Festa dell'Addolorata  

B93-A12

Non ci furono inviti personali: gli amici l'hanno comunicato agli amici e questa voce portò al progettato Tempio del SS. Crocifisso, sulla Collina di Torino ( Villa della Regina ); un numero sorprendente di Zelatori e Zelatrici, Ascritti e Ascritte e Catechisti.

Sul Calvario, eretto da alcuni Catechisti parecchi anni or sono nel Tempio stesso, il 15 Settembre, consacrato ai Sette dolori della B. B. V. Maria, spiccava un quadro artistico del Dolci, raffigurante la « Grande Madre dei dolori ».

Si rinnova sotto le volte del Cielo aperto il « Cammino doloroso » del nostro buon Gesù.

Quanta pietà, quanta commozione è impressa sul volto dei quattrocento partecipanti alla grande preghiera della Chiesa!

Le parole commoventi dello Stabat Mater pronunciate più con l'anima che con il labbro, dopo ogni Stazione dolorosa, pare ascendano su su nell'alto dei Cieli e si allarghino per gli spazi infiniti e che una eco arcana ripeta: « Fammi piangere e soffrire con il Crocifisso, finché avrò vita.

E quando il corpo mio morrà, fa che all'anima mia venga donata la gloria del Paradiso ».

Terminata, la « Via Grucis », il Rev. Padre Alessio dei Cappuccini del Monte, rivolge parole commoventi ai numerosi presenti, sull'Addolorata.

Fra l'altro dice: « Quando nel dolore dell'anima nostra ripensiamo ai nostri peccati, causa della Morte in Croce di Gesù, ricordiamo pure la sua SS. Madre, che fu sul Calvario crocifissa nell'anima ».

« E quando il dolore premerà più forte nel nostro cuore, chiediamo aiuto alla SS.ma Vergine, nostra Madre celeste, perché nessuna Creatura al mondo conosce la via del dolore più della Madonna ».

Dopo le appropriate parole del Reverendo Padre Cappuccino, la moltitudine, cantando le lodi a Maria SS.ma s'indirizza alla piccola e devota Cappella della « Casa di Formazione dei Catechisti Congregati ».

La folla occupa subito la Cappelletta, le stanze adiacenti alla medesima e il viale prossimo alla Casa di Dio, così chiamata dal Servo di Dio Fra Leopoldo.

Molti sono in posizione di disagio così accalcati, ma tutti contenti di poter fissare lo sguardo nel Creatore del Cielo e della terra, esposto sull'altare.

Terminata la funzione, i nostri zelatori e zelatrici, ascritti e ascritte ritornano felici alle loro case, e alcuni prima vogliono dire le loro impressioni così: « Se si ripetessero più frequentemente queste funzioni religiose, come sarei contento!

Esse sono fonte di grandi favori celesti, per le nostre anime! ».