Salve, Regina!

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La Salve Regina - giustamente definita l'Inno della Regalità di Maria - risale con ogni probabilità ad Ermanno Contratto, santo monaco benedettino di Reichenau del secolo XI.

Per la sua squisita fattura, per l'elevatezza dei suoi sentimenti, per la filiale tenerezza che l'anima, piacque tanto che, fin dal suo primo apparire, si diffuse con rapidità sorprendente nei monasteri e tra i fedeli, e non tardò a penetrare nella liturgia della Chiesa.

Le varie famiglie benedettine, i nuovi Ordini religiosi ( Francescani, Domenicani, Carmelitani, Serviti ) prescrissero il canto quotidiano della medesima, dopo Compieta.

Presso alcuni dei suddetti Ordini religiosi, questo saluto dai sudditi alla Regina, al termine di ogni giornata, veniva eseguito con particolare solennità.

Ai religiosi si unirono ben presto anche i fedeli.

Divenne cosi un inno popolare, il più comune; l'inno dei guerrieri e dei naviganti ( Cristoforo Colombo prendeva possesso del nuovo mondo al canto della Salve Regina ).

Con la riforma di S. Pio V, la Salve Regina, in certe parti dell'anno venne ad essere recitata due volte al giorno nell'Officio divino ( alla fine delle Lodi o delle Ore e alla fine di Compieta ).

Leone XVIII, nel 1884, prescriveva a tutti i Sacerdoti la recita della Salve Regina insieme ai fedeli subito dopo la celebrazione della Santa Messa.

Quest'ultima prescrizione Pontificia, unendo il saluto alla Regina col più augusto rito della religione, gli dava anche una universalità di fatto che non può non colpire l'immaginazione e più ancora il cuore di chiunque.

Si sa infatti che il Sacrificio Eucaristico, la Messa, viene offerto ininterrottamente a Dio, in tutti gli istanti del giorno e della notte, come aveva predetto Malachia; " Dal sorgere del sole al tramonto, è grande il mio nome tra i popoli, poiché in ogni luogo si offre in nome mio un sacrificio, una oblazione pura … ( Mal 1,11 ).

Il sole illumina successivamente i diversi meridiani del globo, uno dopo l'altro, e perciò in tutti gli istanti della roteazione terrestre, ininterrottamente con la Santa Messa l'umanità eleva al Cielo, tra le sue braccia, il Crocifisso, la vittima dataci da Maria.

E insieme al Crocifisso l'umanità alza ininterrottamente alla Madre del Crocifisso il suo saluto: " Salve, Regina! ".

E quindi lecito chiederci: si potrebbe forse immaginare una più grandiosa, una più solenne, una più suggestiva proclamazione della universale Regalità di Maria? …

P. Gabriele M. Roschini O. S. M.

Nel 1870

" … Mancherà qualche cosa alla Regalità di Maria fino a che i suoi sudditi non l'abbiano volontariamente e solennemente proclamata. "

Pio IX