Vita dell'Unione |
B139-A4
La Presidenza riceve non poca posta un po' da tutti i membri sparsi di quella famiglia che è l'Unione.
Sono invii di offerte, per lo più piccole e medie, per le quali il valore non è tanto quello della cifra quanto piuttosto quello dell'animo dal quale l'offerta è mossa.
Sono nel tempo stesso invocazioni di preghiera per se e per parenti, per casi pietosi, per i quali ci sono poste dinanzi agli occhi tante sofferenze morali o fisiche, tante miserie di questo nostro povero mondo.
Ed in tutte si avverte l'accoramento di chi scrive, e più ancora il bisogno di sollievo e la certezza che la preghiera comune varrà a lenire o almeno a far sopportare con maggior rassegnazione alla volontà adorabile di Dio l'ora della prova.
L'insistenza di cadeste invocazioni c'induce a segnalarla.
E mentre esprimiamo la nostra gratitudine per cadesti appelli rivolti a noi, i quali ci fanno sentire ancora di più che l'Unione è davvero una famiglia sola, di cui nessuna distanza può attenuare i vincoli, vorremmo mettere in evidenza che le preghiere non debbono essere elevate a Dio soltanto da coloro che compongono la sede generalizia dell'Unione oppure le sono più vicini, ma da tutti, indistintamente da tutti coloro che fanno parte dell'Unione.
Ci si deve esercitare a sentire al massimo questo spirito, questo cuore di famiglia.
Ogni giorno, ognuno di noi, abiti a Torino o in chissà qual lontana parte del mondo, ognuno di noi si deve abituare a recitare, fosse pure una giaculatoria soltanto, per lenire le sofferenze di quanti ci sono più vicini per comunione di ideali specifici.
Allora sì che l'onda di preghiere sarà crociata col simbolo dell'Unione.
Allora sì che l'Unione sarà veramente tale, con l'U maiuscola.
Perché in quell'U maiuscola sarà veramente, realmente sottinteso Gesù Crocifisso.
Col generoso concorso di anime pie, è stato possibile approntare anche il tabernacolo di sicurezza per la nostra Cappella di corso Benedetto Brin.
Chiederemmo troppo, se facessimo appello ad altri cuori delicati per essere soccorsi a provvedere al rivestimento del tabernacolo interno con metallo prezioso?
Che la Cappella sia poverissima, non importa.
Ma ci terremmo a rendere quest'omaggio al Prigioniero d'Amore.
A brevissima distanza l'una dall'altra, ci sono pervenute due distinte rispettivamente da Napoli e da Brindisi, recanti ciascuna l'adesione di due nuove Zelatrici e d'una cinquantina di Ascritte.
L'esito si deve all'attività di due sole Zelatrici, una di Napoli e l'altra di Brindisi.
Diamo il benvenuto di famiglia alle nuove aderenti delle due Province meridionali e additiamo all'imitazione l'esempio delle due attive Zelatrici, alla cui collaborazione siamo particolarmente sensibili.