritatevole, si trova in una casa abbandonata, dove vede sospeso ad un muro un altro Crocifisso: « È ancor lui, dice, è lo stesso! … ».
Lo prende, lo considera … « Oh, vorrei tenerlo! L'amo tanto! Non so perché, ma me ne sento attratto …
No, non posso ritenerlo … sarebbe un furto … E poi, se lo lascio qui, consolerà qualche altro come ha consolato me! ».
Il soldato rimette dunque sulla parete bianca il Crocifisso; e riavutosi dal suo svenimento, lascia la casa per riprendere il suo posto di combattimento.
Provvidenzialmente egli si trova messo ai piedi del gran Calvario del villaggio di X … mezzo distrutto.
Le ore passano, egli non stacca lo sguardo da Colui che sembra parlargli.
Ad un tratto cade … È colpito alla testa … Ahimè! una palla gli ha rovinato gli occhi …
La terra è scomparsa … Ma il cielo si è un poco aperto …
L'anima del povero ferito è inondata da una consolazione divina: « He is mine, and I am his », ripete senza posa.
Nessuno comprende che cosa voglia dire: Egli è mio ed io sono suo.
È curato dapprima all'ambulanza; poi gli si fa prendere posto su un battello in partenza per l'Inghilterra.
Egli è ricevuto con altri feriti da persone caritatevoli.
Siccome porta un rosario al collo, gli si domanda se è cattolico.
No, dice, non sono nulla; ho domandato un Crocifisso e mi han dato questo.
Volete, signora, darmi un Crocifisso? - Volentieri, dice l'infermiera commossa.
Allora il soldato cieco lo prende con riverenza, e posa dolcemente le dita sul capo per cercare la corona di spine: Sì, dice, è ben lui!
Poi tocca i piedi inchiodati del Cristo: - È ben lui … è lui!
E singhiozzando ripete il suo ritornello : « He is mine, and I am his ! ».
Poi racconta quanto gli è accaduto vicino al gran Crocifisso del piccolo villaggio in Francia, e aggiunge: - Io non vedrò più nulla quaggiù; ma l'ultima cosa che ho visto, che i miei occhi hanno fissato, è quel gran Crocifisso, ed egli è impresso per sempre nel profondo delle mie orbite; non desidero altro! He is mine, and I am his
Un prete cattolico venne tosto a trovare il soldato cieco, che volle sentire minutamente da lui la storia della Passione.
Pochi giorni dopo la grazia compiva la sua opera; egli ricevette il Battesimo e la Confermazione e fece la prima Comunione.
Da allora egli non lascia il suo Crocifisso, che gli mette in cuore una rassegnazione ed una gioia che non sono di questo mondo.
Questo soldato, già protestante, ha dunque veramente trovato nella Croce « la salvezza, la vita e la consolazione ».
Per ottenere un'educazione perfetta è di somma importanza vigilare a che le condizioni di tutto quello che circonda l'educando durante il periodo della sua formazione, cioè il complesso delle circostanze che suole denominarsi « ambiente », corrisponda bene al fine inteso.
Primo ambiente naturale e necessario dell'educazione è la famiglia, a ciò appunto destinata dal Creatore.
Onde, di regola, l'educazione più efficace e duratura è quella che si riceve in bene ordinata e disciplinata famiglia cristiana, tanto più efficace quanto più chiaro e costante vi splende il buon esempio dei genitori, sopra tutti, e degli altri domestici.
( SS. Pio XI - Encicl. « La cristiana educazione della gioventù » ).