Gruppo zelatori e zelatrici |
B184-A4
L'ultima adunanza dell'anno sociale, prima dell'inizio delle vacanze, ebbe luogo giovedì 22 giugno u.s. alle ore 16,30 presso la Sede di via Galliari 2.
L'argomento proposto alla considerazione fu la virtù della speranza, che è richiamata unanimemente da tutta la liturgia del periodo estivo, con le feste della Consolata, dell'Assunta, di Maria Regina, ecc.
Ma la discussione si spostò subito sullo scandalo della moda femminile, che ha passato ogni limite di tollerabilità, il che del resto avviene in tutti i campi della vita umana, con quell'atteggiamento contestatario, che nulla ha da vedere con la continua tensione verso il meglio, ma è disprezzo e rifiuto puro e semplice di ogni norma e affermazione spregiudicata dell'arbitrio.
Però quello che più offende e non può essere tollerato ( e meraviglia che invece il clero lo tolleri senza reagire ) è il libero ingresso di questa moda in chiesa e che si osi andare alla comunione con certi abbigliamenti o meglio, come direbbero i francesi, con certi deshabillés.
Le zelatrici si propongono di reagire con tutte le forze a questo malcostume e di richiamare in primo luogo l'attenzione dei parroci e dei rettori di chiese affinché non permettano questa autentica profanazione dei luoghi sacri.
- Il cambiamento di mentalità, la diversa sensibilità dei giovani di oggi, ecc. non sono argomenti validi per accettare certe espressioni del costume.
Le leggi morali hanno un contenuto oggettivo e non relativo, e la natura umana oggi non è meno vulnerabile di ieri e di tutti i tempi.
E le famiglie cristiane hanno il diritto di veder rispettate almeno in chiesa le esigenze della serietà e della modestia.