Grazie ricevute |
B168-A6
Il 15 maggio 1966 durante la Messa solenne in occasione della festa del nostro S. Fondatore, fui preso da malessere che si concretizzò in dolori allo stomaco e all'intestino.
Il dottore di Rivalta subito chiamato vide la cosa grave e ordinò l'invio all'ospedale per sospetta peritonite o ulcera perforata.
Anch'io mi allarmai alquanto nell'incertezza del male che avevo e perciò oltre alle cure dei dottori invocai l'aiuto celeste.
La febbre si manteneva piuttosto elevata e temevo si dovesse ricorrere a operazione e perciò chiesi ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria, per intercessione del Fr. Teodoreto, che non vi fossero complicazioni che richiedessero intervento chirurgico e potessi ritornare al più presto possibile al mio apostolato a Rivalta.
Recitavo almeno due volte al giorno la Divozione alle Cinque Piaghe, dicevo almeno le 15 decine di corona e al Fr. Teodoreto facevo presente che tutte le sere ero stato fedele alla promessa a lui sottoscritta di recitare la Divozione a Gesù Crocifisso.
Dopo una dozzina di giorni la febbre diminuì, si poterono fare le dovute radiografie e da esse constatare che non era necessario alcun intervento chirurgico.
I dottori si meravigliarono della inaspettata soluzione della malattia, ma io riconobbi una grazia del Fr. Teodoreto che mi ottenne dal Signore di continuare ancora, non so per quanto tempo, il mio apostolato presso gli Aspiranti al nostro Istituto.
Fr. Faustino
Roma, 27 maggio 1966
Il 9 febbraio 1961, di sera, in Torino, fui colpito da microembolia cerebrale e da embolo all'arteria poplitea.
Nello stesso attimo che precedette la perdita di conoscenza, e fu l'ultimo momento di lucidità negli spasimi dolorosi al capo, io invocai Fratel Teodoreto mentalmente con questa espressione e con l'angoscioso pensiero rivolto alla mia famiglia: « Fratel Teodoreto, pensaci tu ».
Ebbene, i medici si sono meravigliati del modo come ho superato la crisi, il prof. Penati dell'Ospedale Mauriziano disse che è contro ogni regola il modo con cui ho superato la crisi embolica e altri medici hanno manifestato la stessa opinione.
In famiglia attribuiamo a Fratel Teodoreto l'efficace intervento per la migliore risoluzione dell'attacco embolico.
Credo ce n'è quanto basta perché il suo nome si conservi anche attraverso il mio bambino.
Agostino Papa
Ivrea, 15-6-1966
Mio figlio Alfredo di 22 anni, frequenta il 3° anno di Politecnico a Torino e nei giorni passati doveva dare un esame difficile e importante ed era molto preoccupato.
Mi sono rivolto al Fr. Teodoreto, che conobbi personalmente e che ho sempre stimato come un santo, perché lo aiutasse, gli desse la forza e la chiarezza necessarie per superare bene questa difficoltà.
Tutto andò bene.
Tanto lo scritto che l'orale gli fruttarono un 29/30 e quel che più conta, ha acquistato un senso di fiducia in sé e a noi molta tranquillità.
Di ciò devo ringraziare il Fr. Teodoreto per l'aiuto veramente tangibile.
Maggiorino Fausone
Corona ( U.S.A. ), 2 agosto 1966
Invio questa offerta di … dollari per il processo di beatificazione del caro Fratel Teodoreto, mio zio e padrino, per grazia ricevuta mercé sua intercessione.
Io e mia moglie abbiamo avuto un incidente automobilistico ed è proprio un miracolo se siamo salvi.
La macchina è stata tutta demolita e noi non abbiamo avuto neanche una graffiatura.
Continuiamo sempre a pregare ilcaro zio e Gesù Crocifisso che ci proteggano sempre noi e le nostre famiglie come nel passato.
Lorenzo Tobia
Ringrazio Fr. Teodoreto per avere esaudito prontamente e quasi miracolosamente il mio fiducioso appello al Suo aiuto nell'infarto che mi colpì con grave pericolo della mia esistenza e invito tutti a riporre in lui illimitata fiducia.
A. M.
Bologna, 5 ottobre 1966
Con la presente compio il dovere di ringraziare il ven. Fratel Teodoreto per la sua preziosa intercessione presso il Signore che mi ha soccorso in particolari difficili congiunture economiche e stati di salute fisica per mia moglie e per me.
Con la più affettuosa riconoscenza.
Obbl.mo Catechista Pietro Valetti
Torino, 19 ottobre 1966
Dopo una diagnosi medica, i forti dolori che sentivo in me, risultarono insorgenti da un fibroma maligno, conseguenza di una prima maternità.
Mi rivolsi con fiducia al Servo di Dio Fra Leopoldo Musso perché mi aiutasse a superare il grave morbo.
Recitai la novena alle Cinque Piaghe.
Dopo l'operazione e l'asportazione del fibroma, godo ottima salute e una grande serenità, che mi infonde lena nel mio lavoro.
Anche questa pace la attribuisco alle preghiere del Servo di Dio.
Giulia Tizzi