Il Crocifisso tesoro dell'Umanità |
B108-A3
È stato detto che Gesù Crocifisso per riaccendere del suo amore i cuori degli uomini, ormai raffreddati nella carità di Dio, abbia voluto rinnovare dopo dodici secoli il dramma misterioso della Croce, imprimendo nelle carni di S. Francesco d'Assisi, sul sacro monte della Verna, le sanguinose Stimmate della sua Passione e Morte.
Con questo nuovo ed eloquente prodigio, voleva eccitare gli uomini a meditare quanto Egli avesse fatto per la loro redenzione, infiammarli della divina carità e spronarli a cooperare con opere sante alla salvezza delle anime che tanto gli sono costate.
Ma come sul Calvario vi era Maria SS. quale cooperatrice della Redenzione, così in questo rinnovamento dei cuori per mezzo del mistero della Croce, non doveva mancare l'intervento di Colei che è salutata Corredentrice del genere umano.
Ad affrettare la realizzazione dell'amoroso disegno di Gesù Crocifisso, di attirare cioè alla sua Croce tutti gli uomini, intervenne poco dopo la morte di S. Francesco ( 1226 ) la Vergine SS., che volle offrire al divin suo Figlio sette uomini scelti da Lei medesima per propagare nel mondo la divozione alla Passione e Morte del Redentore e ai dolori sofferti da Lei medesima in unione con Lui.
Erano essi sette gentiluomini di Firenze chiamati: Bonfiglio Monaldi, Manette dell'Antella, Amedeo Amidei, Buonagiunta Manetti, Sostegno Sostegni, Uguccione Uguccioni e Alessio Falconieri.
La Vergine SS., che essi già onoravano d'un culto speciale in una Confraternita della città, apparve loro e li persuase ad abbandonare il mondo e a ritirarsi nella vita religiosa, fondando un novello Ordine ( anno 1233 ).
I sette prescelti, dato generosamente l'addio al mondo, si ritirarono nella solitudine del Monte Senario, non lungi da Firenze, dando inizio a una vita di preghiera, di mortificazione, di sacrificio e di lavoro, conforme ai desideri di Maria.
Guidati dal vescovo Ardingo e illustrati da un'altra apparizione della Vergine che recò loro l'abito e la Regola di S. Agostino, i sette Patriarchi diedero origine all'Ordine dei Servi di Maria, i cui membri si moltiplicarono rapidamente diffondendo per ogni dove il ricordo affettuoso della Passione di Gesù e dei dolori della benedetta sua Madre.
Quante difficoltà dovettero superare per riuscire a realizzare i desideri della Vergine Addolorata!
In questa ardua impresa, Gesù Crocifisso fu il loro tesoro, per mezzo del quale trionfarono di tutti gli ostacoli, ottennero l'approvazione del loro Ordine dal Sommo Pontefice, pacificarono le tremende discordie da cui era travagliata allora Firenze e l'Italia, convertirono migliaia di peccatori e attirarono innumerevoli anime ad amare la Croce e i patimenti, per amore di Gesù e della Madre dei Dolori che tanto vollero soffrire per la nostra redenzione.
Questi degni Servitori di Maria sperimentarono specialmente in morte quanto sia dolce e vantaggioso l'aver amato e fatto amare Gesù Crocifisso e la Madre sua!
S. Bonfiglio venne da Maria medesima invitato ad andare in cielo e spirò baciando il Crocifisso.
S. Buonagiunta stava ragionando della Passione di Gesù con i suoi Confratelli, quando stese le braccia in forma di croce, placidamente spirò l'anima benedetta.
S. Amedeo che tanto aveva amato Gesù e la Vergine Santa, morì consunto dal fuoco dell'amor di Dio e fu vista l'anima di lui salire al cielo come una fiamma risplendente.
San Manetto passò da questa vita mentre cantava inni e laudi alla Madre dei dolori.
S. Uguccione e S. Sostegno avvisati da voce celeste morirono insieme, con le lodi di Maria sulle labbra e rallegrati da melodie angeliche.
Ultimo di tutti, S. Alessio morì in età di cento dieci anni, confortato dalla presenza di Gesù medesimo e dopo aver recitato cento Ave Maria, all'ultima delle quali se ne volò al cielo.
Che bella morte fu quella di questi amanti della Croce e Servi della gran Vergine!
Essi dal sepolcro che sul Monte Senario racchiude i loro corpi santi, ci ripetono quale tesoro di santità e di grazie sia per tutti Gesù Crocifisso, che dobbiamo amare e servire unitamente a Maria SS.ma Regina dei dolori.
( Continua )
Fr. Ernesto