Il Crocifisso tesoro dell'umanità |
B100-A1
( Seguito - vedi num. precedente ).
Abbiamo finora dimostrato come il Divin Crocifisso è stato il più gran tesoro per gli Apostoli, per i Martiri e per i Vescovi.
Non doveva essere da meno per coloro che, ispirati da superna vocazione, si ritirarono dal mondo e fondarono famiglie religiose i cui membri imitarono più da vicino Gesù Crocifisso con la professione dei tre voti di povertà, castità e obbedienza.
Essi realizzano più specialmente il detto di Nostro Signore nel S. Vangelo: « Chi vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda ogni dì la sua croce e mi segua ».
Infatti il religioso che lascia la famiglia e si ritira lontano dal mondo, quanto deve rinnegare se stesso, cioè la propria volontà e i suoi gusti; quanto deve portare la croce della vita comune, ritirata, mortificata, obbediente!
Ma è appunto per questo che egli segue da vicino Nostro Signore e partecipa in più larga misura della Croce di Lui e dei grandi tesori racchiusi in essa.
Fu il primo in Oriente a dar un po' di forma, mediante una regola, alla vita religiosa condotta dai primi monaci, che vivevano solitari nei deserti della Tebaide in Egitto.
Divenne quindi il primo Superiore o Abate di tanti Religiosi e il suo distintivo particolare fu la Croce che portava visibilmente sopra di se.
Quale tesoro fu per lui la Croce di Gesù!
Racconta la sua vita che i demoni l'assalirono in gran numero e sotto figura di animali spaventosi, per farlo desistere dalle sue preghiere e penitenze; ma egli, armato della Croce, li metteva in fuga burlandosi del loro strepito e dei loro sforzi per vincerlo.
« Se voi poteste qualcosa contro di me - disse loro un giorno - basterebbe uno solo di voi per atterrirmi.
Ma Dio vi ha legati; la Croce del mio Salvatore vi rende impotenti ».
Raccomandava ai suoi discepoli la fiducia nel nome di Gesù e nella sua Croce dicendo: « Sappiate che il segno della Croce basta per far tremare il demonio.
Invocate sovente il Santo Nome di Gesù ».
Armato del suo Crocifisso, S. Antonio già vecchio, lasciò un giorno la sua solitudine per andare ad Alessandria d'Egitto a combattere coloro che negavano la Divinità di Gesù Cristo, seguendo le dottrine di Ario.
Tutti accorrevano a vedere e a sentire l'uomo di Dio che predicava la divinità di Gesù Crocifisso più con gli esempi della sua vita austera e sacrificata, che non con la parola.
E il frutto che ne ottenne fu più che abbondante, poiché Alessandria d'Egitto si mantenne fedele alla dottrina cattolica e fu illustrata da numerosi Martiri che immolarono la propria vita per il Divino Crocifisso.
( Continua ).
Fr. Ernesto delle S. C.