Il Crocifisso tesoro dell'Umanità |
B93-A1
( Seguito - vedi num. precedente ).
Gli Apostoli per dilatare la Chiesa di Gesù Cristo riposerò in Lui Crocifisso tutta la loro fiducia, né furono delusi, essendo Egli stato per essi il loro vero e unico tesoro.
E doveva forse essere altrimenti per i foro successori nell'apostolato, cioè per i Pontefici o Vescovi, posti dallo Spirito Santo a reggere la Chiesa di Dio?
No, la Croce di Cristo restava la loro preziosa eredità, il loro inesauribile tesoro.
S. Paolo infatti consacra il suo primo Vescovo, San Timoteo, e gli raccomanda in due lettere di « militare nella buona milizia per combattere la buona battaglia della Fede; di prendere vigore nella grazia di Gesù Crocifisso per sopportare le afflizioni qual buon soldato di Cristo ».
Il Vescovo è stabilito pastore per pascere il gregge di Gesù, e chi non sa che il pastore deve tante volte combattere per difendere il gregge dai lupi?
Ora, quale arma più efficace per trionfare in questa battaglia tutta spirituale, se non la Croce del Divino Maestro?
Ecco perché i Vescovi portano sul petto una Croce di metallo contenente un frammento della vera Croce di Gesù!
Ecco perché nelle processioni o nei cortei religiosi i Pontefici sono sempre preceduti dalla Croce astile col Crocifisso rivolto verso di loro, perché lo possano sempre, vedere e ispirarsi a Lui.
Quante volte poi i Vescovi tracciano il segno della Croce con la destra che porta il sacro anello, per far discendere le celesti, benedizioni sui fedeli che s'inchinano al loro passaggio!
Sì, è proprio dal tesoro di questa Croce che essi vogliono trarre tutte le grazie che invocano sul loro popolo.
Il primo Sommo Pontefice che non coronò la vita col martirio è San Silvestro 1°, pure il suo pontificato è uno dei più celebri per l'apparizione della Croce a Costantino Imperatore, per il ritrovamento del Santo Legno per opera di sua madre S. Elena e per il trionfo della Croce sul mondo pagano in virtù della libertà concessa allora al Cristianesimo.
Questo gran Papa e devoto della Croce, consacrò ufficialmente in Roma il primo tempio cattolico che volle dedicato al SS. Salvatore ( Basilica del Laterano ) e stabilì fra le cerimonie di questa consacrazione che la Croce di Gesù non solo deve campeggiare in fondo all'abside e sull'altare, ma deve adornare altresì le pareti nell'interno del tempio, là dove il Vescovo consacrante fa le sacre unzioni con l'olio santo.
I tre grandi Vescovi dei primi secoli del Cristianesimo: S. Gregorio, S. Nicola e S. Martino, seminarono col segno della Croce i più strepitosi miracoli sui loro passi; la loro potenza taumaturgica l'attingevano dal Crocifisso che era per essi un vero tesoro di prodigi.
S. Gregorio detto il Taumaturgo e Vescovo di Cesarea, fece spostare col segno della Croce una montagna che impediva la fabbrica d'una chiesa in un luogo comodo per i fedeli.
S. Nicola, Vescovo di Mira, liberò col segno della Croce il suo popolo da vari incendi pericolosi, e S. Martino, Vescovo di Tours, col Crocifisso alla mano risuscitò tre morti, a conferma delle verità che predicava.
Quando l'impero romano crollava e i Barbari del nord lo invadevano seminando il terrore fra le popolazioni, fu in modo speciale il Papa S. Leone Magno che, armato della Croce, calmò il furore dei Barbari e indusse il terribile Attila, Re degli Unni, a risparmiare l'Italia dai suoi saccheggi e devastazioni.
( Continua )
Fr. Ernesto.