Messa del Povero  

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Scarpe per i nostri amici.

Il miracolo della moltiplicazione dei pani fu la naturale conseguenza di quell'immenso senso di pietà e di misericordia che invase un giorno il Cuore di Gesù al vedere la turba stanca ed affamata.

« Che non abbiano a venir meno per via ».

Venite a vedere i nostri poveri: non vi chiedono nulla, ma un senso di pietà e di compassione vi stringerà il cuore.

I loro vestiti fanno pena a vedersi: vi sono ancora dei poveri che si presentano in ciabatte o in pantofole di gomma, altri che hanno delle scarpe ridotte in modo tale da far pensare come le pezze possano star unite: tra la tomaia e la suola vi sono dei buchi in cui passano comodamente due dita della mano, dovuti al consumo non ad uno strappo accidentale - come abbiano fatto a durare tanto queste misere ciabatte è uno di quei misteri spiegabili soltanto dalle leggi della necessità e della estrema miseria.

Ci vogliono delle scarpe, ma dove trovarle nelle circostanze attuali?

C'è solo la carità che può venire in soccorso.

Non è necessario far delle spese: la carità industriosa sa scovare nei ripostigli delle case, sul solaio, in fondo agli armadi tante cose che hanno finito di vivere per noi e che potrebbero invece continuare ancora parecchio per tanti poveri infelici.

Intanto si sono organizzati: e un rimedio, almeno provvisorio, si è trovato per le ciabatte meno malandate.

Uno dei poveri, che in, altri tempi aveva imparato l'arte del calzolaio, alla fine della funzione religiosa mette su il desco e comincia l'opera di aggiustamento.

Un chiodo, una pezza, una ricucitura e le scarpe continuano così per un'altra settimana.

Anche qui però ci vorrebbero degli strumenti, dei ritagli di cuoio, chiodi.

La Provvidenza ci ha pensato finora e continuerà a pensarci in seguito.

Tra la scarpa e il piede siamo abituati mettervi un morbido tessuto che ci conservi calde le estremità ed impedisca l'irritazione della pelle.

Ma questi poveri non possono avere il lusso delle calze né fini, né grossolane: il misero peculio raccolto tirando il carretto o suonando ai crocevia delle strade, è assorbito da un'altra voce, l'unica del loro misero bilancio: pane.

I piedi vengono ravvolti studiosamente nei pezzi di giornale non per crearsi l'illusione di essere eleganti, ma per mettere riparo alle ferite ( non è solo una figura poetica, ma crudo realismo ) del freddo, per lenire a questi poveri piedi doloranti e piagati al contatto ruvido del cuoio; e questi piedi conoscono tutte le strade del dolore, reali e metaforiche, della umiliazione, della miseria, della fame.

Dove troveremo calze e scarpe per tanta gente?