Le vie della Divina Provvidenza |
B193-A9
Il periodico trimestrale di Parigi "l'appel de Notre Dame" ha pubblicato il resoconto delle accoglienze riservate alla Madonna Pellegrina nel Viet-Nam del Sud, antica colonia francese.
La statua della Madonna Pellegrina che aveva pianto ripetutamente nella diocesi di New Orléans ( v. n. Bollettino N. 3/1974 ) venne trasportata nel Viet-Nam del Sud in seguito alla richiesta fattane dai Vietnamiti stessi e vi suscitò un entusiasmo che fu definito miracoloso dalle stesse autorità civili.
Da notare che il Viet-Nam non è un paese cristiano e che i cattolici sono una piccola minoranza.
Traduciamo senz'altro, riassumendo, dal foglio suddetto.
« La visita della Madonna Pellegrina è stata l'occasione di un momento di unione nazionale dei Vietnamiti del Sud, di tutte le confessioni religiose e di tutti i partiti, che hanno avuto delle manifestazioni straordinariamente commoventi.
La statua della Vergine Pellegrina, giunta dagli Stati Uniti, venne portata al tempio principale dei Caodisti, a pochi chilometri dalla frontiera della Cambogia, vicinissima alla linea del fuoco.
La macchina che la portava era scossa dai tiri dell'artiglieria nemica, mentre percorreva la strada tra Saigon e Pnom-Penh, tutta fiancheggiata da filo spinato, per raggiungere il gran tempio dei Caodisti di Tay-Ninh, il cui accesso è normalmente vietato agli stranieri.
Un camion, carico di soldati uccisi al fronte e avvolti nella bandiera nazionale, le passò accanto e si allontanò.
Nonostante la prossimità della linea del fuoco duecentoquaranta mila Caodisti erano giunti dalle 52 provincie per salutare N. S. di Fatima. ( I Caodisti sono una setta che conta circa due milioni di membri, nel Viet-Nam, e considera l'amore e la giustizia come virtù fondamentali della vita sociale ).
Dal 31 gennaio al 3 febbraio la statua della "Regina della Pace" fu trasportata in aereo o in elicottero in quindici centri importanti, attraverso il Viet-Nam del Sud, e più di due milioni di Vietnamiti hanno partecipato alla cerimonia.
Dovunque i capi delle principali religioni del paese si trovavano fianco a fianco tra le prime file dei manifestanti.
La cerimonia di chiusura si svolse al centro di Saigon la mattina del 3 febbraio, davanti a cinquecentomila persone, fra cui i più alti dignitari buddisti, quelli delle altre religioni, e il Nunzio Apostolico, tutti al fine di pregare per la pace.
Il Colonnello Do-Sin-Tu, membro del Congresso e organizzatore del ricevimento della Madonna Pellegrina dichiarò: « Una riunione simile non si è mai vista in quattro mila anni di storia.
Le differenze religiose e politiche sono state messe da parte. È un miracolo ».
Il presidente Thieu e sua moglie assistevano commossi alla cerimonia.
Dei capi buddisti, caodisti, e di altre religioni vennero ad offrire l'incenso e dei doni alla "Regina della pace" rappresentata dalla sua statua.
Alla vigilia di questa dimostrazione l'Ambasciatore britannico di Hanoi aveva accennato che in una riunione ad alto livello tenutasi colà si era deciso di non lanciare, quest'anno, l'offensiva contro il Viet-Nam del Sud perché la Cina di Chou-en-Lai cessava di sostenere i comunisti del sud-est asiatico.
Questo però non era la causa dell'entusiasmo popolare, giacché il popolo non poteva essere al corrente della notizia.
Era piuttosto un regalo della Madonna Pellegrina.
I capi delle grandi religioni del Viet-Nam adesso hanno costituito una commissione permanente, formata dal Vescovo cattolico di Than-Kham, dal presidente dell'Associazione generale buddisti vietnamiti, dal Dignitario dei Caodisti, e dal Dignitario del Consiglio centrale del buddismo, la quale ha in progetto la costruzione di una "Torre della Pace" su di un terreno offerto dal Governo, per ricordare la riconciliazione nazionale effettuatasi in occasione del passaggio della Madonna pellegrina.
Attorno alla Torre dovrebbero sorgere dei locali al servizio per tutte le religioni, delle opere sociali, e un anfiteatro per conferenze internazionali.
La Madonna pellegrina, nel suo viaggio in oriente era accompagnata da una Delegazione, i cui membri, giunti dagli Stati Uniti, dal Canada e dall'Inghilterra, erano tutti appartenenti all'Armée Bleue di N. S. di Fatima, che è una crociata internazionale di preghiere per la pace, con più di venti milioni di membri, di sessantadue paesi.
Dopo la solenne cerimonia di chiusura a Saigon la statua della "Regina della Pace" fu trasportata in aereo a Bangkok.
Là doveva fermarsi una notte nella Cattedrale prima di partire per Gerusalemme e per l'India, e l'Arcivescovo di Bangkok celebrò una messa solenne nel tempio, gremito sino all'inverosimile.
In fondo alla Cattedrale, stipata tra la folla c'era una donna con un bambino in braccio e un gran mazzo di orchidee in mano.
Essa, vedendo un uomo accanto gli domandò: Lei può avvicinarsi alla statua? quell'uomo era un italiano, Franco Stemmi, di Rimini, incaricato di guidare la delegazione che accompagnava la statua nel suo viaggio.
Questi rispose affermativamente, anzi le si presentò.
Allora la donna gli aperse il suo cuore: « Io sono buddista, di Phnom-Penh, in Cambogia.
Due mesi fa ho visto in sogno la "Signora" con le braccia aperte; dalle sue mani emanavano fasci di luce, che discendevano su di noi.
Io non sono cattolica, sono buddista, ma ciò che ho visto e provato in me è stato così reale ed impressionante, che vedendo la foto della statua l'ho riconosciuta subito ed ho sentito il bisogno di venire.
Sono arrivata in aereo a Saigon oggi stesso, ma Essa era già partita per Bangkok e allora io ho preso il volo e l'ho inseguita fin qui.
Il mazzo di fiori portato dalla donna, 33 magnifiche orchidee, fu collocato ai piedi della statua, fino al suo arrivo ad Agra nell'India, e poi depositato sull'altare della Cattedrale di Agra, mentre l'Arcivescovo di quella Diocesi concelebrava la Messa con numerosi sacerdoti, per la pace del mondo.
L'Arcivescovo stesso, mons. Athai'de dichiarò poi che da oltre vent'anni egli si sforzava di stabilire un dialogo tra i capi delle varie religioni dell'India, ma che solo in quest'ultimo anno egli aveva potuto constatare dei notevoli risultati: « attualmente i capi delle varie religioni si riuniscono spontaneamente per pregare insieme.
Tutto ciò è meraviglioso ».
L'Arcivescovo attribuisce questo nuovo clima alla venuta in India della Vergine Pellegrina: La nostra Santa Madre, sembra volerci ottenere la grazia di riconoscere la nostra fraternità universale, come figli di Dio.
È la prima tappa per giungere ad una vera pace universale nel mondo ».