Amo il "Silenzio" |
B61-A10
Leggo, o Crocifisso mio Gesù, sul tuo viso divino, contratto dalla dolorosissima Passione: "Silenzio".
* * *
Silenzio!
Nel pronunciare queste poche sillabe provo nell'anima un grandissimo rammarico per il passato e un grandissimo timore per l'avvenire.
Quante parole ha già pronunciato la mia lingua … e molte, moltissime sono state inutili.
Eppure è chiara, è persistente la tua voce, o Crocifisso Gesù: "Io vi fo sapere che di qualunque parola oziosa che avranno detto gli uomini renderanno conto nel dì del giudizio ( Mt 12,36 ).
Però più ammonitrice ancora, mi suona all'anima l'altro tuo detto: "Il Cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno".
* * *
Vorrei, Crocifisso mio Gesù, raccogliere ad una ad una le parole dette sinora, senza un fine santo, in ogni giorno della mia vita, e cancellarle con tutte le lagrime dei miei occhi.
Oh se avessi sempre ascoltato i consigli sapienti dei libri santi!
"Chi vuole amare la vita e vedere dei giorni beati, raffreni la sua lingua dal male".
"Chi metterà un sigillo sulle mie labbra, perché la mia lingua non sia causa della mia perdita?".
"Le tue parole ti giudicheranno e le tue parole ti condanneranno".
* * *
O Crocifisso mio Gesù, fa che questi celesti suggerimenti mi siano sempre presenti quando le mie labbra si atteggiano a parlare; affinché d'ora innanzi non pronunci che parole di consolazione per chi soffre, parole di bontà, di verità, d'avviamento al bene, alla virtù.
O mio Crocifisso Gesù, fa che d'ora innanzi le mie parole siano i fili d'oro che uniscano tutti i miei famigliari in una carità evangelica, in una pietà evangelica!
Guidami, o infinito modello Divino, per la via maestra del silenzio e della parola.
E non permettere più che la mia lingua dica ciò che non ha come scopo la tua gloria, il bene del mio prossimo e la mia santificazione.
Ed ora parlami Tu, o Crocifisso mio Gesù.
"Figliolo, io ti parlo della solitudine, del silenzio … entra, con volontà risoluta in quest'oasi di paradiso …
Lascia che parli io all'anima tua …
"E tu, ogni volta che devi parlare, prima dì a me quanto vorresti comunicare agli altri; e io ti dirò se le tue parole porteranno nell'anima altrui semi di bene …
"Perché solo per questo ti ho dato il dono sublime della favella …
"Sapessi, caro figliuolo, quanto male può fare anche una parola indifferente, come dici tu, nei cuore del tuo prossimo; non la pronunceresti mai e poi mai …
E saresti pieno di premura, affinché molti altri ti imitassero nella grande virtù del silenzio.
"In punto di morte ciò che ti tormenterà di più saranno i peccati di parole, sebbene la mia infinita misericordia li abbia coperti.
"Quindi non pronunciare ora ciò che ti farà pena nel giorno del rendiconto …
Le vittime della parola sono numerose come le onde del mare, come le stelle del firmamento.
Non è vero che se nella tua vita ci furono giorni di pianto, il più delle volte si dovettero a parole non giuste che furono dette a tuo riguardo?
Oh! la lingua quanto male ha portato agli uomini!
"E i colpevoli si credono scusati quando dicono di … non averci pensato …
"Mi pareva … mi avevano detto … mi sembrava …".
"Non si contenterà così di poco il Giudice Eterno … E in quel giorno terribile dirà loro "Maledetto l'uomo dalle due lingue".
"Figliuolo, ascolta la voce desolata del tuo Crocifisso Gesù, per le male lingue … tu non giudicare male, non dire male di nessuno … mai …
La tua voce suoni sempre per coprire i difetti del tuo prossimo, per incoraggiarli nella via della virtù, nell'acquisto del cielo.
"La tua parola sia rivolta unicamente a portare alla pazienza, alla rassegnazione e alla carità.
La tua parola abbia solo l'accento della lode che porta alla virtù, della dolcezza, della premura che rende sempre più perseveranti nel servizio di Dio, affinché si possa dire di te: "Il suo labbro disse solo quanto il Signore gli suggeriva e la sua virtù di predilezione fu il silenzio".