Le opere postscolastiche

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Integrazione della formazione nella Scuola Cristiana

La scuola è l'ambiente in cui l'allievo viene posto in condizione di apprendere, con metodo e grado, le nozioni che altri uomini prima di lui hanno appreso, scoperto, definito.

A differenza di tempi trascorsi, oggi, la specializzazione e l'apprendimento, anche nell'ambito di una sola disciplina, toccano confini irraggiungibili da qualsiasi studioso.

Perciò la didattica moderna è tutta orientata a un carattere formativo e preparatorio, più che alla informazione.

La scuola elementare prepara al corso Medio inferiore, questo al superiore, e quest'altro all'università.

Quasi si potrebbe dire che la scuola prepara alla scuola, più che alla vita.

Ben diverso e più ampio è il concetto di Scuola Cristiana, che ha per fine l'immediata e diretta preparazione alla vita.

È quasi un apprendistato della vita; è vita.

In essa, al di sopra della formazione intellettuale, teorica o professionale, si coltivano le idee direttrici dell'agire, le convinzioni, i propositi, le abitudini buone.

Qui gli ideali più alti vengono presentati nella loro luce più vera: la libertà, la giustizia, l'umanità rivelano significati arcani, nuovi, profondi.

Nella Scuola Cristiana si impara il mestiere di uomo; dell'uomo che agisce nel tempo con delle responsabilità e conseguenze eterne.

Il concetto di vita vi trascende la transitorietà del mondo.

Vi si apprende una risposta esauriente a tutti gli interrogativi dello spirito.

E tutto questo non in modo teorico, o quasi, come le alti e nozioni, che serviranno poi; ma in maniera pratica: una pratica quotidiana che si innesta nella libera volontà e diviene quasi una seconda natura.

Inoltre la Scuola Cristiana influisce in modo continuativo sulle attività dei suoi alunni.

Non va mai in vacanza; non congeda mai definitivamente.

La giornata dell'allievo è tutta permeata di cose che sono valide anche per i giorni di vacanza: la Messa, la preghiera, la presenza di Dio, l'istruzione religiosa, l'opera caritativa.

L'orario poi è integrato da una varietà di opere, che, a chi ne sceglie qualcuna, assorbono tutto il tempo libero: Azione Cattolica, Scoutismo, Sport, S. Vincenzo, Buona Stampa, Missioni, Catechesi, Scuola Serale.

Ce n'è per tutte le ore, per tutti i gusti.

Qui occorre una osservazione.

Mentre nelle ore di scuola si richiede dall'alunno, per lo più una azione ricettiva, nelle sopraddette attività egli viene ad essere attore.

Qui può infatti, pure nell'ambito delle direttive generali, esplicare la sua iniziativa, esprimere il meglio di sé, e plasmare la sua personalità, correggendo i lati meno buoni.

È l'ambiente nel quale si attua l'educazione nel senso vero, potendo, un buon educatore, « educere », tirar fuori cioè dal giovane, tutto quanto di meglio gli germina in cuore, in forma di generoso consenso al bene, anche ai più alti ideali.

I giovani non chiedono di meglio che traguardi da oltrepassare.

L'opera educativa della scuola viene dunque potenziata da un'ampia dotazione di opere postscolastiche.

C'è ben di più. L'azione è contagiosa, il bene è diffusivo.

Chi ha ricevuto dà volentieri.

L'opera postscolastica, nella quale l'alunno ha forgiato la sua personalità, diventa naturalmente il suo campo d'azione da ex-alunno.

L'educatore vede così moltiplicate le sue forze; le opere si sostengono, si ampliano, generano altri virgulti.

È il prodigio della vitalità delle Scuole Cristiane, che diventa vita cristiana vissuta, diffusa, predicata, difesa, offerta.

Essa non si limita a impartire insegnamenti cattedratici e non può chiudere registri ed aule a scadenze orarie.

Non può trincerarsi nella torre d'avorio dei programmi e dei trimestri ed ignorare la vita fuori e oltre la scuola.

Non può interessarsi alla vita di oggi ignorando il domani; ma cerca di prepararlo per le famiglie cristiane e la Chiesa.

Il venerato Fratel Teodoreto, ad imitazione di S. Giovanni B. de la Salle, fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane, ha detto con l'alto esempio del suo operare che cosa debba essere una Scuola Cristiana: apprendimento delle verità della fede, vita di Grazia, santificazione personale, azione sociale e apostolica.

Egli ha fatta sua l'ansia apostolica del De La Salle che è l'ansia di Cristo per la salvezza delle anime.

Ha prolungato nella vita degli allievi l'insegnamento religioso della scuola; ha additato agli ex-allievi un ideale di santità e di apostolato; l'ha vissuto con essi.

Quasi senza avvedersene, e con il compiacimento del Crocifisso, s'è trovato davanti un manipolo di anime avviate alla consacrazione totale di sé nella vita religiosa e una schiera di altre anime risolute a testimoniare il Cristo nella famiglia cristiana e nella società.

Catechisti congregati, catechisti associati, zelatori, zelatrici; e un fiorire di vocazioni sacerdotali, ecc.: il tutto sorto da un'opera postscolastica di perseveranza che si prefiggeva la santificazione dei membri mediante l'apostolato dell'insegnamento agli operai.

Esempio altissimo di come la formazione cristiana ricevuta nella scuola possa essere integrata.

Ogni Scuola Cristiana deve avere qualche opera postscolastica in cui convergere l'interesse apostolico e l'attività di allievi ed ex-allievi.

Se sarà sostanziata di spirito soprannaturale e il Cristo ne sarà il lievito, produrrà frutti durevoli, complemento e corona di tutta l'attività scolastica.

Fr. Ettore Rovelli