Senso di un Cinquantenario |
B144-A1
I nostri lettori sono invitati a celebrare un importante giubileo.
L'anno 1956 ha segnato cinquant'anni dall'inizio di quel movimento spirituale che, propagatesi nelle Scuole Cristiane di S.G.B. de la Salle, sotto l'impulso della divozione a Gesù Crocifisso, è riassunto nell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata ed ha avuto come suoi momenti salienti la divozione al SS. Crocifisso, l'organizzazione dell'apostolato catechistico e la Casa di Carità Arti e Mestieri.
L'Unione fu eretta nel 1914 ( e ne venne celebrato il quarantennio di fondazione in quel drammatico 9 Maggio 1954 in cui il suo fondatore, Fr. Teodoreto, veniva colpito da quel male che in quattro giorni lo portava alla fine ) ma essa era già il risultato di una silenziosa ed intensa attività che i servi di Dio Fra Leopoldo e Fr. Teodoreto conducevano da anni, l'uno ad insaputa dell'altro.
È dal 1906 che Fra Leopoldo aveva incominciato a formulare e a diffondere la « divozione alle cinque Piaghe » ed a raccogliere i detti di Gesù Crocifisso, che chiedeva esplicitamente la pratica della divozione stessa.
Ed è parimenti nel 1906 che il Fr. Teodoreto si recò nel Belgio per il suo secondo noviziato, dove propose di fondare quell'opera di perseveranza della quale aveva intravisto solamente le linee essenziali e che si preciserà poi nell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata.
È dunque sicuramente al 1906 che risale l'origine del movimento.
Una indicazione di grande rilievo, data dal Card. Gamba nel 1926 al Fr. Teodoreto, inserì nell'Unione la vita religiosa: era l'intervento della Chiesa, che avrà poi conferma a suo tempo con la Costituzione « Provida Mater » e darà all'opera la sua forma definitiva.
L'anno 1956 segnò anche il trentennio di questo importante avvenimento.
Vogliamo ricordare queste ricorrenze perché « rilevare ed annunziare le opere di Dio è cosa lodevole » ( Tb 12,7 ), anzi necessaria, se i disegni di Dio devono essere meglio conosciuti e attuati.
Tomba di Fra Leopoldo ( Cappella di Nostra Signora del Sacro Cuore, Chiesa di San Tommaso. Torino ).
E poi è doveroso ringraziare il Signore degli incalcolabili benefici che Egli ha elargiti in questi cinquant'anni per mezzo di quest'opera, che è come un canale silenzioso da cui si dipartono innumerevoli rigagnoli a irrigare la terra.
È assai vasto il terreno irrigato da quest'acqua, la quale si diffonde ancora silenziosa e non è dato di vedere fin dove giungerà la sua azione fecondatrice.
La « divozione a Gesù Crocifisso » circola in lutto il mondo libero, in milioni di copie, nelle lingue italiana, latina, francese, tedesca, spagnuoìa, portoghese, inglese, olandese, greca, araba, polacca, tigrina.
Essa non è stampata solamente in Italia, ma anche in vari paesi dell'Europa, dell'America e dell'Oriente.
Il numero degli ascritti e degli zelatori aumenta ogni giorno, formando una vasta solidarietà di adorazione, di riparazione e di preghiera.
Le opere catechistiche e sociali fecondate dalla divozione a Gesù Crocifisso prendono sempre maggiore rilievo ed estensione.
Sono molti coloro che il movimento ha raggiunti, e che hanno interesse a questa celebrazione.
Noi ci proponiamo di parlarne non solo in in questo numero, ma anche nei successivi.
La caratteristica più evidente del nostro movimento è tutto quell'insieme di circostanze in cui si sviluppò e in cui continua a svilupparsi, che fa concludere a chiunque lo osservi che esso è opera di Dio.
Assai significativi a questo proposito sono l'inesistenza di mezzi proporzionati, l'impegno di persone di robusta fede, ma incapaci a prevedere lo sviluppo delle loro iniziative, l'eloquente coincidenza di fatti, lo spontaneo e puntuale coordinarsi degli avvenimenti.
La Provvidenza di Dio sempre in atto nell'intero universo, e mai assente dai fatti umani, nei riguardi dell'opera del SS. Crocifisso ha voluto semplicità e modestia tali che è più che evidente l'intervento di Essa in ogni suo passo.
Fra Leopoldo e Fr. Teodoreto non appartenevano alla classe dei potenti, né alla aristocrazia dell'alta cultura, ma avevano in grado eminente spirito e virtù.
Essi non si conoscevano affatto e attendevano a mansioni ben differenti: l'uno in cucina a preparare il pranzo per i frati, l'altro in classe a istruire i figli del popolo.
Entrambi tendevano solo a compiere il più perfettamente possibile la loro missione: Fra Leopoldo si studiava di amare sempre più il suo « amabilissimo Signore Gesù Crocifisso » e di farlo conoscere ed amare; Fr. Teodoreto tendeva con tutte le sue forze alla santità e voleva condurvi i suoi giovani.
Monumento eretto al SS. Crocifisso, secondo l'immagine della " Divozione", nella casa di formazione San Antonio de Prado, nel distretto di Medellin ( Colombia ) dei Fratelli delle Scuole Cristiane.
Senza saperlo, partiti lo stesso giorno per vie diverse, si dirigevano alla stessa meta.
Quando si incontrarono si avvidero stupiti di lavorare entrambi all'attuazione del medesimo disegno e di un disegno grandioso, non ideato da alcun uomo ma solo dalla divina provvidenza.
Li aveva guidati per via sicura la fedeltà alla propria vocazione vissuta fino in fondo.
Non avevano mire personali, ricercavano puramente la volontà di Dio, e la loro docilità alle ispirazioni li aveva illuminati e condotti come una stella.
Essi non erano chiusi nel loro piccolo mondo, ma aperti agli interessi universali e ciò non perché fossero collocati su alta specola da cui abbracciassero un vasto orizzonte, ma perché erano aperti alla luce divina, che li illuminava dall'alto.
Nulla di ristretto e di piccino nelle loro concezioni e nei loro scopi.
Chi non sente il carattere di universalità e di essenzialità della divozione leopoldiana?
Che c'è di più eminentemente sociale e di più fondamentale della scuola e dell'apostolato catechistico?
In essa c'è il clima di collaborazione e di apertura proprio della scuola e indispensabile all'educazione; in essa è la modernità delle concezioni e il richiamo ai valori perenni e fondamentali; in essa ancora sono le intuizioni profonde delle necessità del tempo, gli orientamenti ascetici, pedagogici e sociali di alto valore.
Nei momenti decisivi della storia, quando si è ad un svolta e si impongono orientamenti nuovi il Signore viene in aiuto alla debolezza degli uomini e accenna a loro la strada da seguire.
Il cenno di Dio è discreto, ma gli uomini di fede lo sanno riconoscere e seguire.
Questo è il senso del nostro movimento: una direziono, un richiamo, uno stile, un arricchimento di impensati sviluppi.
Occorre studiarlo attentamente e ricavarne tutte le lezioni che la Provvidenza ci vuoi dare e che non sembrano trascurabili se, oltrepassando le vie ordinarie, ha voluto direttamente intervenire.
La modesta celebrazione del nostro Bollettino e tutte le manifestazioni che riusciremo ad organizzare vogliamo che siano un efficace contributo alla conoscenza del disegno di Dio e alla sua fedele realizzazione.
C. T.