Vita dell'Unione |
B137-A5
Iddio ci concede il favore che il nostro caro Fondatore ed Assessore Generale continui ad essere in mezzo a noi.
Quando si è passata la settantina, ogni anno conta.
E che cosa si deve dire quando sono già suonati da un po' gli ottanta?
Ogni anno che passa, è un dono di cui si deve a maggior ragione approfittare, ringraziando con effusione di sentimenti il Signore, perché ce l'ha elargito.
E così; senza scosse né gravi allarmi, un anno dopo l'altro, un anno sì e l'altro ancora, il nostro amato Genitore ha compiuto gli ottantadue.
Il 9 febbraio scorso.
Perciò, il sabato 7, giorno di riunione, i catechisti congregati ed associati, gl'insegnanti della Casa di Carità Arti e Mestieri, hanno festeggiato il lieto compleanno sereno.
Poveramente, sì, secondo l'uso. Ma giocondamente.
Il presidente dell'Unione ha porto gli auguri ed ha offerto il mazzo rituale, festosamente. Il venerato Fratel Teodoreto ha risposto con la solita trasparente semplicità, rendendo grazie e lode al Signore.
Ed il ringraziamento è traboccalo da tutti i cuori in Cappella, con un canto giocondo, pieno, sonoro.
Se bracieri ardenti potessero cantare, avrebbero quell'onda e quel vigore.
Abbiamo a Ostenda la più attiva diffonditrice dei foglietti della Divozione a Gesù Crocifisso, in fiammingo, francese, tedesco, inglese, italiano.
La sua attività instancabile merita ben una segnalazione di riconoscente simpatia e di solidarietà in queste pagine, nel momento in cui questa nostra valorosa Zelatrice è gravemente colpita dalle dolorose conseguenze della tremenda alluvione che ha infierito sui Paesi Bassi.
È naturale che le abbiamo chiesto che cosa possiamo fare per lei, che è tra le più sinistrate.
Ci ha risposto con una lettera, tutta improntata a cristiana rassegnazione e fede vivissima.
« Iddio colpisce per carità e guarisce per bontà ».
E con molta delicatezza ci chiede un'Imitazione di Gesù Cristo in italiano ed un vocabolario italiano-francese, che siamo stati lieti di offrirle, a simbolo di affettuosi sensi tra il suo nobile e provato Paese ed il nostro.
Mercoledì 4 marzo, il secondo dopo le Ceneri, c'è stata riunione di Patronesse in casa della ottima signora Bianca Maria Giletti Bellia.
E secondo il pio uso invalso in quelle riunioni, la conversazione salottiera si è fatta meditazione: questa volta sul peccato; con sentito raccoglimento spirituale.
È seguita la lettura di un resoconto sulla Casa di Carità Arti e Mestieri.
Dopo di che ogni Patronessa, sull'esempio della loro Presidente, ha versato una bella quota, la cui cospicua somma totale è stata devoluta per i lavori della nuova Cappella nella sede di corso Benedetto Brin.
Una nuova Patronessa ha dato la sua fattiva adesione.
E qui cade bene un commento: Questo calore di comprensione che, traendo ispirazione ed alimento dalla parola di Dio, si fa man mano incandescente, in un graduale immedesimarsi col prossimo, con i suoi bisogni e con le sue legittime aspirazioni, è davvero Carità.
La sua attuazione positiva è nel tempo stesso riprova come la parola « Carità » - a chi bene la senta e penetri - non esprime alcuna ombra di superiorità che conceda né di inferiorità che ne sia depressa, ma, anzi, esprime slancio che è dovere; incontro che è bene; affetto che è pace.
Con la prima domenica dello scorso marzo si è compiuto un ventennio d'esistenza di quest'Opera così necessaria e così doverosa.
La cerimonia celebrativa del ventennale avrà tuttavia luogo soltanto in una domenica di maggio, di cui non si conosce ancora la data, dipendente dagl'impegni dell'alta Autorità ecclesiastica invitata ad intervenire.
Nel prossimo numero del Bollettino verrà data ampia cronaca illustrata della celebrazione che intorno ai poveri riunirà Figlie della Carità e catechisti.
Nota: ci giunge all'ultimo momento la precisazione che la data della cerimonia è stata fissata per la domenica 24 maggio, ore 9,30, alla Città dei ragazzi.
Due catechisti sono stati colpiti da lutti gravissimi: uno ha perso la sorella, l'altro il babbo.
La signorina Margherita De Maria, di 67 anni, pia zelatrice delI'Unione e sostenitrice convinta della Casa di Carità Arti e Mestieri, offrì le sofferenze della lunga, dolorosa infermità, con l'intenzione di concorrere ad ottenere dal Signore ogni benedizione di prosperità per la nostra Scuola professionale-industriale.
La quale fu generosamente ricordata nelle disposizioni testamentarie.
Il signor Giovanni Lorenzatto, di 80 anni, ammiratore dell'Unione e delle sue opere, fu l'uomo retto, unicamente dedito alla famiglia, alla quale si dedicò fino all'estremo in oscura umiltà laboriosa.
A chi, durante la malattia, gli lodò i figli, rispose: « l'on ch'a sòn, a s' lò tròvò! ».
Questa sola battuta basta di per sé a mettere a fuoco la sua saggezza di giusto e di credente.
Ci stringiamo silenziosi intorno ai nostri due Amici, nel sentimento profondo che ci fa essere partecipi del loro lutto come di lutto nostro; nella fraterna preghiera di suffragio, implorante da Dio ai vivi la rassegnazione dei forti ed agli Estinti la gioia gloriosa dei beati.
1) Ricordiamo agli Zelatori ed alle Zelatrici l'impegno che essi hanno, di rinnovare regolarmente ogni anno la loro iscrizione all'Unione.
Dietro loro singola richiesta, sarà dunque inviata loro la tessera per il 1953.
Rivolgiamo preghiera ai ritardatari di volersi affrettare.
Grazie.
2) Ricordiamo pure che non emettiamo ricevuta per le offerte d'importi fino alla concorrenza di L. 300 ( trecento ).
Mentre ne ringraziamo sentitamente gli offerenti, li preghiamo di voler trattenere come ricevuta il tagliando del certificato d'allibramento o del vaglia postale.
3) Il Gruppo filatelico rammenta a lutti i sostenitori che sono sempre graditissimi gli invii di francobolli italiani e stranieri, i quali sono utilizzati a beneficio della Casa di Carità Arti e Mestieri.
Ai collezionisti ricorda invece di voler ricorrere al suo ufficio per acquisti.
Ringrazia vivamente.