Casa di Carità Arti e Mestieri |
B140-A3
Tra le visite che continuano ad essere fatte alla nostra Scuola, diamo un elenco delle più importanti, in stretta successione di data.
I nostri amici, i nostri sostenitori, i nostri simpatizzanti ne trarranno sempre maggior motivo di soddisfazione e ci aiuteranno a renderne grazie a Dio.
14 Novembre 1953: l'Eccellenza dell'On.Ie Gioachino Quarello, sottosegretario all'Industria e Commercio, che ha voluto rivolgere la parola agli allievi, accennando tra l'altro come anche lui sia stato alunno di una scuola professionale e poi operaio ( particolare significativo, che gli ha attirato tutte le simpatie dell'uditorio ), ed ha in modo speciale apprezzato l'organizzazione razionale e pedagogicamente efficace delle lavorazioni e dei laboratori.
7 Dicembre 1953: il Senatore Prof. Federico Marconcini: che ha fatto oggetto di viva attenzione la forma d'impostazione sociale della scuola; si è interessato con molte domande dirette agli alunni sul lavoro in corso di esecuzione e sulla fisionomia del mestiere prescelto; non ha mancato di fare considerazioni da competente sulle alterazioni fisiologiche e psichiche derivanti dall'esercizio non illuminato di alcuni mestieri di cui viene impartita l'istruzione nella scuola; ed a conclusione ha espresso sull'album dei visitatori il suo giudizio con un semplice, scarno, conciso, ma molto incoraggiante: « Ammiratissimo! ».
21 Dicembre 1953: il Gr. Uff. Avv. Prof. Antonio Calandra, Presidente delle Officine Moncenisio, accompagnato da alcuni collaboratori, il quale si è interessato dei risultati conseguili dai figli di suoi dipendenti affidati alla nostra scuola ed ha poi distribuito loro il tradizionale panettone.
7 Gennaio 1954: l'On. Ottavio Stella, presidente dell'Associazione Coltivatori Diretti, il quale si è dimostrato particolarmente attento al modo col quale vengono socialmente formati i nostri giovani ed ha manifestato il desiderio di ritornare per una più particolareggiata visita ai laboratori.
20 Gennaio 1954: il Cav. Mario Enrico, assessore al Lavoro presso il Municipio di Torino, il quale ha inaugurato un ciclo, da lui promosso, di proiezioni cinematogratiche a carattere tecnico-culturale e con simpatica semplicità e schiettezza d'animo ha fervidamente esortato i giovani ad amare lo studio e la cultura per elevare il proprio livello personale d'intelligenza ed anche per influire beneficamente sul mondo della produzione.
9 dicembre scorso: prima riunione delle Patronesse per il 1953-54.
Sono stati svolti pensieri sulla luce che dall'Immacolata scende ad illuminare la vera struttura umana in contrapposto con le concezioni antropologico-filosofiche oggi più in voga.
Sono poi state successivamente fatte segnalazioni intorno ad alcuni criteri pedagogici tratti dalla meditazione sull'Immacolata e tali da costituire un orientamento nel considerare i nostri giovani ed il rapporto educativo con essi allacciato.
Sono infine state date notizie di cronaca scolastica.
Le Patronesse hanno offerto un cospicuo obolo per il tabernacolo della nostra Cappella, esprimendo il solo, e delicato, desiderio che all'interno sia unicamente incisa la data della loro prima adunata.
Il Presidente della, nostra Scuola, presente alla riunione, ha manifestalo con commosse parole la viva gratitudine dell'Opera.
Nella vigilia della festa dell'Immacolata, inizio dell'Anno Mariano, è stata imposta agli alunni dei corsi diurni la medaglia miracolosa, dopo la loro riconsacrazione alla Madonna.
Il 27 gennaio insegnanti ed allievi si sono recati in pellegrinaggio alla Cappella di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù ( Chiesa di S. Tommaso ) per rispondere, con una Comunione generale, all'invito rivolto dalla Madonna attraverso Fra Leopoldo e per esprimere sensi filiali di gratitudine e di sempre più vivo affetto, verso la « Patrona e Direttrice dell'Opera ».
Non si è mancato di ricordare pure Fra Leopoldo in quella stessa Cappella dove giacciono le Sue spoglie mortali e dove echeggiano ancora i suoi infuocati colloqui con Gesù Crocifisso e Sacramentato, additando con certezza anche gli orizzonti della Casa di Carità Arti e Mestieri.
In un momento di eccezionale difficoltà della nostra Scuola, venutone casualmente a conoscenza, un noto Industriale di Torino ci offerse in prestito senza interessi la somma di un milione, che ci permise di fare fronte ai nostri impegni.
Abbiamo appreso ora che la somma ci è stata donata.
Vorremmo fare presente in modo speciale che questo Industriale ha posto per condizione che non si faccia il suo nome e che svolge un'attività aziendale che non trova ancora applicazione nella nostra Scuola.
Quindi il suo gesto munifico è nato unicamente da carità nel senso più nobile e per profonda convinzione del bene che la nostra Opera fa nel campo sociale verso una distensione degli animi.
Saputo della nostra necessità di costruire un capannone, la locale Camera di Commercio ci è venula incontro con un notevole contributo straordinario, consentendoci così di avviare i lavori necessari.
Siamo vivamente riconoscenti per questo nuovo ed autorevole gesto di comprensione sollecita e concreta.
Un'incognita benefattrice ha donato un utilissimo registratore a filo magnetico, che ci facilita molto in risparmio di tempo nelle nostre conferenze e nelle nostre lezioni.
Vorremmo invitare qui gli Zelatori e le Zelatrici dell'Unione, che ci sono già di così prezioso aiuto per altre iniziative, ad esaminare un po' se a qualcuno di essi non riuscisse di assisterci anche nella sottoscrizione di Buoni Scuola, assumendo a proprio carico una compartecipazione al costo degli allievi, tenuto presente che neppure una metà di essi sono assistiti dai Buoni in parola.
Diciamo volutamente: compartecipazione, perché le quote da sottoscriversi per i Buoni Scuola ( L. 75.000 per alunno di corsi diurni e per un anno; e L. 10.000 per alunno di corsi festivo-serali e per un anno ) non coprono certamente la frazione unitaria di costo annuo per allievo.
Confidiamo molto che la generosità dei nostri Zelatori e Zelatrici trovi modo, in qualcuno, di volgersi anche a questa forma di assistenza e di concorso, che è una vera e propria oblazione di carità genuina.