All'Immacolata |
B69-A7
Ab aeterno creata sum …
Non erano i cieli, né l'albe d'argento, non gli astri giganti - di luce smaglianti, ed eri, o Maria, all'eterno fattore pensiero d'amore.
Aurora novella del Sole foriera recasti alle genti - di grazie portenti, d'un'Eva infelice volgendo il dolore in inno d'amore.
Tu sola innocente fra gli egri mortali, premesti possente l'antico serpente, e sperdi, oste in campo agguerrito, l'errore, Regina d'amore.
Te cantano Sposa, Te Figlia d'Iddio, fra mille concenti, le valli fiorenti, e il giglio tu vinci nel niveo candore, o Madre d'amore.
O Stella del mare, purissima Diva, Te invoca il nocchiero - nel turbine fiero, e il prode nel cupo dell'armi terrore con fervido amore.
O Tu senza labe nel mondo concetta, che il mondo riabbellì - di fiori novelli, raccendi nei giovani petti l'ardore del vergine amore.
E serba nostre albe nei roridi argenti, corona le fronti. , degli aurei tramonti, o Vergine bella, e ne adduci all'Amore, sospiro del Cuore.
Fr. Norberto.